Samag Holding Logistics sempre all’attacco: a pochi mesi dall’acquisizione di BLG Logistics Solutions Italia, filiale italiana dell’omonima compagnia logistica tedesca BLG Handelslogistik orientata a concentrare il proprio business sul mercato domestico, il gruppo italiano che gestisce una rete di aziende specializzate nel perfezionamento della supply chain, acquist il 100% di Air Ocean Cargo, società certificata IATA, operante nel settore dei servizi di spedizione e trasporto di merci per conto terzi – nazionali e internazionali – marittimi, terrestri e aerei. E se nel caso di BLG l’interesse era di accrescere la presenza nel settore industriale e retail (nel portafoglio di questa società figurano Ikea, AutoOne e Peugeot), adesso, come ha sottolineato il neo direttore generale Claudio Torchia:”La strategia espansiva mira ad ampliare in particolare il segmento dei trasporti da quelli terrestri a quelli internazionali via aerea e marittimi. Ci concentriamo su aziende a complemento dei nostri servizi che consentiranno di spingerli avanti». Air Ocean Cargo fattura circa36 milioni di euro con un EBITDA dell’8%, opera anche nelle operazioni doganali valutarie. La sede centrale è a Pioltello (MI), ma dispone di filiali anche a Shanghai e Hong Kong, mentre nel corso del 2022 aprirà nuovi uffici in Brasile, India e Dubai. Una solidità finanziaria fondamentale per preservare lo stato di salute di Samag Holding Logistics che ha un fatturato consolidato di 195 milioni di euro nel 2020, un indotto di oltre 5.500 addetti e la gestione di più di 110 impianti per una superficie di oltre 1 milione di mq.
Rassegna Stampa
Soltanto gli utenti registrati possono visualizzare questo contenuto.La vexata quaestio delle sanzioni legate al non corretto uso del cronotachigrafo, dopo la recente sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha stabilito che le infrazioni commesse in uno Stato non sono sanzionabili in un altro, ha offerto il destro al MInistero degli Interni che ha colto l’occasione per chiarire condizioni e modalità con cui questi controlli devono avvenire. Per quanto riguarda in particolare la contestazione delle violazioni dei limiti di velocità, il Ministero ha stabilito che: le violazioni di cui all’art. 142 (commi 7,8,9 e 9-bis) possono essere contestate sia con riferimento al superamento dei limiti di categoria del veicolo su cui è installato il tachigrafo, sia con riferimento al superamento dei limiti «locali» fissati dal codice per ogni tipologia di strada (o dal proprietario o concessionario della strada). Tali violazioni possono essere contestate solo in relazione a condotte di guida di cui l’organo accertatore abbia avuto diretto riscontro o che siano riconducibili a poco tempo prima del controllo, tali che possano essere riferibili in modo certo a uno specifico luogo. In mancanza dell’informazione relativa al tipo di strada dove è stata realizzata la condotta o al limite in essa vigente, non si potrebbe determinare l’entità del superamento necessaria per l’applicazione delle diverse sanzioni. Quanto alle violazioni di cui all’art. 142, comma 11, possono essere contestate attraverso la lettura dei dati relativi al superamento di valori impostati sul limitatore. In merito invece alle modalità di acquisizione dei dati, al fine di garantire la solidità del dato e non pregiudicare l’efficacia probatoria dell’accertamento, è necessario seguire determinati accorgimenti: quelli relativi alla velocità istantanea devono essere acquisiti tramite un dispositivo di lettura esterna, in particolare quelli in grado di generare un set di dati a cui venga attribuita una “firma digitale” che ne garantisca validità e immodificabilità; mentre invece quelli relativi agli eccessi di velocità possono essere rilevati (ed eventualmente contestati) anche sulla base delle semplici stampe producibili tramite il tachigrafo di bordo.
