Il Consiglio dei ministri dello scorso 9 dicembre, ha recepito le nuove norme sul distacco dei conducenti di camion, disciplinate dal Pacchetto Mobilità EU. Il Governo italiano a questo proposito ha varato un decreto legislativo che introduce in Italia la normativa europea che, secondo quanto si legge nella nota diramata da Palazzo Chigi: «Costituisce una lex specialis caratterizzata da norme settoriali e specifiche applicabili alle prestazioni transnazionali di servizi di trasporto su strada e alle operazioni di cabotaggio». La disciplina riguarda le prestazioni di autisti stabiliti in uno Stato membro o in un Paese terzo che distaccano conducenti in Italia, comprese le operazioni di cabotaggio effettuate in Italia da trasportatori stabiliti in uno Stato membro. Si prevede inoltre che le imprese di trasporto stabilite in Stati che non sono membri della UE non beneficiano di un trattamento più favorevole di quello riservato alle imprese dell’Unione, anche quando effettuano operazioni di trasporto in virtù di accordi bilaterali o multilaterali che consentono l’accesso al mercato UE o a parti di esso. La disciplina speciale non si applica alle prestazioni di servizi di somministrazione di conducenti. Va inoltre sottolineato che con il Pacchetto Mobilità il cabotaggio diventa di fatto un distacco, così come il trasporto combinato e i trasporti internazionali. Non sono invece considerati come distacco i trasporti bilaterali e quelli in transito, così come le tratte internazionali di un trasporto combinato effettuate su strada. Il distacco dovrà essere provato tramite l’utilizzo del portale connesso al sistema di informazione del Mercato Interno (IMI), al cui interno vanno immessi i dati delle imprese e quelli dei conducenti distaccati al più tardi all’inizio del distacco, insieme ad altre informazioni relative alla società e ai conducenti (la targa di veicolo e rimorchio, il nome dell’autista, la patente, ecc). A richiesta degli organi di polizia potrebbero essere richiesti anche la copia della dichiarazione di distacco, delle operazioni di trasporto – come per esempio la lettera di vettura internazionale – e anche le registrazioni del tachigrafo con i riferimenti agli Stati attraversati. Lo Stato membro in cui è destinato il distacco può anche richiedere prova della retribuzione e del della retribuzione, il contratto di lavoro nonché la prove dell’avvenuto pagamento del salario.
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Caro Gasolio, cronica mancanza di autisti, Brennero, sostegno al trasporto ad energia pulita; queste ed altre criticità ancora che affliggono l’autotrasporto italiano, sono state al centro del primo incontro svoltosi ieri fra le Associazioni di categoria dell’Autotrasporto e il neo Ministro Matteo Salvini al termine del quale la Fedit, insieme con le altre Associazioni ha espresso un giudizio largamente positivo. Salvini, che era coadiuvato dal suo vice Rixi (il quale, già in passato per lo stesso ministero, in altri esecutivi, si era occupato di questi problemi), dalla vice-capo di Gabinetto Maria Teresa Di Matteo, da Vito Di Santo Direttore della sicurezza stradale e dell’autotrasporto del Ministero e da Enrico Finocchi Presidente dell’Albo degli autotrasportatori, ha annunciato la pubblicazione a breve dell’aggiornamento dei costi di riferimento per l’autotrasporto. Quanto al proseguo del sostegno alla categoria che il Governo attuale nella legge di Bilancio ha quantificato in duecento milioni da destinare alle imprese, con sede legale o stabile organizzazione in Italia, che esercitano l’attività di trasporto con veicoli di categoria Euro 5 o superiore per compensare i costi del gasolio; il Ministro ha precisato che è stato presentato un emendamento per destinare queste risorse “solo alle imprese in conto terzi”. Per quello che riguarda il Brennero, il Ministro ha sottolineato che ha già affrontato la questione delle limitazioni ai tir imposte dall’Austria e che questa è una delle battaglie che rientrano nella sua agenda di lavori. Il Ministero si è poi impegnato a trovare una soluzione per il versamento previsto per l’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Quanto al non secondario problema delle circa 1600 imprese bloccate dalla sentenza del Tar, che non hanno ancora ricevuto il benenficio previsto dal credito d’imposta gasolio, i dirigenti del Ministero hanno assicurato che tale impedimento sarà rimosso dall’emendamento alla legge di bilancio finalizzato a superare la sentenza del Tar. Per quanto riguarda infine la carenza di autisti sulla quale incide molto anche la qualità della vita, Salvini sta pensando alla predisposizione di un piano nazionale che veda la programmazione di nuove e più sicure aree di sosta per i mezzi pesanti; un tema questo da concordare anche con le autorità portuali al fine di favorire la circolazione e lo stazionamento dei veicoli pesanti in prossimità dei porti.
