Ups Italia è stata premiata tra le 57 migliori imprese della regione Lombardia per performance gestionale e affidabilità finanziaria nell’ambito della 40° edizione del Premio industria Felix. La società ha ricevuto l’alta onorificenza di bilancio per essersi distinta tra le migliori imprese a conduzione under 40 per performance gestionale e affidabilità finanziaria.
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Soltanto gli utenti registrati possono visualizzare questo contenuto.Il gruppo Samag holding logistics entra nella logistica immobiliare avviando la divisione Real estate, che affitta spazi agli operatori dei trasporti e delle spedizioni. La nuova attività dispone già di oltre 50 mila metri quadrati di magazzini. Il gruppo milanese, fornitore di servizi di logistica in outsourcing, trasporti e distribuzione, completa così la gamma dei servizi.
L’ e-commerce, e di riflesso il lavoro dei corrieri, perde colpi nei primi mesi di quest’anno a causa della sfavorevole congiuntura internazionale dovuta alla guerra in Ucraina. Non ci sono ad oggi stime ufficiali, ma il calo sembra essere vicino al 30%. Pare dunque allontanarsi la progressiva crescita dell’e-commerce già in atto molto prima del Covid-19 che ha dato una spinta enorme cambiando radicalmente gli scenari. Il Sole24ore riguardo gli anni 2020 e 2021, da conto di una ricerca di Forbes sui nuovi comportamenti dei consumatori approdati all’e-commerce e qui rimasti, almeno fino alla fine dello scorso anno, anche dopo il picco di 26 trilioni di dollari del 2020. Gartner, da parte sua,parlando di scenari pre-bellici, prevede che le aziende saranno più strategiche nella loro transizione DTC, direct-to-consumer. Alcune grandi catene, infatti, chiudono punti vendita per passare online e la scena si arricchisce di nuovi trend, come il second hand, gli scambi commerciali customer-to-customer (C2C) e il quick commerce. Secondo gli analisti inoltre, il B2B (il settore degli scambi commerciali fra aziende), dovrebbe restare stabile mentre il B2C, business to consumer, potrebbe arrivare a rappresentare fino al 65% del mercato in termini di volumi al 2025 (studio Oliver Wymann 2021). Secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano inoltre, gli e-shoppers italiani sono 27.7 milioni, con una crescita del 18%, 30.5 miliardi di euro di fatturato per acquisto prodotti online e un margine di sviluppo consistente. Un trend destinato a consolidarsi nel post pandemia. Il tasso di crescita di questo settore in Italia è senz’altro più alto che in altri Paesi dove il fenomeno aveva già preso piede. Cerved, centro dati dell’Unione delle Camere di Commercio italiane, stima che il settore globale del trasporto espresso dovrebbe segnare una crescita del 6,3% nel 2022 attestandosi a quota 7.620 milioni di euro. Sempre più, dunque, questa sarà una variabile fondamentale per la competitività e per l’esperienza di prodotto e servizio offerta dalle aziende. Una delle maggiori preoccupazioni è anche il contenimento dell’impatto ambientale. Una logistica green ricerca costantemente nuovi metodi di produzione, stoccaggio e distribuzione dei prodotti per ridurre l’impronta di carbonio, l’inquinamento e i rifiuti. Aumentare i punti di prelievo, promuovere centri micro-fulfillment, cioè micro-centri logistici (più vicini possibile alle grandi città) e passare a flotte a emissioni ridotte sono alcune misure che le aziende stanno adottando. Le nuove tendenze sono impostate per favorire una logistica più resiliente grazie a digitalizzazione e automazione per evitare crisi della catena di approvvigionamento. BRT, leader nazionale del trasporto espresso con una quota del 32% del mercato nazionale globale, ha previsto questi nuovi scenari e ha avviato tutta