Glovo-Foodinho, Just Eat, Uber e Deliveroo, dopo la decisione del Tribunale di Milano che impone la regolarizzazione dei rider, hanno annunciato ricorso contro i verbali dell’Ispettorato del lavoro . Glovo in particolare contesta l’applicazione dell’articolo 2 del Jobs Act “che applica la disciplina del lavoro subordinato ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative ed etero-organizzate”. Glovo-Foodinho, Uber e Deliveroo si appellano al contratto nazionale firmato da Assodelivery con il sindacato di base Ugl. Just Eat, invece, nei giorni scorsi ha annunciato che assumerà come dipendenti i ciclo-fattorini. La rete Rider X i diritti, che raccoglie diverse sigle sindacali, ha indetto una giornata di mobilitazione nazionale per il 16 marzo 2021, che prevede anche il fermo dell’attività. Ai consumatori, i sindacati chiedono di esprimere la loro solidarietà con i rider evitando quel giorno di ordinare dalla app di Glovo, Just Eat, Deliveroo e Uber Eats.
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Soltanto gli utenti registrati possono visualizzare questo contenuto.Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Assoespressi hanno annunciato che il 22 marzo si terrà in Italia il primo sciopero di tutto il personale della filiera di Amazon, quindi addetti degli hub e alle consegne. La trattativa sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon, hanno riferito le tre sigle sindacali: “si è interrotta bruscamente a causa dell’indisponibilità dell’associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche poste dal sindacato”. Filt, Fit e Uilt, chiedono la verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti nella filiera, al corretto inquadramento professionale del personale, dalla riduzione dell’orario di lavoro dei driver all’indennità Covid per operatività in costanza di pandemia.
Il governo spagnolo, i sindacati e le organizzazioni datoriali hanno raggiunto un accordo per introdurre nel codice del lavoro una “presunzione di lavoro salariato” per i rider. Lo ha annunciato la ministra del Lavoro iberico Jolanda Diaz. Queste persone “ora sono dipendenti – ha sottolineato la ministra -e potranno beneficiare di tutte le tutele”. Il provvedimento obbliga le aziende a fornire informazioni ai comitati aziendali su “algoritmi e sistemi di intelligenza artificiale” che influenzano le condizioni di lavoro. Si stabilisce poi che i distributori siano salariati delle piattaforme e non lavoratori autonomi. La nuova legge avrà un periodo di transizione di tre mesi per essere applicata. Il tempo giusto perché le aziende si adeguino alla nuova normativa. Anche le Istituzioni Comunitarie comunque si stanno muovendo in questa direzione. Il 20 Febbraio scorso infatti, la Commissione Europea ha avviato la prima fase di una consultazione delle parti sociali con cui intende affrontare il tema delle condizioni di questi nuovi lavoratori digitali. Bruxelles parte da una valutazione: oltre al fatto che in Ue il lavoro tramite piattaforme è in rapido sviluppo, a crescere è anche il numero di settori che lo utilizzano. Se da una parte, quindi, questa modalità può offrire maggiori flessibilità e opportunità di lavoro e di reddito aggiuntivo anche a chi ha difficoltà a entrare nei mercati tradizionali, dall’altra potrebbe portare anche nuova precarietà, soprattutto in quei settori dove mancano trasparenza e prevedibilità negli accordi contrattuali. La Commissione ritiene quindi che ci sia spazio per un’iniziativa dell’Ue per migliorare le loro condizioni di lavoro e promette di studiare l’intervento assieme alle parti sociali.
Bulgaria, Romania, Ungheria, Polonia, Lituania, Cipro e Malta, e da ultimo anche il Belgio, hanno presentato ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro alcuni provvedimenti o per chiedere il loro annullamento. Nella fattispecie la contestazione riguarda l’obbligo di ritorno del veicolo industriale nel Paese dove ha sede l’impresa di autotrasporto al massimo ogni otto settimane e dell’autista ogni quattro settimane. A questo proposito c’è da sottolineare che questi ricorsi sono sostenuti anche da un recente studio della Commissione Europea secondo cui tale provvedimento aumenta le emissioni di CO2. La decisione dei giudici su tutti i ricorsi è prevista per l’inizio del 2023. Quanto in particolare al ricorso del Belgio, unico Paese del tradizionale gruppo dei Paesi fondatori della UE ad avere presentato ricorso c’è da sottolineare la vibrata protesta del sindacato degli autisti belga Ubt che contesta la decisione del suo Governo. Il presidente dell’UBT Frank Moreels ha dichiarato che: “unendosi ora ad altri sette Paesi europei, il Belgio mostra la sua brutta faccia. Anche noi, i sindacati, avremmo voluto rivedere alcuni provvedimenti del Pacchetto Mobilità. Infatti, sono stati abbandonati l’introduzione immediata del cronotachigrafo digitale e l’obbligo per tutti i veicoli di trasporto di montare il cronotachigrafo. Ma noi, a differenza dei datori di lavoro, siamo stati capaci di rassegnarci al compromesso raggiunto”.