Le aree di servizio sulle autostrade, salvo novità, potrebbero rimanere chiuse per 72 ore consecutive, dalle ore 22 di domani (13 dicembre) alla stessa ora di venerdì 16 dicembre a causa dello sciopero delle organizzazioni di categoria secondo le quali: “Tutto lascia intendere che la bozza di decreto interministeriale che viene fatta circolare dagli ultimi giorni della scorsa legislatura abbia l’obiettivo di preservare un sistema ormai incancrenito che ha consentito, consente e, a queste condizioni, continuerà a consentire prima di tutto alle società concessionarie di godere di ingenti rendite di posizione, lucrate sul bene pubblico”.”Si tratta della ‘denuncia’ – prosegue la nota sindacale – già formalmente presentata per competenza ai ministri del precedente e dell’attuale Governo Giovannini, Cingolani, Salvini e Pichetto Fratin, senza tuttavia che sia stata fornita alcuna risposta, né accordato l’incontro urgentemente richiesto”. La proclamazione formale dello sciopero è già stata inviata alla Commissione per lo sciopero nei pubblici servizi, cui è stata richiesta l’attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione delle vertenze collettive di interesse nazionale, così come da normativa vigente.
Il ministro del Mit Matteo Salvini ha convocato per mercoledì 14 dicembre le associazioni dell’Autotrasporto per avviare il confronto sulle problematiche del settore e per individuare eventuali proposte di risoluzione. Salvini sarà affiancato dal vice.ministro Rixi.
Coloro che hanno presentato domande non correttamente compilate per la richiesta del credito d’imposta del 15% per la spesa sostenuta per l’acquisto dell’AdBlu nel 2022, hanno tempo fino al 12 dicembre prossimo per rinviare la richiesta correttamente compilata. L’Agenzia delle Dogane da parte sua provvederà ad inviare una mail informativa alle imprese le cui istanze risultano con presenza di errori nel file fatture. Le risorse previste per il beneficio ammontano a 29,6 milioni di euro.
Volvo Trucks, la Compagnia di trasporti Lannutti el’azienda Agc, specializzata nella produzione di vetro piano, hanno concluso un accordo per la realizzazione di un nuovo progetto dedicato alla smart logistics. L’obiettivo dei tre partner è quello di promuovere la sostenibilità lungo tutta la filiera industriale.
“Siamo orgogliosi di questo nuovo traguardo – ha dichiarato l’amministratore delegato del Gruppo Lannutti, Valter Lannutti- come ulteriore testimonianza che la filiera sostenibile ed il trasporto verde non sono una novità in casa Lannutti, da sempre green e non a caso questo è il colore aziendale scelto per la flotta. Quest’innovativo progetto di smart logistics sarà dapprima realizzato a Cuneo, in cui operiamo dal 1963, con l’ambizione di estenderlo in modo progressivo anche ad altre realtà”
La bozza di legge di Bilancio 2023 prevede un fondo per l’autotrasporto 200 milioni che farebbe seguito a quello già varato la scorsa primavera di 500 milioni poi attuato con il meccanismo del credito d’imposta. Nel dispositivo governativo si stabiisce infatti che: «E’ autorizzata la spesa finalizzata al riconoscimento di un contributo volto a mitigare gli effetti degli incrementi di costo per l’acquisto del gasolio impiegato in veicoli di categoria euro 5 e superiore». E’ ovvio che, trattandosi della Legge di Bilancio, e quindi di uno strumento che dovarà passare al fuoco di fila delle modifiche in sede di dibattito parlamentare, azzardare ipotesi è prematuro, anche perché sarà già arduo per il Parlamento approvare la manovra prima della fine dell’anno per evitare il ricorso all’esercizio provvisorio di Bilancio che complicherebbe assai le cose.
L’Agenzia delle Entrate, in una nota pubblicata ieri, ha confermato che tra i beneficiari del credito d’imposta per l’acquisto di gas naturale per le imprese non gasivore, tra cui le imprese di autotrasporto, possono rientrare le imprese di autotrasporto per il gas naturale (CNG e LNG) acquistato ed utilizzato come carburante a partire dal secondo trimestre di quest’anno (da aprile a dicembre 2022). La misura si aggiunge al bonus già previsto specificatamente per il settore. Per il periodo di spesa del secondo trimestre 2022 la percentuale di credito è del 25% e la scadenza per la fruizione in F24 è il 31 dicembre 2022 (codice tributo: 6964). Per il terzo trimestre 2022 è del 25% con scadenza per la fruizione al 30 giugno 2023 (codice tributo: 6971). Per ottobre-novembre 2022 è del 40% con scadenza al 30 giugno 2023 (codice tributo: 6986) e per dicembre 2022 è sempre del 40% con scadenza per la fruizione in F24 al 30 giugno 2023 (codice tributo: in fase di definizione). .PRECISAZIONE Il Decreto Aiuto-quater ha previsto che entro il 16 marzo 2023, i beneficiari dei crediti di imposta, a pena di decadenza dal diritto alla fruizione del credito non ancora fruito, devono inviare all’Agenzia delle Entrate comunicazione sull’importo del credito maturato nell’esercizio 2022.
