Passo in avanti per alleviare la cronica mancanza di conduttori di veicoli commerciali: la G.U ha pubblicato la legge n.50 nella quale è stata inserita una disposizione che agevola l’ingresso e il soggiorno al di fuori delle normali quote riservate agli autisti, limitatamente al biennio 2023 e 2024. Nel concreto si concede la possibilità a conducenti di Paesi terzi di entrare in Italia tramite la possibilità di organizzare prima, nei luoghi di origine dei lavoratori stranieri, dei corsi di formazione professionale che potrebbero essere finalizzati all’acquisizione della CQC. Questa possibilità è concessa però alle associazioni datoriali rappresentate nel CNEL dopo aver concordato le attività formative da svolgere nei Paesi di origine con gli organismi formativi, con gli operatori dei servizi per il lavoro accreditati o anche con enti e associazioni operanti nel settore dell’immigrazione. Una procedura, quindi, semplificata, visto che non viene richiesta un’intesa ulteriore con il ministero. Lo stesso articolo precisa poi che, a formazione avvenuta e ad attestato conseguito, questi autisti hanno tre mesi di tempo per poter entrare in Italia, seguendo le procedure previste per gli ingressi per lavoro per casi particolari (quelle cioè descritte nell’art 27 Dlgs 286/98). Ultima novità, non meno rievante, quella di riservare quote ulteriori rispetto a quelle già previste, per gli apolidi e per i rifugiati riconosciuti dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite o dalle autorità competenti nei Paesi di primo asilo, per concedere loro la possibilità di entrare in Italia a svolgere lavori stagionali o subordinato, laddove questi stranieri siano cittadini di Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto intese o accordi in materia di rimpatrio.