una serie di nuovi servizi dedicati, una strategia articolata in tema sostenibilità, un customer care completamente rivisto nei processi e un ampliamento della rete dei punti di ritiro BRT-fermopoint, con l’obiettivo di posizionarsi come attore leader nella consegna responsabile. Proprio in questi giorni, l’azienda ha effettuato il rebranding, adottando un cubo rosso – il logo della casa madre GeoPost/DPDgroup – accanto al suo nome che sarà declinato sui punti di identità fisici e digitali, dal parco mezzi al nuovo sito arricchito di funzionalità customer centric. È il segnale della nuova fase di sviluppo in chiave internazionale di un’azienda che ha quasi 100 anni di storia – il “corriere Bartolini” è partito da Bologna nel 1928 – e che ha compiuto l’evoluzione da azienda a carattere familiare a impresa industriale di respiro mondiale. Una transizione sviluppata in poco meno di due anni, da quando GeoPost ha acquisito l’85% della proprietà, e nel pieno dalla pandemia.Una struttura che può contare sulla forza di DPDgroup presente in 50 Paesi con 70mila pickup point su cui possono contare anche imprese e clienti italiani per spedire e ricevere merci e prodotti di qualsiasi volume e peso con la massima personalizzazione e flessibilità. Su queste basi ancora più solide ed estese, il Piano strategico di BRT, punta a toccare nel 2025 i 2 miliardi di euro di fatturato, attraverso il consolidamento del B2B, la crescita parallela del B2C e lo sviluppo di nuovi mercati verticali in particolare nei segmenti pharma e fresh. Un investimento di 350 milioni consentirà di potenziare la capillarità del network, l’implementazione dei servizi di customer care, la digitalizzazione e il controllo dei processi. Sebbene l’andamento del business sia subordinato agli assetti geopolitici, l’obiettivo di lungo termine di BRT resta quello di essere partner dell’economia globale.
I criteri e le modalità di erogazione del fondo di 500 milioni destinati a compensare i maggiori costi dovuti agli aumenti eccezionali dei carburanti per autotrasporto, sono stati definiti oggi nel corso di un incontro fra la Viceministra Bellanova e le Associazioni di categoria, preoccupate del fatto che le risorse previste dal decreto congiunto fra MIMS e Mef siano impiegate nella maniera più efficace possibile allo scopo di calmierare gli esorbitanti costi dei carburanti e far arrivare quanto prima alle imprese i fondi stanziati. Si è convenuto in particolare che beneficiari saranno coloro i quali hanno diritto al rimborso accise trimestrali per i quali la riduzione di 25 cent alla pompa sta avendo un effetto quasi nullo. Si tratta nello specifico di imprese di autotrasporto merci per conto terzi con veicoli euro 5 ed euro 6 oltre le 7,5 tonnellate che altrimenti rimarrebbbero paralizzate.
Comunicato stampa Fedit
(Federazione Italiana Trasportatori)
VIA LIBERA AL PROTOCOLLO BELLANOVA
La Fedit, al termine del secondo e decisivo incontro fra la viceministra Bellanova e le Associazioni del Trasporto che ha registrato il consenso di tutti intorno al Protocollo proposto dal MIMS, rinnova il ringraziamento alla Viceministra per l’impegno profuso in favore dell’autotrasporto italiano in questo difficilissimo momento caratterizzato da aumenti dei carburanti fuori ogni logica e controllo.
Il protocollo Bellanova costituisce un passo in avanti importante nella politica governativa che riconosce al settore il ruolo fondamentale nell’economia del Paese. Una sottolineatura particolare da parte nostra per quel che riguarda l’impegno ad attuare il pacchetto mobilità varato dalla Ue che grazie al contributo determinante della Fedit verrà recepito nello spirito comunitario e quindi con un impatto positivo sul sistema di distribuzione delle merci.