Il Consiglio dei Ministri un Decreto-Legge che rimodula le aliquote di accisa: dal 1° dicembre 2022 lo sconto sulla benzina e il gasolio passa da 0,25 euro per litro a 0,15, mentre per il Gpl da 0,085 per kg a 0,051. La riduzione degli sconti, tuttavia, non ha effetto sugli autotrasportatori che possono contare su altri regimi agevolati. La nuova aliquota di accisa dal 1° dicembre e fino al 31 dicembre 2022 è fissata a 467,40 euro per mille litri, e di conseguenza per tale periodo viene ripristinato il rimborso della Carbon Tax per i veicoli euro V ed euro VI, che sarà pari a 64,18 euro per mille litri, dato dalla differenza tra la nuova aliquota accise (467,40 euro per mille litri) e quella del gasolio professionale (403,22 euro per mille litri).
Il Governo italiano, dopo le proteste delle associazioni dell’autotrasporto, Fedit Anita e Fai in testa, ha finalmente deciso di muovere qualche timido passo per risolvere il problema delle code di camion al Brennero causate dalle decisioni del governo del Tirolo di preservare l’ambiente. Ad occuparsene sarà il viceministro del MIT Rixi, che già nei precedenti Governi aveva ricoperto il ruolo di viceministro con delega all’autotrasporto. E’ stato lo stesso Rixi ad annunciare ieri la sua decisione di voler incontrare l’omologo austriaco per tentare di risolvere, o avviare a soluzione, un problema che sta pesantemente danneggiando l’economia italiana.
Cominicato stampa Fai, Anita e Fedit
È stato ufficialmente depositato il ricorso presso la Corte di Giustizia dell’UE contro la Commissione Europea sulle limitazioni unilaterali al transito stradale di mezzi pesanti imposte dal Tirolo ufficialmente per motivazioni di tipo ambientale, presentato dalle Associazioni dell’autotrasporto merci ANITA FAI e FEDIT, congiuntamente a Confindustria e ad alcune sue componenti associative particolarmente colpite dalle limitazioni.
Ormai da troppo tempo, il Land Tirolo applica indisturbato dei divieti che generano significativi extra costi per le imprese italiane, minando la competitività delle produzioni nazionali e della nostra economia. Il 70% dell’export italiano passa attraverso le Alpi e la maggior parte di esso transita per il Valico del Brennero, posto lungo il Corridoio Scan-Med che è uno degli assi portanti della rete transeuropea di trasporto.
“Da parecchi anni la nostra Associazione denuncia l’inaccettabile situazione che le imprese italiane sono costrette a subire a causa dei divieti di circolazione imposti dal Tirolo – ha dichiarato il Presidente di ANITA Thomas Baumgartner – e in assenza di interventi decisivi da parte delle Istituzioni europee, abbiamo deciso, trovando piena sintonia nelle altre organizzazioni del trasporto e dell’industria, di mettere in campo un’azione legale per porre fine alla reiterata violazione dei principi di libera circolazione delle merci e di equa concorrenza nell’UE”.
“Le azioni inadeguate della Commissione UE nei confronti del Tirolo austriaco, per contrastare in maniera efficace la politica pseudo ambientalista perseguita ai danni del nostro Paese, ci ha costretti a richiedere l’intervento della Corte di Giustizia – ha dichiarato Paolo Uggé, Presidente della FAI – Auspichiamo che la Corte accerti definitivamente le responsabilità di chi, nel corso di questi anni, ha assistito impassibile allo scempio perpetrato ai danni delle nostre imprese, evitando di aprire una procedura d’infrazione verso l’Austria per violazione delle norme del Trattato UE sulla concorrenza e sulla libera circolazione delle merci.”
“Le limitazioni al transito stradale dei mezzi pesanti attraverso il Tirolo rischia di diventare un danno incalcolabile per l’economia del Paese.” – ha dichiarato il Segretario Generale della Fedit Salvatore Cocchiaro, che ha aggiunto: “È da qualche anno ormai che la direttrice dello sviluppo e dell’export si è spostata verso nord-est. Lungo questa direttrice l’autostrada del Brennero rappresenta, come tutti sanno il percorso obbligato e naturale. In un momento nel quale l’economia italiana ha ripreso vigore con standard di sviluppo del Pil importanti, la decisione del Tirolo appare come un gesto incomprensibile, quasi ostile. Mentre ci accingiamo a presentare il ricorso alla Corte di Giustizia – ha concluso Cocchiaro – esprimiamo l’auspicio che le Autorità Tirolesi tornino sui loro passi”.
