Roma 3 Aprile: Coronavirus ha fornito un ottimo alibi al blocco dei Paesi dell’est per chiedere la sospensione della procedura di approvazione del Primo Pacchetto Mobilità, le cui nuove regole del trasporto stradale internazionale, sono state avversate in nogni modo lungo il tormentato iter di approvazione in sede UE. I ministri di Romania, Bulgaria, Cipro, Ungheria, Lituiania, Estonia, Polonia e Malta sostengono che le nuove regole renderebbero ancora più vulnerabili le imprese di autotrasporto dei loro Paesi. I ministri ribadiscono che l’adozione del Primo Pacchetto Mobilità, unita alle conseguenza della Covid-19, porterà alla chiusura di numerose imprese di autotrasporto. Per esempio, una delle norme contestate è l’obbligo di far rientrare nel Paese d’origine un camion dopo otto settimane di viaggio e secondo i firmatari della lettera ciò aumenterebbe i percorsi a vuoto dei veicoli. Sul Primo pacchetto mobilità, che dopo la prima approvazione ha subito uno stop causato dalla Commissione Europea che avrebbe ravvisato nelle norme uno scarso allineamento al European Green Deal, si scarica ora la tensione causata dal Covid-19, facendo presagire esiti imprevedibili.