Comunicato stampa Fedit, Fite,Aiti e Trasporto unito
Le Associazioni Trasporto e Logistica dicono no all’esenzione Regole Green pass solo a imprese estere
Il Provvedimento adottato dal Governo di esentare gli autisti di imprese estere dall’obbligo di mostrare il green pass, (in modifica della disposizione contenuta nel decreto che sancisce l’obbligatorietà dell’uso del green pass per tutti i lavoratori) a condizione che il conducente resti chiuso nella cabina di guida durante le operazione di carico e scarico delle merci, è gravemente discriminatorio nei confronti delle imprese italiane, sui cui dipendenti invece, continua a gravare l’obbligo di mostrare il green pass.
FEDIT, FITE, AITI E TRASPORTOUNITO, comprendono le ragioni di tale decisione, in considerazione del fatto che l’Italia ha grandi volumi di importazioni di merci necessari oggi soprattutto a concorrere alla ripartenza del settore industriale e manifatturiero già alla prese con problemi legati alla disponibilità e prezzo dei carburanti; tuttavia, se la norma introdotta oggi rimanesse confinata a vantaggio delle sole imprese straniere, si creerebbe una forma di inaccettabile dumping a danno delle imprese italiane.
FEDIT, FITE,AITI e TRASPORTOUNITO pertanto invitano il Governo ad allargare la disposizione adottata oggi anche alle imprese italiane.
Il costo, al netto dell’Iva e/o dello sconto del maggior onere delle accise, è utile per le fatturazioni di questo mese.
Il prezzo totale al consumo del gasolio rilevato dal Ministero dello Sviluppo Economico e pubblicato ieri dal MIMS (utile per le fatturazioni di questo mese), a settembre 2021 è stato di 1.517,29 euro per mille litri, 626,28 euro è il prezzo industriale, 273,61 l’Iva e 617,40 l’accisa; di conseguenza il valore di riferimento del costo del gasolio per i servizi di trasporto effettuati nel mese di settembre è di 1,243 euro/litro per i veicoli di massa complessiva a pieno carico fino a 7,5 ton al netto dell’Iva; di 1,029euro/litro per i veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 ton al netto dell’Iva e del rimborso parziale delle accise.
La scarsità e il prezzo dei combustibili, unitamente alla carenza di autisti, che in Inghiliterra ha già prodotto pesanti riflessi sulle consegne, si fa sentire anche in Germania dove commercianti e consumatori stanno riscontrando problemi analoghi. Gli analisti a questo proposito, per quanto riguarda l’Italia, sembrano d’accordo sul fatto che una crisi analoga prima o poi attanaglierà anche il nostro Paese che già fin d’ora, in prossimità dell’entrata in vigore del green pass obbligatorio anche nella logistica e nell’autotrasporti, incontrerà non poche difficoltà. Nel nostro Paese in particolare, la circostanza che molti autisti sono stranieri (anche se domiciliati nel Paese di origine) e perciò sprovvisti del green pass valido nel territorio italiano, farà sentire tutto il peso delle difficoltà che, peraltro sono state segnalate da la pressoché totalità delle federazioni degli autotrasportori.
Lo scorso venerdì 1 ottobre è entrato in fase attuativa il Decreto Legislativo 98/2017 che ha introdotto il documento unico di circolazione e di proprietà (DU) per tutte le operazioni PRA e Motorizzazione, che sostituisce il libretto di circolazione e il certificato di proprietà del veicolo. Il decreto in particolare dispone che dall’1 ottobre 2021 tutte le procedure telematiche rilasciate dal CED (Centro elaborazione dati della Direzione Generale per la Motorizzazione) in cooperazione con l’ACI, diano luogo a:”l’emissione del documento unico di circolazione e di proprietà, non ravvisandosi gli estremi per ricorrere ad ulteriori proroghe legislative». Non si emetterà quindi il certificato di proprietà o altra certificazione analoga. Per quanto riguarda invece tutte le operazioni non ancora gestite con le nuove procedure telematiche, sempre a far data 1 ottobre, si provvederà all’emissione, nei casi previsti, di una carta di circolazione propedeutica, recante la dicitura «non valida per la circolazione», e alla stampa del Documento unico mediante l’utilizzo, in via obbligatoria, degli applicativi predisposti dal Ced in cooperazione applicativa con Aci. Sempre quanto disposto dal decreto ministeriale, la stampa del Documento unico di circolazione e di proprietà viene consentita a decorrere dal giorno lavorativo successivo alla emissione della carta di circolazione propedeutica, ciò ad uso interno degli Sportelli telematici dell’automobilista pubblici e privati. Il decreto verrà applicato sia ai veicoli per il trasporto di merci che viaggiatori.