Il Governo ha prorogato ulteriormente fino al 31 dicembre le misure attualmente in vigore per ridurre il prezzo finale dei carburanti che erano in scadenza il prossimo 18 novembre. Nel provvedimento, che verrà inserito nel decreto Aiuti-quater di prossima pubblicazione, vengono reiterate le seguenti misure:
– la riduzione delle aliquote di accisa su prodotti energetici utilizzati come carburanti (aliquote di accisa sulla benzina, sul gasolio e sui gas di petrolio liquefatti (GPL) impiegati come carburanti);
– l’esenzione dall’accisa per il gas naturale per autotrazione;
– la riduzione dell’aliquota IVA (fissata al 5%) per le forniture di gas naturale impiegato in autotrazione.
Le imprese di autotrasporto italiane avranno la precedenza su quelle estere per quel che riguarda i fondi destinati al settore. La decisione è stata assunta ieri dal consiglio dei ministri su proposta del ministro del MIT Matteo Salvini che ha proposto e ottenuto una modifica delle regole dei fondi destinati all’autotrasporto. Nel testo originario del Dl Aiuti ter infatti, la norma sull’autotrasporto prevedeva l’accesso ai finanziamenti anche alle imprese straniere di altri Paesi membri dell’Ue. Il dicastero ha ottenuto di specificare che possono beneficiare delle risorse solo le realtà stabilmente in Italia. Sul piatto ci sono 100 milioni, di cui 85 per chi si occupa di movimentazione delle merci. Resta da capire cosa significhi “stabilmente in Italia”: vuol dire che i gruppi stranieri (DHL ed altri) che operano stabilmente in Italia, ma hanno sede di comando altrove sono esclusi oppure, come per la maggior parte di essi, pur avendo la sede centrale all’estero, operabno stabilmente in italia e quindi avranno o stesso trattamento di quelle italiane?
Agenzia delle Entrate ha istituito il codice tributo per la compensazione, tramite modello F24 del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio per l’esercizio delle attività di trasporto merci. In pratica la misura adottata prevede per le imprese che esercitano attività di trasporto merci, un contributo sotto forma di credito d’imposta nella misura del 28% della spesa sostenuta nel primo trimestre del 2022, per l’acquisto del gasolio impiegato in veicoli, di categoria euro V o superiore, al netto dell’IVA, comprovato mediante le relative fatture d’acquisto. Il beneficio è utilizzabile esclusivamente in compensazione utilizzando il modello F24 tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate. Sarà compito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate, l’elenco delle imprese ammesse al beneficio e l’importo del credito concesso, comprese le eventuali variazioni e revoche anche parziali. L’Agenzia delle Entrate da parte sua, in fase di elaborazione dei modelli F24 da parte dei contribuenti, verificherà che gli stessi siano presenti nell’elenco dei beneficiari e che l’ammontare del credito utilizzato in compensazione non ecceda l’importo indicato dal Ministero; in caso contrario l’Agenzia potrà scartare il modello F24, tenendo anche conto delle eventuali variazioni e revoche successivamente trasmesse dallo stesso Ministero. L’ammontare del beneficio da utilizzare in compensazione può essere visualizzato accedendo dall’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Il codice tributo da utilizzare nel modello F24 in compensazione del credito d’imposta è “6989” denominato “credito d’imposta per l’acquisto di gasolio per l’esercizio delle attività di trasporto”. In sede di compilazione del modello F24, il codice dovrà essere utilizzato nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”. Il campo “anno di riferimento” è valorizzato con l’anno di sostenimento della spesa, nel formato “AAAA”.
Nel primo decreto aiuti del governo Meloni, “in corso di perfezionamento (c.d. ‘Aiutiquater’)”, saranno riproposti i crediti di imposta a favore delle imprese e il taglio delle accise sui carburanti fino al 31 dicembre. La notizia, pubblicata dall’Agenzia di Stampa Ansa informa che: “Il Governo ha deciso di confermare l’obiettivo di deficit per il 2022 del DEF e di utilizzare il risultante spazio di bilancio, quantificabile in poco più di nove miliardi, in larga parte a copertura di nuove misure di mitigazione del costo dell’energia”. Il governo, prosegue il dispaccio dell’Ansa” disporrà la copertura degli effetti finanziari degli acquisti di gas naturale effettuati nei mesi scorsi dal Gestore dei servizi energetici, pari a 4 miliardi, rimuovendo la previsione di legge che il gas acquistato dal Gse venga rivenduto entro la fine del 2022. La misura sarà prevista in “un apposito decreto-legge in corso di perfezionamento (c.d. ‘Aiutiquater’)”, come si legge nella Nadef, approvata ieri dal Consiglio dei ministri e pubblicata dal Mef. La misura “consentirà di rivendere in seguito il gas a prezzi meno penalizzanti per la finanza pubblica”. “Poiché la recente caduta del prezzo nazionale del gas potrebbe essere temporanea – si spiega nella Nadef -, ciò consentirà di rivendere in seguito il gas a prezzi meno penalizzanti per la finanza pubblica anziché cristallizzare immediatamente le relative perdite. I proventi attesi in base ai prezzi a termine del gas saranno percepiti e contabilizzati nel 2023”.