La Fedit si aspetta ora che il decreto interministeriale appena firmato che stanzia 240 milioni nel biennio 2022/24, ed il successivo intervento di 80 milioni ora in discussione alle Camere in decretazione d’urgenza, siano immediatamente fruibili per le imprese. Auspichiamo infine che l’annunciato intervento di una misura aggiuntiva per ristorare le imprese dei costi esorbitanti del caro energia trovi una rapida definizione.
La direzione generale per la sicurezza stradale e l’autotrasporto del MIMS, per agevolare le attività di soccorso umanitario per l’Ucraina, ha emanato l’11 marzo scorso una nota con cui fornisce chiarimenti sui tempi di guida e di riposo e autorizzazioni internazionali di merci e di viaggiatori. Tempi di guida e di riposo: non si applicano «ai trasporti stradali effettuati a mezzo di veicoli, compresi quelli usati per operazioni di trasporto non commerciale di aiuto umanitario, utilizzati in situazioni di emergenza o in operazioni di salvataggio» le disposizioni relative al rispetto dei tempi di guida e di riposo alla guida dei veicoli di trasporto di merci e di passeggeri. Autorizzazioni per il trasporto di merci e di passeggeri: l’articolo 14 dell’Accordo Italia- Ucraina del 3 febbraio 1988, prevede l’esenzione da autorizzazione bilaterale esclusivamente per i «trasporti di articoli necessari alle cure mediche in caso di soccorsi urgenti, soprattutto in presenza delle calamità naturali», in cui possono essere incluse altre tipologie di materiali quali coperte, generi di prima necessità.
“Stiamo mettendo insieme un pacchetto di norme per capire cosa inserire in un provvedimento di sostegno all’autotrasporto. Il settore dell’autotrasporto è un mondo variegato, ci sono categorie diverse che rientrano in questo ambito, ci sono esigenze diverse dei produttori, penso al manifatturiero, che a volte si integrano con la logistica, altre volte utilizzano l’autotrasporto in modo episodico”. E’ quanto ha diochiarato ieri il ministro del MIMS Giovannini commentando il lavoro che la viceministra Bellanova sta facendo con le associzioni dell’autotrasporto oberato da prezzi del combustibile non sostenibili. “È evidente – continua Giovannini -che una crisi come questa è anche un’opportunità per cambiare. Al di là dell’aumento dei prezzi di energie e materie prime, credo sia nostro compito rafforzare le linee del Pnrr, anche su logistica e porti. In questo nuovo scenario geopolitico ci saranno ripensamenti dei flussi di merci. Ci sarà certamente un rafforzamento delle relazioni intereuropee, il che ci conferma nelle scelte prese per il terzo valico, il Brennero, il rafforzamento del Pnrr nei suoi aspetti logistici, la connessione via ferrovia di porti e centri intermodali: dobbiamo accelerare. La buona notizia- conclude il Ministro- è che il Pnrr è solo un pezzo della storia, solo nell’ultimo anno il governo sulla logistica oltre ai 61 miliardi del Pnrr, ha aggiunto 40 miliardi per potenziare le ferrovie, migliorare la rete stradale e autostradale, investire nel settore idrico per evitare che con la crisi climatica si resti senz’acqua: tutte queste azioni vanno accelerate».
Il forte aumento dei prodotti energetici sta mettendo in difficoltà l’intero Paese e soprattutto l’autotrasporto:”Le cause della situazione attuale – sostengono CGIL CISL e UIL in un comunicato stampa -che sta determinando conseguenze in tutte le attività legate alla filiera dell’approvvigionamento delle merci e in particolare nell’autotrasporto, dettata dal sistema di economia di mercato, basato su domanda e offerta, sono precedenti alla speculazione, determinatasi con l’inizio del conflitto russo ucraino e dovevano essere affrontate già a seguito della crisi pandemica con una seria riflessione politica ed economica. Ora scontiamo questa mancanza d’intervento e di programmazione nel settore – continuano le tre organizzazione sindacali – con ripercussioni serie su tutte le imprese e con ricadute dirette su tutti i lavoratori, in particolare sugli autisti, con relativo peggioramento delle condizioni di lavoro e di salario. Pertanto chiediamo al Governo l’apertura di un confronto con le parti sociali anche in considerazione della centralità che l’autotrasporto ha dimostrato durante la pandemia per l’approvvigionamento di beni di prima necessità”.
