I numerosi interventi del Governo Britannico, anche in deroga alle procedure di distacco dall’Unione Europea, stanno dando i primi risultati: nel Regno Unito è in atto un’inversione di tendenza del problema rappresentato dalla carenza di autisti di mezzi pesanti e di altri lavoratori della logistica. Lo comunica Logistics UK, associazione di categoria del trasporto merci britannica, che segnala un cauto ottimismo rispetto al fatto che la situazione sia in miglioramento. Nella fase attuale i salari più alti spingono nuova occupazione mentre si registra un aumento del 25,6% delle abilitazioni dei conducenti di camion e un aumento di tre volte delle domande di licenze provvisorie professionali. Nonostante i confortanti progressi tuttavia, molti problemi rimangono da risolvere; il più importante riguarda le aziende di trasporto più piccole che non sono ancora tornate alla piena capacità della flotta pre-Covid e non riescono a competere con le aziende più grandi dal punto di vista della capacità salariale per attrarre nuovo personale.
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Soltanto gli utenti registrati possono visualizzare questo contenuto.L’arrivo della nuova variante rischia di abbattersi sull’autotrasporto già duramente provato dalla prima fase pandemica, ma sempre in grado di far fronte, e con successo, ad ogni sorta di approvvigionamento. La lunga crisi da covid tuttavia logora e mette a dura prova tutti soprattutto in presenza di continui cambiamenti delle regole (quelle che interessano i trasporti transfrontalieri soprattutto) da parte di tutti i Governi. L’ IRU a questo proposito denuncia come: «I camionisti sono di nuovo presi nel mezzo e pagano un prezzo pesante semplicemente facendo il loro lavoro per mantenere funzionanti le catene di approvvigionamento globali. Loro, e tutti noi che ci affidiamo al loro servizio, meritiamo molto di meglio”.
La Commissione Europea nei prossimi giorni emanerà una direttiva nella quale intende riconoscere ai Rider la fattispecie di lavoratori delle piattaforme digitali che, tradotto in soldoni, significa che i rider dovranno essere assunti ed inquadrati nei contratti nazionali di lavoro dei trasporti e della logistica. Quanto all’iter legislativo, la direttiva dovrà essere approvata dal Parlamento Ue e dal Consiglio Ue cui gli Stati nazionali dovranno uniformarsi.
A Padova hanno preso il via “Gli stati generali delle città intelligenti”, in programma da oggi fino al 1 dicembre presso il centro culturale Altinate di San Gaetano; una due-giorni nel corso della quale l’amministrazione e il mondo delle imprese parleranno dello sviluppo delle città future, sempre più digitali e intelligenti, con ospiti di rilievo nazionale ed europeo.Domani pomeriggio in particolare si terrà il panel sulla Smart Mobility, durante il quale si approfondirà il tema degli ecosistemi urbani nelle città di domani, caratterizzate sempre più da veicoli autonomi e connessi.
Il Parlamento Ue ha votato una risoluzione a maggioranza pressoché assoluta per sollecitare la Ciommissione Ue a stanziare finanziamenti con l’obiettivo di creare una maggiore capacità di parcheggio per l’autotrasporto e migliorare le strutture già esistenti. La sicurezza dei parcheggi per camion nell’Ue unita alla loro capacità insufficiente, secondo i parlamentari Ue, mostra vistose crepe che si aggiungono ad un contesto già problematico per la grave carenza di autisti. Quanto al reperimento dei fndi necessari la risoluzione chiede alla Commissione di mobilitare risorse dai fondi strutturali e d’investimento europei e dal Meccanismo per collegare l’Europa, e di considerare le revisioni del regolamento dell’Ue sullo sviluppo della sua rete di trasporto transfrontaliero, Ten-T.