Ieri mattina 10 marzo, la polizia ha effettuato perquisizioni nelle abitazioni di ventuno lavoratori e posto agli arresti domiciliari due coordinatori del SiCobas con l’accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesione personale aggravata e violenza privata, tutti reati contestati in relazione allo scontro fra polizia e manifestanti avvenuti il primo Febbraio scorso davanti ai cancelli dello stabilimento TnT/Fedex di piacenza. I provvedimenti giudiziari non sono finiti qui: la polizia ha anche notificato sanzioni per violazioni della normativa anti Covid-19 per un totale di 13.200 euro, ha applicato quattro misure di prevenzione dell’avviso orale e ha avviato cinque procedimenti per revoca del permesso di soggiorno. La Procura di Piacenza “gli indaga, in una nota diffusa dopo i provvedimenti giudiziari, ha precisato che:”i sindacati hanno risposto al tentativo delle Forze dell’ordine di rimuove il blocco dei mezzi pesanti con una fitta sassaiola che ha provocato il ferimento di tre agenti della Polizia di Stato”. Il SiCobas, dal canto suo, ha risposto con un presidio sotto la Questura, sostenendo che il 1° febbraio i manifestanti sono stati vittima di una carica della polizia.
Il nuovo quadro giuridico dell’eTir, entrerà in vigore a livello globale il 25 maggio 2021. Lo ha annunciato il segretario nazionale delle Nazioni Unite, il portoghese António Guiterres, dopo aver informato l’Iru che nessun Paese che aderisce alla Convenzione Tir ha presentato obiezioni. Tradotto in termini sintetici il nuovo quadro giuridico dispone la completa digitalizzazione delle procedure Tir per l’autotrasporto internazionale, che faciliterà ulteriormente l’attraversamento delle frontiere e ridurrà i tempi di trasporto e aumenterà la sicurezza.
“Il cambio di nome corrisponde ad una visione di sviluppo che ci allinea alle attuali politiche europee e ai principi del Next Generation EU . L’obiettivo è promuovere una forte ripresa economica del Paese che sia sostenibile anche sul piano sociale e ambientale, come indicato dal Presidente Draghi, che ringrazio per aver sostenuto la proposta di modifica del nome del Ministero. Investimenti rapidi e consistenti, come quelli che stiamo programmando, in particolare con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, devono produrre un rilevante effetto sul piano della competitività del sistema economico e di stimolo occupazionale nell’attuale congiuntura economica e in prospettiva. Il rafforzamento e l’ammodernamento delle reti infrastrutturali e del settore della logistica, l’investimento in infrastrutture sociali e nelle diverse aree del sistema dei trasporti devono accompagnare e accelerare le trasformazioni in atto nel mondo delle imprese e dei consumatori nella direzione della sostenibilità”. Questo l’incipit di una lunga dichiarazione con la quale il nuovo Ministro Giovannini spiega perché il dicastero di Porta Pia non si chiamerà più Ministero dei Trasporti ma “Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile”“. Il Ministero– ha sottolineato il Ministro – aprirà un dialogo intenso con gli operatori economici e sociali per identificare le azioni più idonee per accelerare questo percorso, tenendo conto anche delle nuove opportunità derivanti dai recenti orientamenti del mondo finanziario e delle politiche europee in materia”. Fin qui la precisazione del nuovo responsabile del dicastero che in ogni caso non fuga le perplessità delle associazioni dell’autotrasporto già manifestata da aclune di esse all’annuncio del nuovo nome. La palla comunque passa ora al nuovo Ministro dal quale si attende quanto prima la promessa convocazione degli attori del comparto.