La Direzione Generale per la Sicurezza stradale e l’Autotrasporto del MIMS,Con decreto dirigenziale n.446 del 25 ottobre 2022, ha diffuso le modalità di erogazione delle risorse finanziarie destinate alle imprese di autotrasporto merci per conto di terzi per mitigare gli effetti degli aumenti eccezionali del costo del gasolio, utilizzato come carburante, che le stesse imprese hanno subito in relazione ai consumi dell’additivo AdBlue riferiti alla annualità 2022. Il decreto stabilisce che le risorse, pari a 29.600.000 milioni, sono destinate alle imprese aventi sede legale o stabile organizzazione in Italia iscritte al Registro Elettronico Nazionale (R.E.N.) e all’Albo degli Autotrasportatori di cose per conto di terzi che esercitano, in via prevalente, l’attività di autotrasporto di merci per conto di terzi, con mezzi di trasporto di ultima generazione Euro VI/D, nonché Euro VI/C, Euro VI/B, Euro VI/A ed Euro V. Le risorse stanziate sono assegnate alle imprese nella misura del 15% della spesa sostenuta nell’anno 2022 per l’acquisto del componente AdBlue impiegato in veicoli di categoria Euro V o superiore utilizzato nelle attività di trasporto merci per conto di terzi, al netto di imposta sul valore aggiunto e comprovato mediante le relative fatture d’acquisto. Il decreto sottolinea che il credito di imposta sia cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della non concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, non porti al superamento del costo sostenuto. La presentazione delle istanze per richiedere il credito d’imposta pari al 15% avviene attraverso la piattaforma informatica dedicata dell’Agenzia delle Accise, Dogane e dei monopoli, già utilizzata dalle imprese per la presentazione delle istanze relative al credito di imposta del 28% sugli acquisti di gasolio effettuati durante il I trimestre 2022, a partire dalle ore 10,00 del prossimo venerdì 4 novembre 2022 e resterà fruibile fino alle ore 24,00 del 29 novembre 2022. In caso di esito negativo dell’istanza, potrà essere ripresentata una nuova istanza sempre entro il predetto termine. Come già nelle altre agevolazioni, si potrà accedere alla piattaforma esclusivamente tramite SPID, Carta Nazionale dei Servizi (tessera sanitaria), CIE (Carta d’Identità Elettronica) e superate le fasi di autenticazione e autorizzazione, si potrà procedere con l’inserimento della domanda, unica per ogni azienda. È prevista inoltre l’autodichiarazione della qualità di società di trasporto merci. Il richiedente che accede alla piattaforma deve selezionare il soggetto per cui intende operare: sé stesso, aziende di cui è titolare (ditta individuale) e aziende di cui è rappresentante legale o incaricato. Non è possibile delegare altri soggetti alla presentazione dell’istanza. Le domande, inoltre, devono contenere gli identificativi SDI delle fatture di acquisto in Italia del componente AdBlue relativamente all’annualità 2022 ed il credito d’imposta verrà assegnato nei limiti delle risorse disponibili, in base all’ordine cronologico di presentazione delle istanze e nel rispetto dei limiti del Registro Nazionale degli Aiuti di Stato. La piattaforma è articolata in due aree distinte: area inserimento istanza; area riservata per la consultazione dello stato dell’istanza.Durante il periodo di apertura della piattaforma, è possibile inserire una istanza, inserire una nuova istanza in sostituzione della precedente solo nel caso in cui non risulti già accettata ovvero inserire una nuova istanza in sostituzione della precedente a seguito di un esito negativo visualizzabile nell’area riservata. Ogni sostituzione determina il riposizionamento cronologico nella graduatoria. I dati richiesti per l’inserimento dell’istanza sono tutti obbligatori. I file da allegare alla domanda, così come indicato nel modello pubblicato sul sito istituzionale delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, dovranno contenere le seguenti informazioni necessarie alla determinazione del credito d’imposta e sono così costituiti: file fatture (una riga per ogni fatture indicata); identificativo SDI fattura; tipo fattura (CARB/NO CARB); importo fattura; importo a rimborso (quota parte dell’importo utilizzato per i veicoli Euro V e VI o totale dell’importo fattura).
FILE TARGHE (UNA RIGA PER OGNI TARGA INDICATA IN FATTURA):Identificativo SDI fattura; Targa; Contratto di noleggio (SI/NO); Codice paese automezzo.