La chiusura di frontiere, stop produttivi, telelavoro e confinamenti di ogni tipo durante il lockdown sono costati all’Italia sei milioni di merci di vario genere mai consegnati. I dati sono stati diffusi ieri da Eurostat che in una nota di accompagnamento spiega che:«I blocchi e le altre misure imposte da molti Stati membri nel 2020 per contrastare la pandemia di COVID-19 hanno avuto un impatto negativo impatto sul trasporto merci su strada, in particolare nel secondo trimestre del 2020». La buona notizia, ma la sapevamo già, è che il secondo trimestre del 2020 è anche il periodo alla fine del quale si è tornato a far ripartire l’economia è ripartita.
Governo ed Associazioni dell’autotrasporto si sono confrontati sulle criticità del settore, a partire da quelle storiche per arrivare a quelle attuali, non meno preoccupanti, che stanno mettendo in difficoltà le imprese quali ad esempio l’impennata dei costi del carburante, la mancanza dell’AdBlu praticamente irreperibile e quando lo è a prezzi più che triplicati. La Viceministra Bellanova a questo proposito ha fornito una serie di risposte che sintetizziamo qui sotto:
– Risorse strutturali: per il prossimo triennio (2022/2024) verranno mantenuti i fondi strutturali del settore (240 mln), con la medesima ripartizione nelle voci previste degli anni precedenti (investimenti, pedaggi, spese non documentate, formazione). L’emanazione del decreto relativo a questa voce avverrà a breve.
– Fondo Investimenti Rinnovo Veicoli: come abbiamo già riportato nella notizia qui sopra, il Ministro Giovannini ha firmato ieri i due decreti che prevedono incentivi per il biennio 2021/2022 per il rinnovo del parco veicolare nell’ottica della sostenibilità ambientale.
– Caro carburanti e costi di esercizio. La Bellanova ha fornito rassicurazioni sulla ripubblicazione aggiornata dei costi di esercizio che tenga conto degli aumenti insostenibili di carburanti ee additivi per le imprese di autotrasporto.
– Carenza Autisti: MIMS e Ministero dell’Istruzione collaboreranno per affrontare il problema che ormai assilla tutta la zonaUE dando attuazione agli incentivi per la patente previsti dal decreto “Infrastrutture”.
Con due decreti firmati ieri il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini ha stanziato complessivamente 100 milioni di euro per incentivare l’acquisto di mezzi più tecnologici e green e rinnovare il parco veicoli con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento e aumentando la sicurezza sulle strade. “Gli incentivi destinati alle aziende di autotrasporto conferma l’impegno del Governo verso una trasformazione in senso ecologico dell’intero sistema della mobilità e della logistica” ha dichiarato il Ministro Giovannini il quale ha proseguito sottolineando che:”L’autotrasporto è di fondamentale importanza per il funzionamento del sistema economico ed è chiamato, come altri settori, a contribuire in modo significativo alla transizione ecologica e all’aumento della sicurezza stradale”. “Il parco veicolare esistente ha un’elevata età media-ha poi sottolineato- e mi auguro che le aziende di autotrasporto colgano questa opportunità per contribuire al rinnovamento dei mezzi in linea con le politiche dell’Unione europea volte alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti”. Il decreto per gli “Investimenti ad alta sostenibilità” mette a disposizione delle imprese di autotrasporto 50 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2026 esclusivamente per l’acquisto di veicoli ad alimentazione alternativa, ecologici di ultima generazione, in particolare ibridi (diesel/elettrico), elettrici e a carburanti di ultima generazione (CNG, LNG). Gli incentivi dipendono dalla tipologia e dalla massa complessiva del veicolo e vanno da un minimo di 4.000 euro per quelli ibridi di massa complessiva da 3,5 a 7 tonnellate fino a 24.000 euro