La FEDIT, attraverso il proprio Comitato di Presidenza, ha espresso apprezzamento per il protocollo d’intesa presentato dalla Viceministra Bellanova in quanto esso tenta di dare una risposta alle richieste di modifiche normative per la disciplina del settore ed in particolare va nella direzione di semplificare le modalità di esercizio della professione di autotrasportatore.
Naturalmente è necessario attendere la stesura delle nuove norme per poter esprimere un giudizio definitivo, ma l’impostazione è pienamente soddisfacente. In ogni caso attendiamo anche gli urgenti provvedimenti che il Governo sta predisponendo in questi giorni al fine di mitigare gli effetti del caro carburante innescato dalle tensioni internazionali e dalla guerra in Ucraina nonché dalle vergognose speculazioni che si stanno abbattendo sul petrolio e sulle fonti energetiche e che, nel corso della riunione, non hanno trovato proposte concrete se non l’annuncio di un provvedimento di carattere generale, i cui contorni non sono stati delineati, e che dovrebbe trovare corpo nel corso del Consiglio dei Ministri di domani che prevedrebbe una riduzione del costo del gasolio di 15 centesimi come si apprende da fonti stampa.
La Vice Ministra ha confermato che il Decreto Interministeriale che stanzia 240 milioni per il settore per gli anni 2022/2024, incentivando le misure relative ai pedaggi, alle spese non documentate, alla formazione ed agli investimenti, è stato firmato e che gli ulteriori 80 milioni messi a disposizione della categoria nell’ultima tornata di incontri anche essi sono stati inseriti nel decreto legge all’esame delle camere.
Sul piano normativo, in particolare, il Governo si è impegnato ad adottare ogni soluzione utile a rafforzare la piena operatività della norma già esistente relativa alla clausola di adeguamento del costo del carburante incentivando la stipulazione dei contratti in forma scritta del trasporto penalizzando, viceversa, quelli non scritti i quali vedrebbero loro applicarsi i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio pubblicati ed aggiornati almeno trimestralmente dal MIMS. Per ora è sempre un impegno anche sul piano normativo, oltre il rafforzamento del rispetto dei tempi di pagamento del contratto di trasporto, anche la ricerca di ogni soluzione finalizzata ad evitare anche per il corrente anno il pagamento del balzello dovuto dalle imprese del settore all’Autorità di Regolazione dei Trasporti.
La Fedit ringrazia la Vice Ministro Sen. Teresa Bellanova per l’impegno profuso, in una fase così critica per il settore, nella ricerca di una equilibrata sintesi tra tutte le posizioni.
Appena il protocollo di intesa verrà sottoscritto da tutte le componenti associative prenderà via il tavolo per la definizione delle regole.
La Pandemia prima e soprattutto gli eventi bellici ora, mettono a dura prova il mondo dell’autotrasporto europeo messo a dura prova dagli aumenti dei carburanti e dalle incertezze generate dal conflitto Russo- Ucraino. Gli autotrasportatori spagnoli hanno proclamato lo sciopero generale a tempo indeterminato. Sul Tavolo la ridefinizione delle regole. In Ungheria, che non è nuova ad interventi poco ortodossi verso le regole della Ue, di cui parrebbe fanno parte, la situazione legata al caro carburanti registra una pesante discriminazione contro gli autotrasportatori UE. Il Governo magiaro infatti ha deciso di limitare l’ammissibilità al carburante sovvenzionato per gli autocarri con targa straniera. Pronta la reazione della Commissione europea che ha espresso un parere negativo rispetto al provvedimento. Secondo l’Ue, infatti, Budapest non può far pagare ai camion immatricolati all’estero un prezzo più alto per il carburante poiché violerebbe le norme del mercato unico. Si spera che, almeno in questo caso, le reprimende della Commissi0ne EU non facciano la fine di quelle sulle libertà di espressione di qualche tempo fa. Questa sera intanto le associazioni italiane dell’autotrasporto saranno di nuovo faccia a faccia con la Viceministra Bellanova nel tentativo di scongiurare il fermo dell’autotrasporto messo di fatto con le spalle al muro dagli aumenti dei carburanti.
