La “piattaforma retrofit”, lo strumento informatico attraverso cui gli utenti possono richiedere il contributo per la riqualificazione elettrica del proprio veicolo termico, da ieri è disponibile per tutti coloro che hanno già convertito la propria vettura, da termico ad elettrico dal 10 novembre 2021 al 31 dicembre 2022; costoro possono inoltrare l’istanza tramite la piattaforma dedicata. . Le risorse prevedono un contributo pari al 60% del costo per la riqualificazione (fino ad un massimo di 3.500 euro), a cui si aggiunge un contributo del 60% delle spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico, all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione.
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La Commissione UE ha proposto nuovi obiettivi, in linea con quelli del Green deal europeo e del RepowerEu, per quel che riguarda le emissioni di CO2 dei nuovi veicoli pesanti a partire dal 2030, che contribuiranno a ridurre le emissioni nel settore dei trasporti. La Commissione in particolare ha proposto l’introduzione graduale di norme più severe sulle emissioni di CO2 per quasi tutti i nuovi veicoli pesanti ad alta velocità con emissioni di CO2 certificate rispetto ai livelli del 2019, prevedendo il 45% di riduzione delle emissioni a partire dal 2030, il 65% di riduzione delle emissioni a partire dal 2035 e il 90% di riduzione delle emissioni dal 2040. Questi standard di emissioni rafforzati assicurerebbero che il segmento del settore dei trasporti su strada contribuisca alla transizione verso la mobilità a zero emissioni e agli obiettivi climatici e di zero inquinamento proposti dall’Ue, riducendo ulteriormente i costi totali di proprietà per gli operatori del trasporto e la domanda di combustibili fossili, soprattutto gasolio e altri prodotti petroliferi.
E’ durata solo una manciata di ore la corsa di migliaia di aspiranti camionisti sulla piattaforma del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per assicurarsi il bonus messo a disposizione per sostenere la spesa per conseguire la patente e la Cqc, la carta di qualificazione professionale. Già, perché appena quattro ore dopo l’accensione del “semaforo verde” per compilare il modulo, i fondi risultavano già esauriti. Una situazione che moltissimi giovani aspiranti conducenti hanno segnalato inviando richieste di spiegazioni alle proprie associazioni di categoria i cui responsabili, in diversi casi, hanno dovuto comunicare che, anche a loro, l’accesso della prima tranche di fondi messi a disposizione dal ministero (per un totale di 3,7 milioni di euro per il 2022 (ai quali si aggiungeranno 5,4 milioni di euro per ogni anno dal 2023 al 2026 con l’obiettivo di “coprire” l’80 per cento della spesa sostenuta) risultava impossibile. Una realtà che, se dovesse essere confermata, mostrerebbe due facce completamente differenti della medaglia: quella positiva, che mostrerebbe la disponibilità di moltissimi giovani (l’età per poter accedere al bonus va dai 18 ai 35 anni) a svolgere una professione che oggi vede decine di migliaia di richieste d’assunzione non trovare candidati; quella negativa che vede un ammontare dei fondi per i bonus evidentemente inadeguati ad affrontare l’emergenza scatenata dalla mancanza di nuovo conducenti.
Fonte Strada Facendo
L’erogazione del contributo a fondo perduto di 10 milioni a favore delle imprese di autotrasporto che attraversano lo Stretto di Messina è cominciato. Il contributo è concesso per l’imbarco di mezzi adibiti al trasporto di merci, con massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate, con gli autisti a bordo e su qualunque vettore che svolge servizio di attraversamento marittimo dello Stretto di Messina. Il contributo è pari al 20% dell’imponibile della fattura del prezzo pagato per il biglietto del trasporto marittimo per l’attraversamento dello Stretto.
E’ partita ieri e continuerà fino al 19 febbraio la campagna europea di controlli su mezzi pesanti per la sicurezza sulle strade : camion e autobus saranno sotto la lente di controllo della Roadpol, il network di Polizie Stradali europee. Obiettivo dell’iniziativa, come sempre, quello di innalzare gli standard di sicurezza in tutto il continente, ma anche di armonizzare i controlli. Le verifiche verranno effettuate in maniera analoga in tutti i Paesi dell’Ue, tranne Grecia e Slovacchia, oltre a Svizzera, Serbia e Turchia. Al centro dei controlli, il rispetto dei limiti di velocità, della normativa sul trasporto delle merci pericolose, tempi di guida e riposo e tutte le altre prescrizioni previste dalla normativa nazionale e comunitaria. Particolare attenzione verrà prestato allo stato psicofisico dei conducenti. Saranno controllati anche il carico e i documenti di accompagnamento della merce.