per quelli elettrici oltre le 16 tonnellate. A questi importi si aggiunge un contributo di 1.000 euro in caso di contestuale rottamazione di un veicolo diesel. Il decreto successivo, destinato agli “Investimenti finalizzati al rinnovo e all’adeguamento tecnologico del parco veicoli”, stanzia ulteriori 50 milioni di euro per il biennio 2021-2022 per incentivare la sostituzione dei mezzi da parte delle imprese di autotrasporto, rottamando quelli più inquinanti e meno sicuri. Questo decreto riserva una quota di 35 milioni di euro per l’acquisto di mezzi diesel Euro 6 solo a fronte di una contestuale rottamazione di automezzi commerciali vecchi e inquinanti. Gli incentivi vanno da un minimo di 7.000 a un massimo di 15.000 euro. Per l’acquisto di veicoli commerciali leggeri Euro 6-D Final ed Euro 6 il contributo è invece pari a 3.000 euro. Una quota di 5 milioni di euro è riservata all’acquisto di automezzi a trazione alternativa (ibridi, elettrici, CNG e LNG) con incentivi che, anche in questo caso, vanno da un minimo di 4.000 a un massimo di 24.000 euro, a cui si aggiungono 1.000 euro in caso di rottamazione contestuale di un mezzo obsoleto. Ulteriori 10 milioni di euro sono stati stanziati per l’acquisto di rimorchi e semirimorchi adibiti al trasporto combinato ferroviario e marittimo e dotati di dispositivi innovativi volti a conseguire maggiore sicurezza e risparmio energetico.
Il trasporto stradale di merci e passeggeri è tornato ai livelli pre-Covid, mentre faticano il trasporto ferroviario e il trasporto pubblico locale che tardano a recuperare i flussi registrati prima del lockdown. Questi i dati salienti contenuti nel Rapporto dell’Osservatorio sulle tendenze di mobilità durante l’emergenza sanitaria del Covid-19 riferito al terzo trimestre del 2021, elaborato dalla Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) sulla base dei dati di traffico forniti dai principali operatori multimodali nazionali (Anas, concessionari autostradali, Trenitalia, Italo, Autorità di Sistema Portuali, Assaeroporti), dalle Direzioni generali del Mims e dei dati open source dei principali operatori della mobilità, come Infoblu, Apple, Google, Facebook, Oxford University e Moovit.
Il costo del gasolio per autotrazione nello scorso mese di ottobre, al netto dell’Iva e dello sconto del maggior onere delle accise utile per le fatturazioni di questo mese, è stato di 1.589,65 euro per mille litri, 685,59 euro è il prezzo industriale, 286,66 l’Iva e 617,40 l’accisa. Lo ha comunicato il MIMS sulla base dei dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico. Pertanto il valore di riferimento del costo del gasolio per i servizi di trasporto effettuati nel mese di Ottobre è di 1,302 euro/litro per i veicoli di massa complessiva a pieno carico fino a 7,5 ton al netto dell’Iva e di 1,088 euro/litro per i veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 ton al netto dell’Iva e del rimborso parziale delle accise.
Si chiama Global Recruitment l’ultima trovata escogitata per venire incontro al problema della carenza di autisti che, né l’incentivo governativo nè quelli messi in campo da regioni e comuni ha fin qui risolto il problema. In questo caso si tratta di una piattaforma telematica pensata per le aziende in cerca di nuovi autisti che prevede un sistema geolocalizzato che funge da banca dati messo a disposizione gratuitamente degli operatori del trasporto, della logistica e delle spedizioni, ideato e realizzato da Consorzio Global (800 aziende del trasporto terrestre, marittimo e della logistica). Secondo quanto dichiarano i promotori, a pochi mesi dal lancio Global Recruitment ha già raccolto l’adesione di 80 aziende di autotrasporto e l’iscrizione di 130 autisti alla ricerca di un lavoro qualificato. A chi interessasse l’indirizzo di Global Recruitment è : www.consorzioglobal.com/global-recruitment.