Quindici sigle del sindacalismo di base hanno proclamato lo sciopero generale per l’11 ottobre 2021 prossimo. La lista della protesta comprende l’opposizione allo sblocco dei licenziamenti, al carovita, all’obbligo del Green Pass sul posto di lavoro e ai contratti precari. Lo sciopero interesserà anche i lavoratori del trasporto merci e delle logistica. Nella convocazione, i promotori invitano a organizzare “ovunque picchetti e blocchi della produzione, della distribuzione, dei trasporti e dei servizi pubblici e privati”. Intanto proseguono gli scioperi aziendali in alcune realtà della logistica, tra cui la piattaforma FedEx di Peschiera Borromeo (Milano) e Nexive di Bologna. A proposito della vertenza FedEx, il 24 settembre 2021 la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dal pubblico ministero di Piacenza contro l’annullamento del foglio di via per tredici lavoratori e un sindacalista della piattaforma piacentina.
La Direzione Generale della Motorizzazione ha raccolto in un unico manuale tutte le modifiche alla disciplina della CQC con le nuove disposizioni riguardanti i corsi di qualificazione iniziale e formazione periodica per il conseguimento della carta, delle relative procedure d’esame e di soggetti erogatori dei corsi. Il manuale, diviso in paragrafi e sottoparagrafi, vuole essere un documento di riferimento e supporto per affrontare casistiche specifiche e anche quale compendio alla comprensione dell’intera materia.
LC3 Trasporti, il vettore logistico di Gubbio della famiglia Ambrogi, già leader in Italia per aver da tempo puntato sul trasporto sostenibile al 100%, ha aderito agli impegni contenuti all’interno del progetto “The Climate pledge” per l’abbattimento delle emissioni nette di carbonio entro il 2040. La LC3 continua così a tenere la barra dritta sull’utilizzo delle risorse energetiche sostenibili per movimentare i propri mezzi pesanti per il trasporto merci su gomma nel quale si era già segnalato in passato per essere stato il primo vettore ad aver utilizzato Biometano Gassoso e Biometano Liquefatto prodotto principalmente con gli scarti dell’industria alimentare, agricoli e forsu. Per quanto riguarda invece la refrigerazione dei semirimorchi, LC3 utilizza l’azoto liquido. Ed è sempre della LC3 il primato per la messa in strada del primo mezzo pesante 100% elettrico. “Siamo orgogliosi di far parte di questo importante progetto a beneficio dell’ambiente e di poter condividere visione ed obiettivi con altre importanti realtà a livello mondiale nell’interesse della collettività- ha commentato il presidente di LC3 Michele Ambrogi- il nostro piano strategico e i nostri valori a favore della sostenibilità ambientale coincidono da sempre con gli impegni contenuti all’interno del “Climate Pledge”. Siamo certi che questa assunzione di responsabilità avrà effetti a catena su tutta la filiera, soprattutto nell’ambito della logistica e del trasporto pesante su gomma che ad oggi- ha concluso Ambrogi- incide ancora in maniera significativa in emissione di inquinanti nell’atmosfera”
Il mercato dei rimorchi e i semirimorchi con massa superiore alle 3,5 tonnellate torna ai livelli della pre-pandemia. Lo si apprende dal centro studi UNRAE che, sulla base dei dati forniti dal MIMS, precisa che lo scorso luglio la crescita è stata del 16,9 % pari a 1360 nuove immatricolazioni. Boom di nuove immatricolazioni invece ad agosto con un balzo del 90,1%. Unrae infine, attraverso il presidente del centro studi Paolo Starace, torna ad insistere sulla necessità di sostenere il settore.