Inviata l’istanza, la piattaforma restituisce all’utente il relativo codice identificativo. Quanto all modalità di fruizione del credito d’imposta, si precisa che è utilizzabile esclusivamente in compensazione, presentando il modello F24 unicamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento, decorsi dieci giorni dalla trasmissione dei dati. L’ammontare del credito di imposta utilizzato in compensazione non deve eccedere l’importo concesso dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, pena lo scarto dell’operazione di versamento.
Quanto poi alla trasmissione dei dati il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, acquisiti i dati delle istanze dall’Agenzia delle Accise, Dogane e dei monopoli attraverso misure tecniche e organizzative adeguate per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio, effettua la verifica sul R.N.A dell’importo concedibile alla singola impresa beneficiaria nei limiti previsti dalla sezione 2.1 del “Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”, sulla base dei dati trasmessi da Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. All’esito di tali verifiche il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili emana un decreto (c.d. decreto di concessione) a seguito del quale poi provvede a registrare i singoli aiuti individuali sul RNA. L’elenco definitivo delle imprese e degli importi riconosciuti viene quindi inviato dalla Direzione Generale per la sicurezza stradale e l’autotrasporto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili trasmette all’Agenzia delle entrate, con modalità telematiche definite d’intesa, l’elenco delle imprese ammesse a fruire dell’agevolazione con il relativo importo del credito d’imposta concesso. Con le stesse modalità sono comunicate all’Agenzia delle entrate le eventuali variazioni o revoche, anche parziali, dei crediti d’imposta concessi. L’Agenzia delle entrate trasmette al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, con modalità telematiche e secondo termini definiti d’intesa, l’elenco delle imprese che hanno utilizzato in compensazione il credito d’imposta, con i relativi importi. Nel decreto infine si sottolinea la facoltà del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili di effettuare tutti gli accertamenti e le verifiche anche successivamente all’erogazione dei contributi e di procedere, in via di autotutela, con la revoca del relativo provvedimento di accoglimento e disporre in ordine alla restituzione all’entrata del bilancio dello Stato del contributo concesso, anche quando si accerti il cumulo o in esito alle verifiche effettuate emergano gravi irregolarità in relazione alle dichiarazioni sostitutive prodotte dai soggetti beneficiari. In aggiunta a quanto detto, si rimanda al sito istituzionale del MIMS per poter consultare i file di esempio per l’invio delle fatture e delle targhe https://mit.gov.it/documentazione/autotrasporto-merci-dd-4462022-credito-dimposta-maggiori-oneri-per-acquisto. Infine, si sottolinea che le FAQ da seguire per la corretta compilazione dei files sono le stesse prodotte per il recupero del credito di imposta del 28% riguardante gli acquisti di gasolio riferiti al I° trimestre 2022 per le quali si rinvia al relativo link del sito del MIMS https://www.mit.gov.it/normativa/autotrasporto-merci-decreto-direttoriale-324-del-29-luglio-2022-modalita-di-erogazione. Con Decreto Direttoriale (scaricabile in allegato) n.460 del 27 ottobre 2022 il MIMS ha reso noto che, a decorrere dalle ore 10,00 del 2 novembre 2022, sarà possibile registrarsi sulla piattaforma per tutti coloro che non lo avevano già fatto in occasione della presentazione delle istanze di recupero del credito di imposta del 28% sugli acquisti di gasolio effettuati durante il I trimestre 2022.