Le nuove immatricolazioni dei veicoli pesanti torna in negativo nel mese appena finito interrompendo la discreta ripresa degli ultimi mesi. A provocare la battuta di arresta evidenziata da un calo pari al 12,7 % non è stata la volontà dei possibili acquirenti ma la mancanza di componenti e materie prime che ormai affligge tutti Paesi industrializzati. Paolo A. Starace, presidente della sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE che ha pubblicato i dati sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha spiegato che il mercato di ottobre 2021 va in negativo rispetto al 2020 per tutte le fasce di massa, anche per quella dei pesanti, che finora ha sempre trainato il settore.
Il premier britannico Boris Johnson, dopo aver rilasciato nei mesi scorsi 5.000 visti di lavoro temporanei ai camionisti UE e semplificato l’iter del rilascio di patenti per diventare camionisti, è intervenuto ancora nei giorni scorsi adottando un provvedimento straordinario in cui viene prolungata la possibilità di eseguire operazioni di cabotaggio nel suo territorio per un periodo temporaneo di sei mesi. La misura, entrata in vigore il 28 ottobre scorso, resterà valida nel territorio del Regno Unito fino al 30 aprile del prossimo anno ad esclusione dell’Irlanda del Nord. Il nuovo provvedimento in particolare, consente trasporti di cabotaggio illimitati di mezzi pesanti per un massimo di 14 giorni dopo l’arrivo nel Regno Unito con un viaggio internazionale «carico», ben oltre le regole sul cabotaggio della UE cabotaggio ed è anche più ampia rispetto alle norme in materia previste dall’Accordo UE-UK del 24 dicembre 2020 che consente ai vettori UE un massimo di 2 trasporti di cabotaggio nell’arco di 7 giorni, consecutivi a un trasporto internazionale.
Il datore di lavoro, nella disciplina del doppio distacco dei lavoratori (o «distacco a catena»), in entrata o in uscita dall’Italia, è sempre e soltanto l’agenzia di somministrazione. Pertanto, l’agenzia è responsabile di tutti gli adempimenti relativi agli obblighi contrattuali, informativi e amministrativi. Lo rende noto una circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) che chiarisce le novità introdotte dal Decreto Legislativo n.122/2020, specificando che il settore dei trasporti su strada è escluso da tale disciplina fino al 2 febbraio 2022. Entro tale data, infatti, gli Stati membri dovranno provvedere al recepimento della direttiva UE 2020/1057 sul distacco dei conducenti
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Le offerte di lavoro per autotrasportatori in Italia, su base web, sono aumentate del 105% rispetto ai livelli pre-pandemia. Sono questi i risultati di un’analisi condotta dal motore di ricerca lavoro Indeed sulla base degli annunci postati sul portale a fine settembre. La tendenza che peraltro interessa l’Europa intera, dove paradossalmente la domanda di autisti va di pari passo con la difficoltà sempre maggiori delle catene di approvvigionamento a stare al passo con le richieste. Esemplare a questo proposito il caso della Gran Bretagna che ha affrontato per prima il problema aprendo le porte agli autisti stranieri. Secondo le rilevazioni di Indeed i clic da parte di persone extra Uk per conduzione mezzi pesanti provengono principalmente da India, Emirati Arabi, Sudafrica, Polonia e Nigeria, seguiti da Arabia Saudita, Italia e Irlanda. Come si evince facilmente la molla che ha spinto le richieste extra UK è stata la retribuzione : tra gennaio e settembre 2021 la paga oraria media per i conducenti di mezzi pesanti negli annunci di lavoro su Indeed nel Regno Unito è aumentata del 15% da £ 13,05 a £ 15,00, mentre lo stipendio annuale medio pubblicizzato negli annunci è aumentato del 19% da £ 30.000 a £ 35.600. L’incremento medio è pari a 14 volte l’incremento registrato in linea generale nel Regno Unito. Gli stipendi, in generale, risultano più interessanti che altrove. Prendendo in esame gli annunci di lavoro che indicano gli stipendi mensili degli autisti, è emerso che lo stipendio medio è di circa 2.000 sterline (2.321 euro) nel Regno Unito, cifra più alta rispetto all’Italia (1.500 euro), alla Francia (1.925 euro), alla Spagna (1.600 euro) e rispetto alla Polonia (970 euro). Solo Paesi Bassi (2.400 euro) e Germania (2.500 euro) sembrano offrire retribuzioni più alte delle offerte di lavoro. Peccato che non ci sono autisti.
