La logistica per la consegne a casa arriverà a rappresentare il 17% delle emissioni di gas serra, contro il 3% attuale. La soluzione è l’elettrico, che le riduce del 37% . Le tradizioni natalizie hanno accelerato ancor di più l’ascesa degli acquisti online e delle consegne dei pacchi a domicilio. Per esempio, dai dati di Confcommercio sulle preferenze degli italiani emerge che la netta maggioranza degli italiani (il 64,6%) ha comprato i regali per i propri cari quest’anno. Tali scelte però comportano delle conseguenze non trascurabili dal punto di vista ecologico. Difatti, stando ai dati della International Energy Agency, il settore merci è responsabile di un quinto delle emissioni globali di CO2, dietro solo al settore energetico, e più in particolare i veicoli che si occupano di home delivery emettono impattano per il 3% sui livelli di gas serra globali. Percentuale che è destinata a crescere addirittura del 567% entro il 2050, arrivando a rappresentare il 17% del totale. La chiave per ridimensionare il problema e ripulire l’aria delle aree urbane delle grandi metropoli è, secondo vari esperti, l’elettrificazione delle flotte per il trasporto delle merci. Il report Decarbonizzare i trasporti. Evidenze scientifiche e proposte di policy del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile sottolinea che l’impiego dei veicolo elettrici consente di ridurre del 37% le emissioni di CO2 rispetto ad un veicolo a combustione, pur tenendo conto delle maggiori emissioni che derivano dalla loro produzione. Nel comparto del trasporto pesante, l’impatto del passaggio alla mobilità elettrica è ancora più significativo: un camion elettrico può risparmiare fino al 70% delle emissioni sul ciclo di vita del mezzo. Tanto che, stima il Rocky Mountain Institute, entro il 2030 il 60% delle vendite di nuovi camion potrebbe essere elettrico portando così, entro il 2035, a un dimezzamento delle emissioni causate dall’industria degli autotrasporti. La sfida è dunque promuovere «un modello di mobilità urbana che sia più sostenibile, green e sicuro, implementando nuove soluzioni di mobilità in grado di risolvere le criticità legate alla percorrenza dell’ultimo miglio, migliorando l’efficienza per le imprese e la qualità generale della vita di residenti e non», spiega Roberto Sposini, chief mobility editor di LifeGate. Le grandi città europee stanno cercando di adattarsi alla svolta green dei trasporti commerciali. Se infatti, registra la Clean Cities Campaign, tra il 2019 e il 2022 le zone a basse emissioni o aree a traffico limitato attive è aumentato del 40%, entro il 2025 saranno oltre 500 le città in Europa ad averle (+58% rispetto a giugno 2022). E l’Italia? Entro il 2030 è prevista la creazione di 35 zone a emissioni zero, off-limit per i veicoli a combustione, però nessuna città italiana ha già avviato gli interventi previsti. I più ingenti investimenti per elettrificare le flotte di veicoli per la consegna delle merci provengono dalle grandi aziende della distribuzione, così come diversi costruttori del settore automotive hanno iniziato a proporre delle versioni elettriche per questo tipo di veicoli.
Fonte quotidiano Milano Finanza