Roma 21 nov.: La Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica (Confetra) riprende gli incontri con i Gruppi Parlamentari e con il Governo per presentare le propostein materia di DL Fiscale e Legge di Stabilità . Lo annuncia il Presidente di Confetra Guido Nicolini.
Le proposte
“L’industry logistica italiana ha bisogno di una politica di accompagnamento e supporto – afferma il Presidente -. Abbiamo apprezzato le indicazioni del MIT in sede di Tavolo Autotrasporto, e intanto siamo molto soddisfatti per gli annunci resi al Forum di Pietrarsa dalla Ministra De Micheli in relazione alla proroga del “pacchetto” di incentivi a supporto dello shift modale Ferrobonus e Marebonus. Ma il comparto del cargo ferroviario merci necessita anche di interventi per la formazione dei macchinisti, per il rinnovo delle flotte e gli investimenti in locomotive, per un uso più performante dell’infrastruttura ferroviaria. Abbiamo poi chiesto l’estensione del Credito di imposta Sud anche per le imprese che operano attività logistiche. Coerentemente con quanto si sta provando a fare per il lancio delle ZES che tuttavia, paradossalmente, rischiano di tagliar fuori le aziende del settore che rientrano nel Codice ATECO 52”.
La “Legge di Stabilità, o il successivo Milleproroghe – aggiunge – potrebbero essere lo strumento idoneo anche per perfezionare alcuni provvedimenti: mi riferisco al trasporto intermodale di rifiuti post abrogazione del SISTRI e alla necessaria estensione della potenziale platea beneficiaria di incentivi all’esodo in ambito di lavoro portuale. Così come per riaffermare la necessità di un impianto normativo che rafforzi la libertà contrattale nei settori liberalizzati e che faccia rientrare ART nelle legittime funzioni originarie di regolatore delle tariffe per i gestori di infrastrutture in regime di monopolio naturale”.
“A proposito dell’art. 4 del DL Fiscale – conclude – sosteniamo tutti quegli emendamenti che, pur non intaccando l’obiettivo di una auspicata maggiore azione di contrasto al sommerso in ambito appalti di servizio, prevedono che non si faccia tuttavia gravare sulle imprese appaltatrici sane ulteriori costi di gestione per l’esercizio di funzioni ispettive, peraltro improprie”.