Il Comitato Centrale dell’Albo degli autotrasportatori ha approvato la delibera n.10 del 18 ottobre 2022 con la quale sono state definite le quote d’iscrizione allo stesso albo da parte delle imprese di autotrasporto merci per conto di terzi riferite all’annualità 2023. Entro il 31 dicembre 2022, le imprese iscritte all’albo nazionale degli autotrasportatori, alla data del 31 dicembre 2022, debbono corrispondere, per l’annualità 2023, la quota prevista. La quota da versare per l’anno 2023 è suddivisa in diverse voci che potrete leggere sulla delibera:
1. Quota fissa di iscrizione dovuta da tutte le imprese iscritte all’albo pari a euro 30,00;
2. Un’ulteriore quota dovuta da ogni impresa in relazione alla dimensione numerica del proprio parco veicolare, qualunque sia la massa dei veicoli con cui esercitano l’attività di autotrasporto:
– Imprese iscritte all’albo con un numero di veicoli da 2 a 5 = 5,16
– Imprese iscritte all’albo con un numero di veicoli da 6 a 10 =10,33
– Imprese iscritte all’albo con un numero di veicoli da 11 a 50 = 25,82
– Imprese iscritte all’albo con un numero di veicoli da 51 a 100 = 103,29
– Imprese iscritte all’albo con un numero di veicoli da 101 a 200 = 258,23
– Imprese iscritte all’albo con un numero di veicoli superiore a 200 = 516,46
3. Un’ulteriore quota dovuta dall’impresa per ogni veicolo di massa complessiva superiore a 6.000 chilogrammi di cui la stessa è titolare:
– Per ogni veicolo, dotato di capacità di carico, con massa complessiva da 6.001 a 11.500 chilogrammi, nonché’ per ogni trattore con peso rimorchiabile da 6.001 a 11.500 chilogrammi = 5,16
– Per ogni veicolo, dotato di capacità di carico, con massa complessiva da 11.501 a 26.000 chilogrammi, nonché’ per ogni trattore con peso rimorchiabile da 11.501 a 26.000 chilogrammi = 7,75
– Per ogni veicolo, dotato di capacità di carico, con massa complessiva oltre i 26.000 chilogrammi, nonché’ per ogni trattore con peso rimorchiabile oltre i 26.000 chilogrammi = 10,33
Il versamento della quota deve essere effettuato, attraverso la piattaforma PagoPA con le seguenti modalità alternative entrambe attivabili nella apposita sezione «Pagamento quote» presente sul sito www.alboautotrasporto.it, per l’importo ivi visualizzabile relativo all’anno 2023 o ad eventuali annualità pregresse non corrisposte, seguendo le istruzioni contenute nel manuale reperibile nella citata sezione «Pagamento quote» del portale albo:
A. pagamento on-line, effettuato in modo integrato nell’applicazione dei pagamenti. L’utente viene automaticamente reindirizzato alle pagine web di PagoPA che consentono di scegliere il prestatore di servizi di pagamento (PSP) e pagare in tempo reale utilizzando i canali on-line proposti dal PSP scelto;
B. pagamento previa creazione della posizione debitoria (PD) che avviene in modalità differita. L’utente stampa o visualizza il pdf dell’avviso di pagamento e procede a pagare con una delle modalità presentata da uno dei PSP, sia tramite canale fisico che virtuale.
La prova dell’avvenuto pagamento della quota relativa all’anno 2023 deve essere conservata dalle imprese, anche al fine di consentire i controlli esperibili da parte del Comitato centrale e/o delle competenti strutture periferiche.
In caso di mancato pagamento, come è noto, l’iscrizione all’Albo dell’impresa sarà sospesa e, trascorso inutilmente il termine di due anni senza che il pagamento sia avvenuto, si potrà incorrere nella cancellazione dell’impresa sulla base del presupposto che l’attività dell’impresa sia, di fatto, cessata.
Pubblichiamo di seguito la composizione ministeriale del nuovo Governo. Non appena verrà composta daremo notizia anche della nomina dei nuovi sottosegretari di Governo
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: on. Giorgia Meloni (FDI)
Roma, 1977 – Presidente Fratelli d’Italia –
Già Ministro per la Gioventù nel Governo
Berlusconi IV.
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO: avv. Alfredo Mantovano
Lecce, 1958 – Magistrato.
MINISTRO INFRASTRUTTURE
E MOBILITA’ SOSTENIBILI: sen. Matteo Salvini (Lega)
Milano, 1973 – Segretario federale Lega –
Già Ministro dell’Interno e Vice Presidente
del Consiglio dei Ministri nel Governo
Conte I.
MINISTRO SVILUPPO ECONOMICO: sen. Adolfo Urso (FDI)
Padova, 1957 – Giornalista – Già Presi-
dente COPASIR nel Governo Draghi e Vice
Ministro Sviluppo Economico nel Governo
Berlusconi IV.
MINISTRO ECONOMIA
E FINANZE: on. Giancarlo Giorgetti (Lega)
Cazzago Brabbia (VA), 1966 – Già Ministro
dello Sviluppo economico nel Governo
Draghi e Sottosegretario di Stato alla Pre-
sidenza del Consiglio dei Ministri nel Go-
verno Conte I.
MINISTRO LAVORO E
POLITICHE SOCIALI: dr.ssa. Marina Elvira Calderone
Bonorva (SS), 1965 – Presidente del Con-
siglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti
del Lavoro.
MINISTRO SALUTE: prof. Orazio Schillaci
Roma, 1966 – Rettore dell’Università di
Roma Tor Vergata – Membro del Comitato
scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità.
MINISTRO INTERNO: avv. Matteo Piantedosi
Napoli, 1963 – Prefetto di Roma ed ex Capo
di Gabinetto al Ministero dell’Interno nel Go-
verno Conte I.
MINISTRO TRANSIZIONE
ECOLOGICA: on. Gilberto Pichetto Fratin (FI)
Veglio (BI), 1954 – Già Vice Ministro dello
Sviluppo economico nel Governo Draghi.
MINISTRO AFFARI ESTERI: on. Antonio Tajani (FI)
Roma, 1953 – Coordinatore Forza Italia –
Già Presidente del Parlamento europeo tra
il 2017 e il 2019.