Erogazione di un contributo di 1000 euro o al 50% dei costi a titolo di rimborso ai percettori del reddito di cittadinanza o di ammortizzatori, fino a 35 anni di età, che entro tre mesi dall’ottenimento della licenza di guida, avranno stipulato un contratto di autotrasporto per conto terzi. Questa l’importante decisione assunta ieri dalla Commissione Trasporti della Camera, in sede di conversione del decreto governativo sul Trasporto, che nelle intenzioni dei parlamentari dovrebbe aiutare a risolvere la carenza degli autisti dei mezzi pesanti che affligge ormai l’Europa intera.
Il Tribunale di Napoli ha riconosciuto il diritto ad un risarcimento pari al 15% del prezzo corrisposto per l’acquisto di un autocarro, agli autotrasportatori penalizzati dal cosiddetto «cartello dei camion», che fu stipulato tra sei grandi casi costruttrici di camion per mantenere alto il costo dei mezzi pesanti di almeno 6 tonnellate, peraltro già sanzionato dall’Antitrust europeo nel 2016 con una multa vicina ai tre miliardi euro. La sentenza del Tribunale, prima in Italia, trae fondamento dalla decisione del 2016 dalla Commissione Europea che accertò a carico del “cartello dei camion” la violazione il diritto della concorrenza.
Roma, 19 ottobre 2021 – Le Associazioni dell’autotrasporto italiano ANITA, FAI e FEDIT hanno dato mandato ad uno studio legale di intraprendere un’azione di messa in mora della Commissione UE per inazione nei confronti dell’Austria, sulla vexata quaestio dei diversi divieti imposti unilateralmente dal Tirolo sulla circolazione dei mezzi di trasporto.
La decisione è stata presa dopo la diffusione nel maggio scorso di un documento riservato predisposto nel dicembre 2020 dalle Direzioni Generali dei Commissari UE del mercato interno, dei trasporti e dell’ambiente, che invitava la Commissione ad avviare una procedura d’infrazione nei confronti dell’Austria che a tutt’oggi non è stata ancora avviata.
Da qui la decisione delle Associazioni di settore di optare per un’azione decisa verso la Commissione, rafforzata anche dai recenti pareri formulati da esperti di diritto comunitario sui vigenti divieti “settoriale” e “notturno” in Tirolo, che dimostrano la fondatezza della violazione del diritto unionale.
“L’iniziativa intrapresa congiuntamente da ANITA, FAI e FEDIT punta a sollecitare la Commissione UE ad uscire da una situazione che danneggia il comparto dei trasporti e l’economia in generale” ha dichiarato il Presidente dell’associazione confindustriale ANITA Thomas Baumgartner, secondo il quale: “Vista l’inattività politica l’azione legale rimane l’unico strumento utile per poter ricevere risposte concrete alle nostre legittime istanze in merito alla questione del Brennero, che si rende ancora più urgente, in considerazione del fatto che il Tirolo ha annunciato misure ancora più restrittive sul divieto settoriale”.
A Questo proposito si segnala una recente dichiarazione dell vice governatore provinciale responsabile dei trasporti Ingrid Felipe (Verdi) la quale ha confermato che sono in programma modifiche al divieto settoriale in senso ancora più restrittivo. Tale inasprimento riguarderebbe il divieto di transito a tutti i veicoli Euro VI immatricolati prima del 1 gennaio 2021 e quindi anche ai veicoli di ultimissima tecnologia per la riduzione di emissione di sostanze inquinanti. La nuova proposta dovrebbe essere presentata alla Commissione UE per una valutazione e laddove la stessa dovesse considerarla idonea, potrebbe entrare in vigore dopo sei mesi: secondo stime del Tirolo, già dal luglio 2022.
