Confetra e Manageritalia hanno rinnovato il CCNL dirigenti che era scaduto il 31 dicembre 2018 ed era stato successivamente prorogato fino a tutto il 2021. L’accordo di rinnovo fa seguito a quello del 12 luglio 2021 che, oltre a stabilire la proroga, aveva anche introdotto significative innovazioni di natura normativa. Di seguito si evidenziano i punti principali del rinnovo che interviene principalmente sugli aspetti economici.
Una tantum – A copertura del periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2022 ai dirigenti in forza al 18 maggio 2023 (data di stipula dell’accordo di rinnovo) dovrà essere corrisposto un importo una tantum di 1.500 euro lordi a titolo di arretrati retributivi e quindi da assoggettare a contribuzione ordinaria e a tassazione separata. L’importo in questione dovrà essere erogato in 2 rate di cui:
• 700 euro con la retribuzione di giugno 2023
• 800 euro con la retribuzione di novembre 2023
L’una tantum, che ai dirigenti assunti nel corso del 2022 sarà erogata pro quota, non è utile agli effetti del computo del TFR né di alcun istituto contrattuale; nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro in data antecedente l’erogazione delle rate l’importo totale o residuo sarà erogato con le competenze di fine rapporto.
– E’ stato convenuto un aumento mensile a regime di 450 euro lordi da corrispondere in 3 rate alle seguenti scadenze:
• 150 dall’1 dicembre 2023
• 150 dall’1 luglio 2024
• 150 dall’1 luglio 2025
Tali aumenti potranno essere assorbiti, fino a concorrenza, da incrementi retributivi riconosciuti dalle aziende successivamente al 31 dicembre 2019, ad eccezione di quelli concessi con clausola espressa di non assorbibilità.
Retribuzione minima di fatto – Per effetto dei suddetti aumenti l’ammontare della retribuzione minima mensile di fatto sarà pari a 3.950 euro lordi (attualmente 3.800 euro) a decorrere dall’1 dicembre 2023, a 4.100 euro a decorrere dall’1 luglio 2024 e a 4.250 euro a decorrere dall’1 luglio 2025.
Come è noto tale importo, che ha sostituito da tempo il vecchio minimo contrattuale, costituisce la soglia minima di retribuzione mensile comunque composta da riconoscere al dirigente.
Welfare – A titolo sperimentale per le sole annualità 2024 e 2025 le aziende dovranno corrispondere all’1 gennaio di ciascun anno per ogni dirigente un contributo welfare di 1.300 euro annui spendibili in beni e servizi tramite l’apposita Piattaforma realizzata dal CFMT (Centro di Formazione Management del Terziario). Verranno fornite in tempo utile, indicativamente nel prossimo mese di ottobre, le opportune istruzioni per il conferimento del contributo in questione alla Piattaforma.
Per consentire la pratica realizzazione della Piattaforma di welfare contrattuale per il biennio 2024/2025 il contributo annuo al CFMT sarà aumentato di 50 euro, di cui 25 a carico del datore di lavoro e 25 a carico del dirigente.
Fondo Mario Negri – Anche per il biennio 2024/2025 il contributo aziendale al Fondo Mario Negri sarà adeguato per un importo annuo pari a 23,69 euro per ciascun anno. Tale adeguamento è necessario per garantire al Fondo il rispetto del piano di riallineamento per passare dal sistema a ripartizione a quello a capitalizzazione come imposto dalla normativa sulla previdenza complementare.
Durata – Il nuovo CCNL decorre dall’1 gennaio 2022 ed avrà durata fino al 31 dicembre 2025.