Nella giornata odierna a Milano è stato sottoscritto dalle OOSS Lombarde e da Alsea il primo accordo territoriale in materia di welfare aziendale. Le OOSS e Alsea, sfruttando l’accordo territoriale già esistente fin dal 1998, hanno condiviso la necessità di offrire a lavoratori e imprese la possibilità di trasformare il premio di risultato, già previsto nell’accordo, in misure di welfare (che, come noto, comporta benefici fiscali e contributivi per lavoratori e datori di lavoro). Il Presidente di Alsea, Betty Schiavoni, ha dichiarato: “con questo accordo, di concerto con le organizzazioni sindacali, abbiamo voluto offrire l’opportunità anche alle imprese meno strutturate ed ai lavoratori di queste, di poter utilizzare il welfare aziendale. Con l’elevata tassazione sul lavoro che sconta il nostro Paese occorre utilizzare ogni strumento possibile per ridurre, sebbene un poco, la pressione fiscale. In questo modo confidiamo anche che il nostro Stato possa incrementare le misure di detassazione, indispensabili per la competitività delle imprese e dell’economia italiana tutta. ”LE OOSS hanno sottolineato l’importanza della contrattazione decentrata sul territorio e di come questa, se continuamente rinnovata, possa rispondere anche alle esigenze di quei lavoratori che prestano il loro operato nelle piccole aziende.Questi infatti, seppur normalmente privi di contrattazione aziendale, possono con questo accordo godere dei benefici di quella territoriale. In questo contesto le OO.SS ribadiscono la centralità del welfare aziendale, tanto per l’abbattimento del cuneo fiscale quanto per la sua rispondenza alle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie. Proprio per questi motivi è stato condiviso fra le parti l’esigenza di procedere alla rivisitazione dell’accordo del 1998, al fine di renderlo più rispondente alle mutate esigenze tanto di un settore caratterizzato da una estrema dinamicità, quanto a quelle dei lavoratori che vi operano.
Fonte comunicato Alsea
Creare le figure del truck manager e del bus manager, attraverso un percorso formativo presso un Its, per dare professionalità e restituire dignità al lavoro dell’autista, sia nel trasporto merci che passeggeri. È l’obiettivo di Golia, piattaforma italiana specializzata nella gestione delle flotte di autotrasporto. A spiegare il progetto è Claudio Carrano, ad di Golia e di Infogestweb, la società veronese che la controlla. «Oggi – spiega – chi ha un figlio che entra nel mondo del lavoro non auspica certo che diventi un autista, né i ragazzi pensano che quello sbocco professionale possa essere un’opportunità. Nonostante la pandemia abbia chiarito quanto l’autotrasporto sia necessario per la logistica, quel tipo di lavoro è percepito come duro, mal pagato e con lo svantaggio di portare lontano da casa. L’autista è visto come brutto e sporco, luogo comune che non coincide con l’immagine che dovrebbe trasmettere un’azienda seria. Serve, invece un professionista che conosca le lingue, il marketing, la fisica per il carico delle merci, le normative per usare correttamente il tachigrafo digitale. E anche la capacità di rendicontare l’attività e di saper gestire la tecnologia, sia del camion sia portatile con cui comunicare con l’azienda. Oggi, tra l’altro, un autista corre il rischio di passare tutta la sua vita sul camion o sul pullman, invece deve avere l’opportunità di crescere, di diventare autista-capo e poi, magari, responsabile di una flotta aziendale». L’obiettivo di Golia, che oltre a offrire una piattaforma online, dispone un team di esperti di trasporto e ha creato i Golia point (un network di punti informativi, officine e consulenti), è di creare un percorso di studi biennale all’interno degli Its. «Gli studenti, nel corso del periodo formativo – chiarisce Carrano – avranno anche l’opportunità di lavorare in azienda. Stiamo confrontandoci con diversi Its e con istituti tecnici e, con Confindustria, anche con le scuole medie. In particolare, stiamo operando con l’Its Mobilità sostenibile e trasporti di Catania, di cui siamo partner, e stiamo per chiudere un accordo con l’interporto Polo Inoltra in Abruzzo; abbiamo contatti aperti, poi, in Puglia e Toscana. Aspettiamo che gli Its ottengano l’ok dalle Regioni per l’avvio dei corsi».