Per l’autotrasporto, già in crisi pesante per il continuo aumento dei prezzi dei carburanti, non c’è tregua: da ieri il prezzo del gasolio supera addirittura quello della benzina. Le quotazioni del Brent, di nuovo a 130 dollari al barile, hanno spinto fuori controllo il gasolio che ha fatto un balzo in avanti di 10 centesimi al litro. L’impatto sui costi d’impresa delle imprese di autotrasporto, a questo punto, sono davvero troppo elevati e le notizie che giungono da tutte le parti del Paese parlano di una diffusa volontà di fermare i mezzi. Pare perciò inevitabile che parola torni sul tavolo del Governo il cui già apprezzato sforzo di aggiungere 80 milioni sui fondi già destinati al settore, appare a questo punto non più in grado di far fronte a questa situazione.
Il tempo è scaduto: per l’autotrasporto italiano è ormai emergenza nazionale. I livelli di prezzo raggiunti dal gasolio sanciscono una vera emergenza”. A lanciare un allarme è il presidente di Confetra Liguria, Alessandro Laghezza. L’insostenibilità dei rincari del prezzo del gasolio, secondo Confetra, sono destinati a provocare una vera e propria moria di imprese e il blocco dei servizi. “In questo momento di emergenza- prosegue Laghezza- auspichiamo che il mondo Confetra faccia quadrato e rimanga unito. È interesse di tutto il sistema logistico che l’autotrasporto continui a funzionare non solo per garantire la sopravvivenza di tante aziende che ne fanno parte, ma anche e specialmente per garantire il corretto funzionamento dell’intera catena logistica”. Una possibile soluzione, secondo Confetra Liguria, potrebbe consistere nell’introduzione del fuel surcharge, un meccanismo analogo a quello che si applica nel trasporto marittimo e che consente l’adeguamento automatico delle tariffe di trasporto ai prezzi del gasolio. Inoltre, sempre secondo Confetra, deve essere introdotto al più presto un congestion surcharge, anche questa misura mutuabile dal settore marittimo: consentirebbe al mondo dell’autotrasporto di far fronte alle situazioni di aggravio dei costi causate da tutte le condizioni di disagio, frutto ad esempio degli ingorghi autostradali o dalle code ai varchi portuali, che affliggono da tempo il settore sia in Liguria che nel resto d’Italia. Per il presidente di Confetra Liguria è necessario anche promuovere con forza il potenziamento del trasporto intermodale: in quest’ottica va accolto favore con favore l’inserimento del finanziamento per la galleria di valico della Ferrovia Pontremolese nel “Documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci” approvato la scorsa settimana in commissione Trasporti alla Camera. “Un passo importante verso una soluzione al problema della mobilità delle merci da e per i porti liguri, che, e non va dimenticato, dipende a stragrande maggioranza dal funzionamento dell’autotrasporto -conclude il presidente di Confetra- Nascondere la testa sotto la sabbia non serve a nulla perché il rischio più volte adombrato di una paralisi del sistema è oggi reale”.