“Sono anni che l’Austria non rispetta le regole ed anni cha la FAI-Conftrasporto combatte affinché sia ripristinato il pieno rispetto del diritto comunitario, promuovendo la libera circolazione delle persone e delle merci.” Ha aggiunto da parte sua il Presidente di FAI- Conftrasporto Paolo Uggè che ha proseguito affermando: “Denunciamo inoltre un lassismo inaccettabile da parte delle Istituzioni Europee a danno del sistema italiano; così facendo la Commissione Europea colpisce la capacità del Paese di esportare le merci fuori dai propri confini”
“Le vicende di questi giorni che vedono la Presidente della Commissione Ue contrapporsi duramente al governo polacco sulla questione del primato delle leggi nazionali su quelle europee fino a minacciare il blocco dei fondi del pnrr, sta a dimostrare che le Istituzioni della Ue, se vogliono, intervengono,”ha dichiarato il Segretario Generale della Fedit Enzo Solaro, che ha aggiunto:” Non vogliamo mettere i due problemi sullo stesso piano, ma non ci è chiaro se la Commissione abbia derubricato il Brennero a questione di minore importanza, oppure ancora se la questione sia politica, visti i rapporti già tesi fra Ue e il Governo di Vienna, ma il fatto è che il Brennero permane sostanzialmente chiuso provocando enormi danni al trasporto merci verso nord, una perdita economica per le imprese e per la ripresa del sistema economica del Paese”.
Il corridoio scandinavo-mediterraneo,rappresenta un asse commerciale di importanza vitale per l’interscambio di merci interno all’Unione europea, nonché uno dei 9 corridoi “core network” della politica TEN-T della Commissione UE volta a rafforzare la connettività dei Paesi membri attraverso collegamenti stradali, ferroviari, marittimi e aeroportuali. Secondo elaborazioni di Uniontrasporti effettuata sui dati ISTAT infatti, nel 2019 lungo tale asse,”ha concluso Solaro”, è avvenuto un interscambio totale pari a 170 miliardi di euro, con un passaggio di merci per circa 50 Mio/ton/anno”.
Samag Holding Logistics sempre all’attacco: a pochi mesi dall’acquisizione di BLG Logistics Solutions Italia, filiale italiana dell’omonima compagnia logistica tedesca BLG Handelslogistik orientata a concentrare il proprio business sul mercato domestico, il gruppo italiano che gestisce una rete di aziende specializzate nel perfezionamento della supply chain, acquist il 100% di Air Ocean Cargo, società certificata IATA, operante nel settore dei servizi di spedizione e trasporto di merci per conto terzi – nazionali e internazionali – marittimi, terrestri e aerei. E se nel caso di BLG l’interesse era di accrescere la presenza nel settore industriale e retail (nel portafoglio di questa società figurano Ikea, AutoOne e Peugeot), adesso, come ha sottolineato il neo direttore generale Claudio Torchia:”La strategia espansiva mira ad ampliare in particolare il segmento dei trasporti da quelli terrestri a quelli internazionali via aerea e marittimi. Ci concentriamo su aziende a complemento dei nostri servizi che consentiranno di spingerli avanti». Air Ocean Cargo fattura circa36 milioni di euro con un EBITDA dell’8%, opera anche nelle operazioni doganali valutarie. La sede centrale è a Pioltello (MI), ma dispone di filiali anche a Shanghai e Hong Kong, mentre nel corso del 2022 aprirà nuovi uffici in Brasile, India e Dubai. Una solidità finanziaria fondamentale per preservare lo stato di salute di Samag Holding Logistics che ha un fatturato consolidato di 195 milioni di euro nel 2020, un indotto di oltre 5.500 addetti e la gestione di più di 110 impianti per una superficie di oltre 1 milione di mq.