fonte Sole24ore 8 Febbraio 2023
È scattato oggi l’embargo ai prodotti petroliferi raffinati russi, che fa seguito al divieto europeo di importare il greggio di Mosca, entrato in vigore il 5 dicembre scorso come sanzione per l’attacco all’Ucraina. E il rischio è che questo ‘stop’ possa far salire ancora i prezzi del carburante, a partire dal gasolio, rallentando cosi’ il percorso di rientro dall’inflazione. Si tratta di uno blocco alla benzina, ma soprattutto al diesel made in Russia, Paese che ha coperto quasi il 50% del fabbisogno di gasolio dell’Unione europea. Il carburante non alimenta solo 16 milioni di auto in Italia, ma anche camion e navi. Su alcune tratte autostradali, denuncia Assoutenti, le ripercussioni sarebbero già evidenti, con il gasolio in modalità servito che sarebbe già tornato a superare i 2,5 euro a litro. Ritorna, inoltre, anche lo spettro della speculazione. Tuttavia, secondo gli esperti, l’Ue si è già mossa per far fronte all’addio di prodotti russi e ha riempito i suoi stock di gasolio, con flussi che hanno raggiunto il massimo dell’ultimo anno. Contemporaneamente, l’Ue sta facendo scorte da Medio Oriente e Asia, a cominciare dalla Cina. E questi partner continueranno a rifornirci anche in futuro, provando a rispondere alla crescente domanda con la creazione di nuove raffinerie. Allora dov’e’ il problema? Intanto, mentre gli altri Paesi si attrezzano per soddisfare l’Ue, a un certo punto le scorte potrebbero scarseggiare, innescando un aumento dei prezzi dei carburanti. Poi – proseguono gli esperti – c’e’ da considerare che le nuove rotte commerciali saranno più lunghe di quelle seguite finora. E questo farà lievitare i costi di trasporto e di conseguenza quelli alle pompe dei benzinai. Ancora: Mosca non potrà più vendere petrolio all’Europa ma tra i suoi principali fornitori c’è la Cina. E il petrolio russo rischia di uscire dalla porta dell’Europa per rientrarci dalla finestra, sotto forma di prodotto raffinato cinese.
Fonte AGI (Agenzia Italia)
Gli autotrasportatori, gli spedizionieri e i gruppi energetici in Europa hanno chiesto che i carburanti a zero emissioni di carbonio siano riconosciuti come una soluzione di decarbonizzazione a lungo termine, insieme all’elettrificazione e all’idrogeno, per un settore logistico dell’UE ben funzionante e stabile. In una lettera congiunta inviata oggi al vicepresidente esecutivo dell’UE Frans Timmermans , l’IRU, l’European Shippers’ Council and FuelsEurope (che rappresenta gli operatori del trasporto su strada, gli spedizionieri e i fornitori di energia), hanno chiesto il pieno ed equo riconoscimento dei carburanti liquidi a emissioni zero per i trasporti interni motori a combustione, insieme a celle a combustibile elettriche e a idrogeno, nella proposta di regolamenti UE sui veicoli pesanti (HDV) CO2 . Per un settore logistico dell’UE ben funzionante e stabile, gli operatori del trasporto su strada e i caricatori devono essere in grado di decidere quale tecnologia è più adatta per diversi tipi di operazioni per raggiungere il nostro obiettivo comune: la neutralità del carbonio entro il 2050. Tuttavia, il raggiungimento di questo obiettivo dipende dalle opzioni tecnologiche consentite dalla legislazione in arrivo, che ha un impatto sia sui veicoli che sulle infrastrutture. Raluca Marian, direttore della difesa dell’UE dell’IRU , ha dichiarato: “Le catene logistiche vitali che forniscono ai cittadini dell’UE cibo, medicine e altri beni di prima necessità non dovrebbero essere soggette a un incerto salto nel buio che potrebbe mettere a repentaglio la loro stabilità”. “Una proposta standard di CO 2 per il settore logistico europeo dovrebbe prendere in considerazione tutte le opzioni per raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio. Un allontanamento completo dalla combustione, nonostante anche questo possa raggiungere lo stesso obiettivo, a seconda di ciò che viene bruciato, può essere descritto solo come un esperimento inutile e rischioso”, ha aggiunto. I carburanti carbon neutral sono anche l’opzione più realistica per decarbonizzare l’aviazione, la maggior parte dei trasporti marittimi e l’attuale flotta di veicoli stradali. La disponibilità di biomassa sostenibile è più che sufficiente per soddisfare la domanda di biocarburanti avanzati per le tre modalità di trasporto.