Ogni anno, secondo le stime della Polizie che verranno pubblicate in rapporto Viasat. vengono rubati 7.822 mezzi da trasporto, tra pesanti e leggeri (652 al mese, quasi 22 al giorno, praticamente 1 ogni ora), con conseguente elevato danno economico per le aziende. La Lombardia è la regione più a rischio d’Italia con 1.470 mezzi per il trasporto merci rubati. Il 41% di questi mezzi (31% Tir e 45% furgoni) viene recuperato, ma pulito di tutte le merci trasportate. Secondo il rapporto Viasat una delle ragioni principali di questi furti è la presenza di un guidatore unico del mezzo che per un motivo o per l’altro deve lasciare incustodito anche per breve tempo il mezzo. La soluzione ci sarebbe e come si intuisce la può dare la tecnologia attraverso il monitoraggio del mezzo lungo tutto il tragitto, tecnologia che già si adopera da anni per i trasporti di merce preziosa.
Gli 80 milioni che si aggiungono ad altre misure di sostegno vigenti in favore dell’autotrasporto, sono da oggi in Gazzetta Ufficiale e dunque immediatamente operative. In sintesi 80 milioni per l’autotrasporto e creazione di un fondo ad hoc per sostenere lo sviluppo sostenibile della filera dell’automotive, con una dotazione di 700 milioni per il 2022 e di un miliardo l’anno dal 2023 al 2030. Nello specifico, per quanto riguarda l’autotrasporto, il decreto per quanto riguarda i pedaggi autostradali stanzia 20 milioni per l’anno in corso che saranno erogati a cura dell’Albo centrale per l’Albo degli autotrasportatori che sotto quella voce dispone già di 140 milioni. Le risorse vengono assegnate alle imprese attraverso rimborsi che il Comitato definisce sulla base di direttive del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili i cui criteri tengono conto della quantità di emissioni inquinanti che ciascun mezzo produce, cosicché i rimborsi siano più elevati per i mezzi che inquinano meno. La riduzione dei pedaggi si dovrebbe attestare per quest’anno su un valore intorno all’11%, quindi entro i limiti stabiliti dalla direttiva europea cosiddetta Eurovignette che consente agli Stati membri di applicare sconti o riduzioni del pedaggio non superiori al 13%. Per sostenere l’attività di trasporto merci su gomma che viene effettuata con veicoli di ultima generazione EuroVI/D, così da ridurre le emissioni inquinanti, viene riconosciuto un credito di imposta del 15% sul costo di acquisto, al netto dell’Iva, del componente AdBlue.
Per l’intervento sono stati stanziati 29,6 milioni per il 2022.
Sempre a sostegno dell’autotrasporto e della logistica, il decreto stanza un contributo, sotto forma di credito di imposta, per l’acquisto di metano liquefatto. L’agevolazione, per la quale sono stati previsti 25 milioni per l’anno 2022, è finalizzata a promuovere l’efficientamento energetico del settore. Il credito di imposta è riconosciuto nella misura del 20% delle spese sostenute per l’acquisto del GNL.
Il settore dell’autotrasporto di merci ha un’importanza centrale per l’economia del Paese e deve essere sostenuto soprattutto adesso che sta incontrando gravi difficoltà per l’aumento del prezzo del gasolio e la mancanza di autisti. Questo, nella sostanza, è la premessa con la quale la viceministra Bellanova ha illustrato alla Commissione Trasporti della Camera il recente accordo con le associazioni dell’autotrasporto che ha portato al decreto che stanzia ulteriori 80 milioni per far fronte all’emergenza.” L’autotrasporto- ha dichiarato la vice-ministra- ha movimentato nel 2021 il 68,8% delle merci, in aumento rispetto al 2020 dell’1,6 % e costituisce un’attività imprenditoriale di primaria importanza per il nostro sistema economico, sia per l’incidenza sul PIL nazionale, sia per le implicazioni che un efficace servizio di movimentazione delle merci comporta nei confronti del sistema Paese e dell’intera collettività”. Bellanova ha poi sottolineato come il costo del lavoro e del carburante gravi per il 30% dei costi aziendali. In questo quadro: “la tematica dei costi di esercizio dell’attività di autotrasporto- ha sottolineato l’esponente di Governo- nel corso degli anni ha assunto una forte rilevanza ed in particolare gli elementi che maggiormente incidono sui costi operativi sono costituiti dal costo del lavoro e del carburante”.