Il green pass sarà obbligatorio nei luoghi di lavoro pubblici e privati a partire dal 15 ottobre prossimo fino al 31 dicembre di questo anno. La misura è contenuta nel decreto legge “Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l’estensione dell’ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening”, approvato dal Consiglio dei ministri lo 16 settembre. Per quanto riguarda in particolare l’autotrasporto, le disposizioni erano già state emanate recentemente con il decreto legge n. 211/2021 che impone l’accesso ai trasporti a lunga percorrenza – treni, navi, aerei, autobus -solo alle persone munite di una delle certificazioni verdi Covid-19. Va da se quindi che la disposizione si applica anche agli autisti degli automezzi adibiti al trasporto di merci che si imbarcano sui traghetti (tranne quelli per l’attraversamento dello stretto di Messina) e sulle navi ro.ro. La violazione delle disposizioni è sanzionata con una multa tra i 400 e i 1000 euro.
Le Carte di qualificazione del conducente conseguite all’estero verranno riconosciute anche in Italia, modificando la Legge numero 50 del 10 giugno 2020, seguendo un percorso preciso. La modifica, contenuta nel cosiddetto Decreto Infrastrutture, stabilisce infatti che i cittadini stranieri comunitari che hanno la residenza anagrafica in Italia e quelli extra-comunitari assunti da un’impresa di autotrasporto con sede in Italia devono conseguire o rinnovare la Cqc seguendo corsi di qualificazione iniziale o di formazione periodica in Italia.
Amazon e sindacati confederali hanno firmato ieri al ministero del Lavoro il primo contratto nazionale con Amazon, che le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti definiscono “storico” e “unico a livello mondiale”. La firma è arrivata dopo una lunga vertenza che è culminata lo scorso marzo con una mobilitazione di 24 ore di tutti i lavoratori della filiera Amazon, compresi quelli delle società in appalto nello stoccaggio e distribuzione delle merci. L’intesa prevede il riconoscimento reciproco delle parti e del contratto nazionale Logistica, Trasporto Merci e Spedizione come strumento regolatore del rapporto di lavoro e delle relazioni sindacali. Il protocollo prevede, tra l’altro, il confronto preventivo sui grandi temi del settore relativi ai nuovi insediamenti sul territorio, sulle politiche industriali e relativamente ai rapporti con le istituzioni nazionali e locali. Sono state definite le materie della contrattazione sia a livello nazionale che locale. Viene riconosciuto il ruolo del sindacato a livello nazionale, territoriale e delle rappresentanze sindacali aziendali. La trattativa tuttavia non è finita nella definizione degli elementi quadro; ora inizieranno le trattative sugli orari, i turni, i carichi di lavoro, i livelli d’inquadramento, la salute, la sicurezza e la prevenzione e la formazione.
1000 i nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato entro i primi tre anni; questo il numero di nuovi addetti che il colosso dell’e-commerce americano Amazon intende assumere l’anno prossimo in vista dell’apertura di un nuovo centro di distribuzione a San Salvo. I mille nuovi addetti si aggiungono ai tremila nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato che Amazon ha già creato nel 2021. La selezione degli operatori di magazzino prenderà via nel 2022. I nuovi dipendenti verranno assunti al quinto livello del Contratto Nazionale del Trasporto e della Logistica.
