TrasportoUnito afferma che un’azienda di autotrasporto si tre ha spostato l’attività nei Paesi dell’Est Europa.
Roma 23/10/2015
Secondo uno studio pubblicato da TrasportoUnito, negli ultimi anni 25mila autotrasportatori hanno delocalizzato la loro attività all’estero, nei Paesi dell’Est Europa, trasferendo completamente l’impresa o aprendo nuove filiali.
L’esodo, che non riguarda solo le grandi imprese ma anche quelle di medie dimensioni, ha sottratto all’erario risorse economiche quantificabili oltre 8 miliardi di euro fra oneri, imposte dirette, accise sui carburanti e tasse; e ciò senza considerare l’impatto sociale negativo sull’intero comparto dell’autotrasporto che ha subito la perdita di circa 120 mila posti di lavoro e la riduzione delle attività delle officine.
Secondo Maurizio Longo, segretario generale di TrasportoUnito, queste 25mile imprese dimostrano che l’Italia è ormai fuori dal mercato, poiché per gli imprenditori del settore che fanno e cercano di fare impresa, è impossibile lavorare in un paese fiscalmente letale, ed è per questo che, allo stato attuale, non esiste neppure la più lontana speranza di riportare le attività delle azienda a casa.