Nove aziende su dieci, durante la pandemia, hanno registrato un incremento delle consegne dell’ultimo miglio che è stato pari 60%. Il dato, di cui si percepiva l’importanza, ma che non era stato fino ad oggi classificato, lo si rileva da una pregevole ricerca realizzata da Geotab, operatore globale in ambito IoT e veicoli connessi, sulle realtà che operano nel settore dell’e-commerce e della logistica in Italia. Un matrimonio che somiglia molto al volo del calabrone che vola contro le leggi della fisica, poiché l’eccellente risultato finale è stato generato da un lato da un sistema come quello dell’e-commerce che si mette in moto con un click , mentre dall’altro si ha a che fare con un sistema di distribuzione capillare dei prodotti ordinati che richiede un apparato logistico assai più complesso. Ma il matrimonio è vincente e, nonostante la complessità della seconda fase dell’operazione, il risultato, grazie alla familiarità con l’e-commerce acquisita dagli acquirenti durante la pandemia, svela un’opportunità di crescita incredibile. Tuttavia, questo boom inaspettato, ha messo in moto l’esigenza di un rinnovamento della gestione dell’ultimo miglio che può essere realizzata attraverso la tecnologia digitale sia per gestire la flotta che per aumentare l’efficienza.
Le città moderne debbono essere riorganizzate con policy appropriate alla luce dei cambiamenti dovuti all’urbanizzazione ed alle innovazioni nel mondo della logistica. Questa la conclusione di uno studio denominato “La city logistic”, redatto dal sottogruppo “City logistic” del gruppo di lavoro dell’ASviS sul Goal 11 (Città e comunità sostenibili), reso pubblico il 24 febbraio e rilanciato dall’agenzia di informazione principe in Italia Ansa. Il documento, nella parte finale si chiude con due sezioni dedicate alle politiche inerenti al tema, una su quelle già in atto e una sulle policy che potrebbero essere applicate nel prossimo futuro. Vediamo i particolari.
L’e-commerce: Il documento sottolinea che il fenomeno della vendita di merci in rete era già in crescita prima della diffusione della pandemia da Covid-19, ma la crisi sanitaria ha accelerato questa pratica. L’home delivery e l’instant delivery sono diventati sempre di più un elemento quotidiano della vita delle persone. Inoltre, secondo i dati Netcomm riportati nel Position paper, si stima che a livello mondiale “il peso dell’e-commerce sul totale delle vendite sarà all’incirca del 22% entro il 2024”. Oltre a una forte espansione, questo settore è anche caratterizzato dal tentativo costante di diminuire i tempi di consegna. La tecnologia, attraverso la gestione algoritmica delle consegne, costituisce un elemento chiave per conseguire un miglioramento della catena di approvvigionamento.
La logistica trasforma le città e il mondo del lavoro. Al centro degli studi per rendere più rapidi i tempi di consegna vi è la cosiddetta logica dell’“ultimo miglio”. Le innovazioni nel campo della logistica sono legate soprattutto all’ottimizzazione dei tempi nel “passaggio finale tra l’ultimo magazzino dove un articolo è immagazzinato e la sua destinazione, ossia la residenza dei consumatori”. Questa logica ha portato a un aumento dell’“occupazione flessibile”, ovvero dell’utilizzo di mano d’opera altamente sfruttata e senza diritti contrattuali (per esempio: corrieri uberizzati, rider, gig workers…). Inoltre, la necessità di rendere la catena di approvvigionamento più veloce possibile ha portato alla creazione di nuovi poli logistici fuori dalle città e piccoli magazzini alle porte dei centri urbani. Questo fenomeno ha un impatto sia sul consumo di suolo che nell’aumento di emissioni climalteranti.
