Roma 10 marzo: Le linee guida per l’autotrasporto che dovrebbero chiarire i tanti dubbi interpretativi del decreto governativo , promesse la sera stessa della promulgazione del provvedimento d’urgenza, a tutt’oggi non sono ancora state diramate, mentre di contro aumentano di giorno in giorno le difficoltà che autotrasportatori incontrano nell’assolvimento di un compito che appare sempre più irto di difficoltà e disagi. Ad esempio i veicoli industriali possono entrare e uscire liberamente, ma i conducenti devono comunque compilare l’autocertificazione prevista dal Decreto dell’8 marzo o basta la documentazione del trasporto? Di più: poiché i ristoranti debbono chiudere alle 18 dove debbono rifocillarsi i conducenti se debbono osservare gli orari di riposo nella zona di destinazione del carico? E come possono difendersi dal rischio di contagio? Molti autisti inoltre incontrano numerose fastidiose difficoltà per le più normali pratiche personali quali l’accesso ai servizi igienici dei piazzali di carico e scarico. Una cosa è certa: non basta tranquillizzare i cittadini dichiarando che tutti i rifornimenti alimentari saranno assicurati. I problemi sono tanti, compreso quello che molti conducenti che fino a ieri operavano nelle zone rosse, prima che tutto il Paese si tingesse per volontà governativa del medesimo colore, sono stati messi in quarantena perché hanno operato in quelle zone. Quelli stranieri che operano nel nostro Paese, ci hanno proprio rinunciato perché al ritorno in Patri sono stati fermati per 40 giorni. E dunque, poiché i trasportatori, dopo il personale medico, ha compiti essenziali e imprenscindibili. le garanzie dovute le debbono avere.