L’export italiano continua a scontrarsi con i blocchi ai valichi alpini. Sulla questione, finora irrisolta, dei divieti e delle limitazioni introdotti in via unilaterale dall’Austria all’attraversamento dei veicoli pesanti (Tir) lungo il suo territorio, irrompe una seconda emergenza: dopo il corridoio del Brennero, quello dell’autostrada A10 dei Tauri. Il 25 gennaio 2024 il governo federale austriaco ha emanato un serie di divieti alla circolazione per i camion anche lungo questa autostrada. La A10 è l’arteria che collega Tarvisio/Villach a Salisburgo, quindi alle porte della Baviera, in Germania ed è un’autostrada strategica soprattutto per le imprese del Nord Est e in particolare del Friuli-Venezia Giulia. Su questa rotta avviene gran parte del trasporto merci su strada tra l’Europa centrale e l’Europa sud-orientale, tra cui Germania, Repubblica Ceca, Italia (attraverso il valico del Tarvisio) e Slovenia. Ai divieti storici lungo il corridoio autostradale del Brennero, che hanno spinto il governo italiano, con una mossa senza precedenti, a chiedere alla Commissione europea di aprire una procedura d’infrazione contro Vienna per rimuovere le limitazioni, ora si aggiunge la grana dei Tauri. I divieti austriaci ai Tir colpiscono pesantemente le imprese italiane dell’autotrasporto e danneggiano l’interscambio commerciale tra l’Italia e l’Europa, soprattutto con la Germania. Tra i principali ci sono i divieti di circolazione nelle ore notturne, i divieti settoriali (relativi a determinate categorie di merci) e quelli del sabato mattina. L’Austria giustifica i divieti con ragioni di carattere ambientale e con la necessità di proteggere le popolazioni interessate dal transito incessante dei Tir da inquinamento e rumore. Lungo l’autostrada dei Tauri, che attraversa la Carinzia (mentre il corridoio del Brennero attraversa il Tirolo e, sul versante italiano, coinvolge l’Alto Adige), l’Austria ha imposto il divieto di percorrenza ai mezzi pesanti durante tutto il fine settimana, causa cantieri, in entrambe le direzioni. Questa autostrada dovrà affrontare una lunga stagione di lavori di miglioramento dell’infrastruttura, in particolare di due lunghi tunnel. Il fermo, però, vale solo per i Tir stranieri e non per quelli austriaci, che possono continuare a circolare. E per il Friuli è un grave problema logistico, proprio quando il trasporto su strada è diventato il salvagente in concomitanza con la crisi di Suez. Ma non solo per il Friuli. Proprio a causa dei divieti lungo l’asse del Brennero, molti Tir italiani scelgono le strade di confine del Friuli-Venezia Giulia per passare la frontiera verso Nord (valico del Tarvisio). E ora si trovano a fronteggiare delle limitazioni impreviste. L’esasperazione è massima, non solo da parte dell’Italia, ma anche di numerose associazioni dell’autotrasporto e della logistica europee, le quali, tutte insieme, hanno inviato, il giorno 19 febbraio 2024, una lettera infuocata ai commissari Ue Adina Valean (Trasporti) e Thierry Breton (mercato Interno) sostenendo che la decisione dell’Austria di introdurre i divieti anche lungo l’autostrada dei Tauri, con un preavviso di pochissimi giorni, sia discriminatoria. Tenuto conto che le limitazioni non valgono per le imprese austriache. Tra i firmatari italiani della lettera inviata a Bruxelles ci sono Anita (Confindustria), Fai-Conftrasporto, Fiap. Per il momento, spiega Vienna, le limitazioni lungo l’autostrada dei Tauri resteranno in vigore fino al 29 marzo 2024, quindi sono daintendersi come temporanee. Le imprese della logistica però non si fidano. Spiega Alessandro Peron, segretario generale della Fiap (Federazione italiana autotrasportatori professionali): «La decisione adottata dall’Austria è totalmente discriminatoria. E l’intenzione del ministro austriaco Gewessler potrebbe essere proprio quella di trasformare un provvedimento, ora temporaneo, in uno scenario definitivo, giustificato da obiettivi ambientali e di salute pubblica non correttamente asseverati ed arbitrari. Uno scenario che, tenuto conto delle limitazioni ben conosciute anche sul versante del Brennero, diviene sempre più critico e inaccettabile e che provoca un danno economico considerevole all’Italia. La lettera che abbiamo inviato ai commissari europei – continua Peron – è un ulteriore elemento che testimonia la validità dell’azione avviata dal Ministro Salvini e dal Governo italiano contro i divieti austriaci, presso la Corte di giustizia Ue». Sulla questione interviene anche Cristina Amirante, assessore alle Infrastrutture del Friuli-Venezia Giulia: «Dobbiamo assolutamente trovare una mediazione con l’Austria, che può anche voler dire un divieto esteso solamente a uno dei due giorni che compongono il fine settimana. La decisione attuale danneggia i nostri trasporti e l’economia».
FONTE SOLE 24ORE