Le politiche in atto: il documento del Gdl ASviS sul Goal 11 sottolinea che una base di normazione del settore era già stata stesa nel 2011 dal Libro Bianco sui trasporti, il cui obiettivo era di individuare misure per “migliorare la qualità dell’aria e l’efficienza delle modalità di distribuzione, e di conseguire nelle principali città sistemi di logistica urbana a zero emissioni di CO2 entro il 2030”. Nel 2013, la Commissione europea ha introdotto il concetto di Piano urbano di mobilità sostenibile attraverso l’adozione del Pacchetto sulla mobilità urbana, ma veniva riservato poco spazio alla pianificazione logistica. Per non lasciare questo aspetto scoperto, la Commissione ha adottato nel 2020 una Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente dove si precisa che il trasporto merci deve effettuarsi “attraverso piani di logistica urbana sostenibile dedicati”.
La Federazione Nazionale dei Trasportatori ( Fedit), dopo due incontri interlocutori con le Associazioni dell’autotrasporto nel corso dei quali le proposte della Vice Ministra Teresa Bellanova erano state giudicate insufficienti, valuta positivamente il pacchetto di interventi di 80 milioni presentato ieri.
Lo stanziamento annunciato andrà a finanziare i ristori: crediti d’imposta per sostenere le spese dell’ AdBlu e LnG. Al fondo già in vigore per i pedaggi e le spese non documentate, vengono aggiunti 25 milioni: 20 per i pedaggi e 5 milioni per le spese non documentate.
Oggi riprende il confronto al Tavolo delle Regole con riferimento alla disciplina di una clausola di adeguamento dei costi di trasporto, al costo del gasolio, oltre che alla questione delle soste e all’applicazione del nuovo regolamento europeo.
La Fedit infine si dissocia dalle forme di protesta dell’autotrasporto in corso in varie zone del Paese.
Salvatore Cocchiaro, 61anni, provenienza Poste Italiane dove ha ricoperto da ultimo l’incarico di Responsabile Relazioni Industriali, è il nuovo Segretario Generale della Federazione Italiana dei Trasportatori (Fedit), già Federcorrieri, oltre duemila imprese che in questi anni di Covid hanno svolto un importantissimo ruolo pubblico assicurando i rifornimenti a famiglie, ospedali e imprese industriali. Il Dr.Cocchiaro, la cui nomina è stata deliberata ieri dal Consiglio Direttivo della Fedit, subentra al dr. Enzo Solaro che, in circa vent’anni, ha trasformato la vecchia Federcorrieri, in una moderna associazione di imprese dell’autotrasporto che operano per la maggior parte nelle consegne generate dal commercio online letteralmente esploso durante il lockdown. Il nuovo Segretario Generale della Fedit è nato a Capua nel 1961, laureato all’Università Federico II di Napoli. In Poste Italiane ha ricoperto nel tempo incarichi di responsabilità sempre maggiori fino ad approdare nel secondo decennio del 2000 alla guida delle Operazioni della Logistica Postale Nazionale, poi alla responsabilità delle Risorse Umane di SDA Express Courier e da ultimo alla Responsabilità delle Relazioni Industriale di Poste Italiane gestendo la situazione creata dalla crisi pandemica e la complessa contrattazione che ha portato al rinnovo del CCNL.
Oggi nuovo confronto a distanza ravvicinata dal primo della scorsa settimana, tra la Vice Ministra Bellanova e le Associazioni dell’autotrasporto per affrontare la crisi che sta coinvolgendo il settore dei trasporti messo in ginocchio dall’impennata dei prezzi delle materie prime e dei costi gestionali, non solo quello del gasolio e del metano, ma anche dell’AdBlue. Tra le principali proposte avanzate, l’istituzione di un credito d’imposta pari al 15% del costo di acquisto dell’additivo AdBlue e del 20% delle spese sostenute per il Gnl. Una risposta giudicata quantomeno interlocutoria che ha spinto la Viceministra a convocare un nuovo incontro, si spera, ovviamente con sensibili ritocchi.