Fonte: IRU
Italia e Serbia dovrebbero abolire reciprocamente la richiesta dei permessi di transito per i camionisti che percorrono le tratte che collegano i due Paesi . E’ quanto chiede Goran Vesic ministro dei Trasporti serbo al suo om,ologo italiano Matteo Salvini. La proposta, se accettata : “Ridurrebbe il carico amministrativo – sosietene Goran Vesic- e faciliterebbe il lavoro dei mezzi di trasporto”. Attualmente ogni anno vengono scambiate 22.300 licenze bilaterali per l’autotrasporto. Tale proposta di parte serba è arrivata durante l’incontro di ieri con l’ambasciatore d’Italia in Serbia, Luca Gori, nel corso del quale il ministro serbo ha invitato le imprese italiane a investire nelle infrastrutture del Paese balcanico, annunciando presto diverse gare d’appalto con l’Unione europea per la costruzione della ferrovia ad alta velocità Belgrado-Nis e negli anni successivi per la tratta della stessa fino al confine macedone.
Autotrasportatori in prima linea contro le limitazioni imposte dall’Austria. È nato, infatti, il “Coordinamento del Brennero” degli autotrasportatori. A darne notizia Paolo Uggé, presidente di Fai – Conftrasporto durante l’assemblea provinciale tenutasi sabato 28 a Verona. “Il Coordinamento si riunirà prossimamente per assumere iniziative di protesta, – ha dichiarato il Presidente Uggè -anche eclatanti, adeguate alla situazione”. Il neonato Coordinamento punta a coinvolgere anche gli autotrasportatori della Germania, egualmente penalizzati dalle decisioni unilaterali assunte dall’Austria. “Lo stop notturno ai Tir – ha sottolineato Alessio Sorio, segretario Fai Verona – rallenta l’arrivo della merce nei negozi, con danno all’attività commerciale e al Made in Italy. Finché non ci sarà il raddoppio della ferrovia del Brennero, l’alternativa su rotaia sarà sempre e solo un’idea. Intanto, alle limitazioni ai Tir si sommerà la riduzione stradale a un’unica corsia per l’imminente ristrutturazione del ponte austriaco di Lueg: sarà il caos”. Sulla vicenda, che preoccupa non poco l’Italia, è intervenuto anche il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini con una nota diffusa dal Mit nella quale ha sottolineato “di contare su un rapido intervento della Commissione europea” e per questo ha anticipato la volontà di continuare il dialogo con tutti i membri del Collegio che hanno una competenza diretta, oltre che interessare il Commissario italiano Paolo Gentiloni. Il principio, segnala Salvini, è che leggi e trattati devono valere per tutti e l’Italia farà di tutto per difendere lavoratori e cittadini.
fonte Trasporti Italia
Le regole per accedere ai finanziamenti della cosiddetta “Nuova Sabatini”, anche se parzialmente, cambiano: dal 1° gennaio 2023 infatti, sono entrate in vigore le modifiche apportate dal Decreto Ministeriale del 22 aprile 2022 per l’accesso alle agevolazioni per i beni strumentali delle piccole e medie imprese. il regime della fatturazione elettronica previsto dal nuovo decreto infatti stabilisce che dal 1° gennaio in poi le fatture elettroniche (sia di acconto che di saldo) devono riportare – ai sensi dell’art.14, co. 11 del DM 22 aprile 2022 – nell’apposito campo, il “Codice Unico di Progetto – CUP”, reso disponibile in sede di perfezionamento della domanda di accesso al contributo, unitamente al riferimento alla norma istitutiva dell’intervento “ 2, c. 4, D.L. n. 69/2013”. Le diciture vanno riportate in maniera separata nelle medesime fatture senza dimenticare di inserirle anche nella causale di pagamento del relativo bonifico. Il Mit concede però la possibilità, quando non sia possibile riportare entrambe le diciture, di indicare solo il CUP all’interno della fattura o nella causale del pagamento. Resta obbligatorio l’inserimento nella causale del bonifico del richiamo al titolo di spesa oggetto del pagamento. Se il fornitore non emette fattura elettronica perché sito all’estero il CUP e la norma istitutiva dell’intervento devono essere apposti con scrittura indelebile sull’originale di ogni fattura cartacea (acconto e saldo), anche mediante l’utilizzo di un apposito timbro, nonché nell’oggetto o nel campo note della relativa comunicazione trasmessa all’Agenzia delle Entrate in modalità telematica attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), se prevista dalla normativa applicabile. Il Codice Unico di progetto è sempre necessario per ottenere le agevolazioni. Non è considerata valida la fattura che risulti sprovvista del CUP e della dicitura. La conseguenza inevitabile in caso di mancanza del Cup è la revoca della quota corrispondente di agevolazione. È possibile, però, la regolarizzazione da parte dell’impresa beneficiaria che, in caso di fattura elettronica, avverrà mediante l’emissione di una nota di credito volta ad annullare il titolo di spesa errato e la successiva emissione di un nuovo titolo di spesa corretto.