MINISTRO GIUSTIZIA: on. Carlo Nordio (FDI)
Treviso, 1947 – Magistrato.
MINISTRO POLITICHE AGRICOLE,
ALIMENTARI E FORESTALI: on. Francesco Lollobrigida (FDI)
Tivoli (RM), 1972 – Già Capogruppo Fratelli
d’Italia alla Camera dei Deputati
MINISTRO ISTRUZIONE: prof. avv. Giuseppe Valditara (Lega)
Milano, 1961 – Professore ordinario di Isti-
tuzioni di Diritto romano all’Università sta-
tale di Torino.
MINISTRO UNIVERSITA’
E RICERCA: sen. Annamaria Bernini (FI)
Bologna, 1965 – Avvocato e professore as-
sociato di Istituzioni di Diritto pubblico com-
parato all’Università di Bologna – Già Capo-
gruppo Forza Italia al Senato e Ministro
delle Politiche UE nel Governo Berlusconi IV.
MINISTRO DIFESA: dr. Guido Crosetto (FDI)
Cuneo, 1963 – Imprenditore – Già deputato
Fratelli d’Italia nella XVIII Legislatura e Sot-
tosegretario al Ministero della Difesa nel Go-
verno Berlusconi IV.
MINISTRO DELLA CULTURA: dr. Gennaro Sangiuliano
Napoli, 1962 – Giornalista e saggista – Di-
rettore del Tg2 RAI.
MINISTRO DEL TURISMO: sen. Daniela Garnero Santanchè (FDI)
Cuneo, 1961 – Imprenditrice – Già Sottose-
gretario di Stato con delega all’attuazione
del programma di governo nel Governo Ber-
lusconi IV.
MINISTRO AFFARI EUROPEI,
POLITICHE DI COESIONE E
PNRR: on. Raffaele Fitto (FDI)
Maglie (LE), 1969 – Già membro del Parla-
mento UE e Ministro per i rapporti con le Re-
gioni e per la coesione territoriale nel Go-
verno Berlusconi IV.
MINISTRO RIFORME
ISTITUZIONALI: sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati (FI)
Rovigo, 1946 – Già Presidente del Senato
nella XVIII Legislatura.
MINISTRO PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE: sen. Paolo Zangrillo (FI)
Genova, 1961 – Manager – Già Deputato
Forza Italia.
MINISTRO RAPPORTI CON IL
PARLAMENTO: sen. Luca Ciriani (FDI)
Pordenone, 1967 – Già Vice Presidente della
Regione Friuli Venezia Giulia.
MINISTRO SPORT E
GIOVANI: dr. Andrea Abodi
Roma, 1960 – Manager.
MINISTRO AFFARI REGIONALI
E AUTONOMIE: sen. Roberto Calderoli (Lega)
Bergamo, 1956 – Già Vice Presidente del
Senato nella XVII e XVIII Legislatura.
MINISTRO POLITICHE
DEL MARE E SUD: sen. Sebastiano Musumeci (FDI)
Militello in Val di Catania (CT), 1955 – Già
Presidente della Regione Sicilia e Sottose-
gretario al Ministero del Lavoro nel Governo
Berlusconi IV.
MINISTRO DISABILITA’: dr.ssa Alessandra Locatelli (Lega)
Como, 1976 – Assessore alla Famiglia, So-
lidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportu-
nità alla Regione Lombardia – Già Ministro
per la famiglia e la disabilità nel Governo
Conte I e Vice Sindaco del Comune di Como.
MINISTRO FAMIGLIA, NATALITA’
E PARI OPPORTUNITA’: on. Eugenia Roccella (FDI)
Bologna, 1953 – Già Deputato
Coloro che vorranno presentare domande di richiesta del credito d’imposta sugli acquisti di AdBlue 2022, potranno farlo a partire dal prossimo 4 novembre quando sarà attiva la piattaforma telematica predisposta dall’Agenzia delle Dogane. Il credito d’imposta sarà erogato secondo l’ordine di arrivo delle richieste ( start a partire dalle ore 10,00) fino all’esaurimento dei fondi pari a 29,6 milioni di euro. Per chi ha già fatto domanda per il Bonus Gasolio la procedura sarà più semplice, perché verrà utilizzata la medesima piattaforma e le richieste dovranno essere presentate con le stesse modalità già previste, con la compilazione e successivo caricamento dei file fatture e targhe. Nel file targhe da allegare alla domanda, potranno essere indicati tutti i mezzi adibiti al trasporto di merci di massa superiore a 1,5 Ton. Il credito d’imposta verrà assegnato alle imprese di autotrasporto in conto terzi iscritte al Ren e all’Albo che usano veicoli industriali Euro V ed Euro VI per un importo pari al 15% degli acquisti effettuati nel 2022.