Le nuove immatricolazioni in Italia nel mese scorso sono cresciute in maniera significativa rispetto allo stesso mese dello scorso anno (139.052 veicoli), ma la notizia positiva continua a non riguardare le auto a trazione elettrica che resta bassa. “I dati sul mercato dell’Unione europea mostrano chiaramente che la transizione energetica si arresta se vengono meno incentivi veramente significativi per l’acquisto di auto elettriche – ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del centro studi Promoter- è successo in Germania in settembre dove la quota dell’elettrico sulle immatricolazioni è del 18,1% grazie ad incentivi statali generosi. Che cosa succederà in Italia dove la quota dell’elettrico nel mese scorso è stata del 4,1% e dove i governi che si son succeduti negli ultimi anni hanno previsto incentivi all’acquisto di auto elettriche così ben congeniati che i relativi stanziamenti, per quanto modesti, sono rimasti in larga misura inutilizzati? Non è affatto scontato che i quindici mesi di crescita che ci lasciamo alle spale saranno seguiti da un’altra serie di crescite che ci riporteranno ai volumi di vendite necessari per impedire ulteriori invecchiamenti del parco auto, con il pericolo quindi di avere più inquinamento e meno sicurezza in una situazione in cui la transizione energetica acquisirà sempre più il carattere di un sogno irrealizzabile”. “Il settore dell’auto ha fatto tutto quello che gli è stato imposto dalla politica ed anche di più per creare le condizioni perché la transizione energetica diventi realtà. Ora la parola torna però alla politica”.