La carenza di autisti di veicoli industriali sta spingendo le autorità regionali, ed ora anche provinciali, alla ricerca di nuove agevolazioni per colmare il vuoto. L’ultima notizia in questa direzione perviene da 14 comuni del Nolano che hanno deciso di investire sulla formazione di aspiranti camionisti permettendo a chi percepisce il reddito di cittadinanza di ottenere la patente gratis, nel senso che coloro che oggi percepiscono il reddito di cittadinanza avranno la possibilità di iscriversi gratuitamente presso scuole guida per conseguire i corsi di patente C e D.
Il Ministero ha pubblicato l’aggiornamento del costo del gasolio per autotrazione, al netto dell’Iva e/o dello sconto del maggior onere delle accise, utile per le fatturazioni di questo mese. Il prezzo totale al consumo del gasolio rilevato dal Ministero dello Sviluppo Economico, dello scorso Agosto è stato di 1.505,36 euro per mille litri, 616,50 euro è il prezzo industriale, 271,46 l’Iva e 617,40 l’accisa. Il valore di riferimento del costo del gasolio per i servizi di trasporto effettuati nel mese di agosto, quindi è di 1,233 euro/litro per i veicoli di massa complessiva a pieno carico fino a 7,5 ton al netto dell’Iva e di 1,019 euro/litro per i veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 ton al netto dell’Iva e del rimborso parziale delle accise.
Dal 21 maggio 2022 anche i veicoli con massa complessiva superiore a 2,5 tonnellate e inferiore a 3,5 tonnellate dovranno avere l’autorizzazione al trasporto internazionale, ciò in ottemperanza alle misure adottate dalla Ue per contrastare l’autotrasporto abusivo, contenute nel primo pacchetto mobilità . La Direzione generale dell’autotrasporto del ministero Mims a questo proposito, ha diffuso una circolare (n.° 19023 del 9 agosto 2021) che aggiorna le indicazioni sul rilascio delle autorizzazioni comunitarie nella quale si consiglia alle imprese di autotrasporto che dovranno chiedere l’autorizzazione di non aspettare maggio per inoltrarla, ma di inviarla al Ministero dal 1° gennaio 2022, sia per via digitale che per posta, oppure presentandosi direttamente a uno sportello delle Direzione, a Roma. La circolare a questo proposito sottolinea che per ottenere l’autorizzazione, l’impresa richiedente deve avere almeno un veicolo adibito al trasporto di merci con massa complessiva superiore a 2,5 tonnellate; deve inoltre essere già iscritta, con stato di attiva, al Ren (e ciò comporta l’iscrizione definitiva all’Albo degli Autotrasportatori) e avere un gestore dei trasporti idoneo per il trasporto internazionale.
18mila euro di multa e taglio di duecento punti sulla patente; questo l’impressionante verbale che gli agenti dell’Ufficio Strumentazioni Tecniche e Controllo Trasporto Pesante della Polizia Locale di Ravenna, hanno comminato ad un camionista fermato per un controllo sulla Statale 16, all’altezza di Fosso Ghiaia per irregolarità sull’uso della carta tachigrafica. Inutile scrivere che per il malcapitato autista la patente non c’è più.
