Il 2022 è stato un anno di crescita modesta per l’autotrasporto secondo il rapporto “European Road Freight Transport” pubblicato questo mese da TransportIntelligence. Dati alla mano lo scorso anno il trasporto stradale ha fatturato 450,306 miliardi di euro, con un incremento in termini reali del 3,5% al netto dell’inflazione. È cresciuto più l’autotrasporto internazionale (6,4%) con un fatturato di 139,318 miliardi di quello nazionale (2,2%), che con 310,989 miliardi resta comunque preponderante. La crescita è stata trainata soprattutto dalla prima metà dell’anno, grazie alle riapertura dopo la pandemia, per poi peggiorare nella seconda metà, a causa delle conseguenze della guerra in Ucraina. Il 58% del fatturato europeo dell’autotrasporto è stato prodotto da Germania (18,5%), Gran Bretagna (11%), Francia (10%), Spagna (9,3%) e Italia (9,2%). Il valore del solo mercato tedesco ha raggiunto nel 2022 la somma di 83,234 miliardi di euro. Per il 2023, il rapporto prevede ancora un bilancio positivo, anche se la crescita potrà essere ulteriormente ridotta: +1,4%, per raggiungere un valore di 456,715 miliardi di euro. Incideranno anche quest’anno la riduzione del reddito reale dei cittadini, le difficoltà finanziarie e la debolezza della domanda esterna. E resterà l’incognita dei prezzi dell’energia. Il rallentamento influirà su entrambe le tipologie di autotrasporto, anche se in misura diversa: il nazionale dovrebbe aumentare solo dello 0,5%, mentre l’internazionale potrà raggiungere il 3,4%. Ampliando l’orizzonte fino al 2027, TransportIntelligence prevede una crescita media annuale del 2,1%, con un valore che potrebbe raggiungere 499,543 miliardi di euro. Anche in questo caso crescerà con un ritmo superiore il trasporto internazionale, con una media del 2,6% (per raggiungere 158,716 miliardi) rispetto al nazionale, che potrà avere una media dell’1,9% fino a 340,827 miliardi. Però diverse variabili potranno influire su questa previsione, prime tra tutte l’andamento della guerra in Ucraina e dell’inflazione. Due elementi che condizioneranno il prezzo dell’energia, compresi i carburanti per i veicoli industriali, che si rifletteranno immediatamente sui costi dell’autotrasporto.