Saranno 82.705 i lavoratori stranieri autorizzati a lavorare quest’anno in Italia. Di questi, secondo quanto disposto dal decreto flussi, 30.105 sono destinati all’autotrasporto merci, edilizia, turismo, meccanica, telecomunicazioni, alimentare e cantieristica navale. Una importante novità del decreto è la richiesta da parte del datore di lavoro di dimostrare l‘indisponibilità di un lavoratore italiano per le stesse mansioni.
L’ IRU (Unione internazionale del trasporto stradale) e l’EPTO (Organizzazione dei tour operator europei) hanno inviato una lettera alla Presidenza svedese del Consiglio dell’UE, nella quale si propone di adottare l’abbassamento dell’età minima dei conducenti professionisti da 21 a 18 anni al fine di cercare nuove soluzioni per contrastare l’ormai cronica mancanza di autisti.
Lo sciopero dei benzinai si ferma dopo io primo giorno di serrata in seguito all’incontro di ieri sera al ministero delle Imprese e del Made in Italy con le tre organizzazioni dei benzinai Faib, Fegica e Figisc i cui presidenti, in una nota diffusa subito dopo l’annuncio, hanno precisato che la decisione assunta è stata presa “in favore degli automobilisti, non certo per il governo”,
Trasporti e Logistica in Italia continuano ad essere un asset importante dell’economia del Paese ed i numeri, frutto di un’analisi presentata ieri dalla Confcommercio nel corso di un convegno, sono lì a dimostrarlo: l’80% delle merci in Italia viaggia su gomma, mentre il 60% delle importazioni e il 50% delle esportazioni avvengono attraverso il trasporto marittimo (per quantità). I valichi alpini sono i principali responsabili dei valori della merce trasportata, con una quota di oltre il 50% delle importazioni e del 60% delle esportazioni, ma nonostante l’evidenza dei dati e danno conseguente iol BRennero continua ad essereun fortwe freno allo sviluppo. Dal quadro tracciato durante il convegno emerge inoltre che nonostante il potenziale e le risorse disponibili, burocrazia e alta tassazione costituiscono un freno del settore che non riesce ancora ad usufruire dei fondi stabnziati dal Governo a causa della complessità burocratica. Sono diverse le proposte che Conftrasporto rivolge al Governo, di seguito le più importanti:
- porre fine alle limitazioni unilaterali dell’Austria al Brennero e accelerare sul nuovo tunnel, anche sul versante tedesco, per attivare l’intermodalità;
- intervenire in Ue perché il beneficio del gasolio commerciale non venga soppresso;
- ridurre il cuneo fiscale per contrastare la carenza di autisti;
- rivedere i divieti di circolazione.
- attrezzare i porti contro il climate change;
- collegare i terminal ferroviari alla rete nazionale;
- varare la Piattaforma Logistica Nazionale;
- risolvere le criticità del nuovo Regolamento sulle concessioni portuali;
- cancellare l’obbligo di contributo all’ART delle imprese terminaliste;
- semplificare gli iter verso il green nei depositi fiscali costieri.
Il ministro del MIT Matteo Salvini ha scritto al commissario dei trasporti Ue chiedendo l’attivazione della procedura di avvio di infrazione nei confronti dell’Austria:- ” La quale – ha detto il ministro intervenendo al convegno di Conftrasporti Confcommercio – non può danneggiare imprese e autotrasportatori italiani perché questa è concorrenza sleale perché impedisce la libera circolazione di uomini e mezzi: i trattati – ha concluso il ministro-non possono valere per alcuni sì e per altri no”.
Il ministro Adoofo Urso ha convocato al ministero le associazioni di categoria dei benzinai che hanno indetto lo sciopero per domani e dopodomani
Lo sciopero dei benzinai previsto per il 25 e 26 gennaio 2023, salvo notizie dell’ultimo momento, resta confermato. Le associazioni del settore Fegica e Figisc Confcommercio, si sono unite alla FaibConfesercenti, dopo aver inizialmente congelato la loro partecipazione Le associazioni aderenti allio sciopero, come è noto, giudicano sproporzionate le sanzioni previste in caso di mancata affissione di cartelli dettagliati sui prezzii nazionali dei carburanti.