“Finalmente di nuovo in presenza, almeno in parte. La nostra “Piazza” simbolica di analisi, confronto, riflessione, proposta, giunge alla sua quarta edizione. In un anno assolutamente particolare, ed in una fase storica assolutamente particolare, per mille ragioni. Il PNRR, recentemente definitivamente approvato in sede Ecofin, è giunto ai nastri di partenza. 61 miliardi di euro sono destinati ad investimenti in infrastrutture, mobilità sostenibile, trasporti, logistica: oltre il 25% dell’intera dotazione economica del NGEU Italia. Risorse e riforme che si spalmano trasversalmente su 4 delle 6 Missioni che compongono il Piano Nazionale, e già questa è una notizia. Anzi, una doppia notizia: al nostro Settore è riconosciuto un ruolo assolutamente centrale per la ripartenza del Paese, ed una funzione trasversale a supporto dell’intero sistema economico nazionale. E’ la prima volta nella storia recente del Paese, ed è un risultato nulla a fatto scontato. Quante volte l’abbiamo detto in questi anni: la logistica rappresenta una industry assolutamente particolare, una commodity strumentale all’intero tessuto produttivo nazionale, il sistema circolatorio dell’economia reale. Senza una logistica efficiente e competitiva, non potranno mai esserci consumi, investimenti e produzione industriale efficienti e competitivi. Quindi, logistica ed industria produttrice vanno ripensate insieme, come i due asset coerenti di un modello di sviluppo unitario e complessivo. Ne va del futuro del Paese, della sua capacità di presidiare con protagonismo i mercati globali. Resilienza, Digital Trasformation, Green Transition, Economia delle Connessioni: il momento è ora. Siamo di fronte ad un bivio: imboccare la via dello sviluppo che sposta le statistiche, e che ci consenta di archiviare definitivamente le tante diseconomie strutturali che tarpano le ali al Paese da oltre 30 anni, oppure vivacchiare sperando di recuperare – più o meno – rispetto al 2019 ed al pre – Covid. La vulnerabilità delle catena del valore e degli approvvigionamenti globali è ormai tema di dibattito pubblico, basti leggere le conclusioni dell’ultimo G7 in Cornovaglia. Il blocco di Suez per 10 giorni ha mandato il mondo in tilt. Ciò che oggi sta succedendo con l’impennata dei costi dell’elio, e quindi dei microchip, e che ha prodotto un grave rallentamento della produzione globale di automotive, domani potrebbe accadere con le terre rare ed impattare sulla produzione di smart phone, computer, elettrodomestici. Risorse naturali – produzione – distribuzione: prima e dopo ogni anello di questa catena c’è il trasporto e la logistica a cucire fasi, momenti, passaggi. Ecco la sfida: accompagnare il processo di ricostruzione economica del Paese ripartendo da un binomio, logistica – economia reale – troppo spesso in Italia dimenticato.”
Assarmatori, Assologistica, Confitarma e Federagenti per la committenza, ed Anita, Assotir, Cna-Fita, Confartigianato Trasporti, Confcooperative, Fai, Fedit, Fiap, Legacoop, Trasportounito e Unitai per l’autotrasporto; hanno firmato un’intesa che, in base al decreto 286/2005 che liberalizza alcuni aspetti dell’attività dell’autotrasportatore, disciplina le soste medie, le responsabilità del vettore e le tariffe di trasporto combinate al costo del carburante. Un accordo che, nella sostanza, rende il caricatore più responsabilizzato e meno soggetto a responsabilità che non gli competono. Di seguito i tre punti qualificanti dell’intesa la cui validità parte dal 1 luglio.
- Regolamentazione delle soste medie, dei tempi di attesa al carico e allo scarico. Verrà stabilito prossimamente in un tavolo con il ministero delle Infrastrutture ma ne sono stati stabiliti i criteri, come la necessità di indennizzi per le soste oltre franchigia e una disciplina che gestisca la tracciabilità della merce.
- Il trasportatore non è più responsabile delle condizioni del container consegnato ma lo è il terminal o deposito che li consegna. Il vettore è tenuto a verificare eventuali danni – escluse la parte interna, il tetto e il pavimento – da effettuare in condizioni idonee, ma non è responsabile della non idoneità al carico per ragioni diverse. In caso di rifiuto del container, il vettore avrà diritto al compenso per il viaggio a vuoto o per maggiori percorrenze.
- Adeguamento tariffe e costo carburante. I container da 20 piedi e quelli da 40 sono assimilati alle stesse condizioni di mercato quando il peso del container è superiore le 12 tonnellate, compresa la tara. È stato stabilito, inoltre, un sistema di variazione automatico dell’incidenza del costo del gasolio sui servizi di trasporto quando il prezzo del carburante subirà una variazione del 2 per cento, sulla base di una percentuale indicativa puramente di riferimento quale quota di incidenza pari al 30 per cento.