TT Club, dopo gli incidenti dei veicoli industriali degli ultimi anni, che hanno occupato spesso le prime pagine dei giornali e delle cronache televisive, ha pubblicato i risultati di una accurata ricerca sulle cause principali di questi eventi che spesso sono stati dei veri disastri. Il primo dato vistoso che emerge dallo studio di TT Club è che nel 65% dei casi le fiamme nascono nel gruppo ruote e freni, a causa del surriscaldamento dei freni, dei cuscinetti delle ruote o di guasti al mozzo. Altro caso è il freno che resta parzialmente inserito dopo il rilascio del pedale, fenomeno che può avvenire soprattutto nei freni del rimorchio a causa della bassa pressione dell’impianto pneumatico. Il terzo pericolo proviene dal cuscinetto che collega la ruota con l’asse: l’usura o un serraggio eccessivo, unito a una lubrificazione carente, possono creare calore che può incendiare il grasso del cuscinetto stesso o altro materiale combustibile. Ultima causa, ma non meno pericolosa è l’incendio degli pneumatici che può essere favorito da un sotto-gonfiaggio, che ne deforma la superficie, portandola a contatto con aree calde del telaio, innescando un incendio. Come dunque prevenire gli incidenti? TT Club consiglia si svolgere controlli all’inizio di ogni turno di lavoro: visivi intorno ai parafanghi (che possono anche loro prendere fuoco) e su eventuali perdite di liquidi, oltre che sul gonfiaggio degli pneumatici. Se scoppia un incendio, la prima accortezza è evitare che l’autista o altro personale si metta in una situazione di rischio. L’incendio deve essere estinto dai servizi di emergenza, che vanno chiamati immediatamente. Se possibile, bisogna creare un cordone di sicurezza introno al veicolo in fiamme. Il TT Club consiglia anche di riprendere le varie fasi dell’incendio, per aiutare a stabilire le circostanze in cui si è sviluppato.
Si aprono vie nuove e più qualificate per chi vuole lavorare nei Trasporti e nella Logistica. E’ di questi giorni infatti la notizia che Mcs ha appena assunto 17 giovani diplomati, che hanno frequentato il corso di tecnico ferroviario polifunzionale organizzato dalla Scuola nazionale trasporti e logistica della Spezia, unico ente di formazione in Liguria, e tra i pochi in Italia, ad aver ottenuto il riconoscimento da Ansf (Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria) che permette la realizzazione di attività formative per ottenere le abilitazioni necessarie a operare nella preparazione, verifica, manovra e conduzione dei treni. Le assunzioni sono state fatte in vista del nuovo collegamento fra l’interporto di Pordenone e i porti di Genova e La Spezia.
La Commissione Europea ha messo sotto la lente di ingrandimento il pacchetto mobilità varato lo scorso anno dopo anni di discussione, esaminando in modo particolare due provvedimenti: l’obbligo dei veicoli a tornare nel Paese dove ha sede l’azienda di autotrasporto ogni otto settimane e le modifiche al cabotaggio nazionale nell’ambito del trasporto combinato strada-rotaia. Questi due provvedimenti furono approvati dal Parlamento Europeo, ma non facevano parte della proposta originale presentata dalla Commissione Europea. E come tutti sanno furono queste due decisioni a provocare le critiche dei Paesi (est europeo soprattutto) che si erano opposti all’approvazione del Primo Pacchetto Mobilità. La stessa Commissione Europea durante la lunga e tormentata fase di approvazione del Primo Pacchetto Mobilità aveva espresso dubbi sulla compatibilità di questi due provvedimenti con la politica ambientale espressa dal Green. La verifica della Commissione si è concentrata sull’impatto dei provvedimenti sull’ambiente e sulle variazioni climatiche. Bruxelles ha commissionate la ricerca a esperti esterni e a metà febbraio ne ha diffuso i risultati. Sull’obbligo di rientro in sede dei veicoli industriali, la ricerca giunge alla conclusione che potrebbe causare un aumento delle emissioni inquinanti causate dall’autotrasporto. I ricercatori hanno valutato tre diversi scenari, con incremento della CO2 dallo 0,8% al 4,6% nell’autotrasporto internazionale fin dal 2023, con una produzione di CO2 che può raggiungere i 2,9 milioni di tonnellate. Riguardo invece alle quote di cabotaggio stabiliti per le attività di trasporto combinato internazionale, la ricerca della Commissione Europea stima che questo provvedimento potrebbe produrre 397mila tonnellate di CO2, ma anche effetti negativi a lungo termine sul trasporto ferroviario. I due provvedimenti potrebbero produrre fino a 3,3 milioni di tonnellate di CO2 in più ogni anno, ma anche fino a 704 tonnellate di Nox e 251 tonnellate di PM 2,5.
Confetra: il Presidente Nicolini fornisce al nuovo ministro la fotografia della logistica post Covid
Lo scorso anno, causa Covid, hanno chiuso i battenti cinquemila imprese del settore della logistica, mentre i miliardi di fatturato persi sono circa cinque. Lo ha comunicato al nuovo Ministro del lavoro Orlando, il Presidente di Confetra Nicolini, secondo il quale sul piano occupazionale: “Nel picco della crisi, ossia da Aprile ad Agosto 2020, circa il settanta percento delle imprese ha fatto ricorso a una qualche forma di ammortizzatori sociali”. Le maggiori sofferenze si sono registrate nell’autotrasporto e nel cargo aereo, mentre nel trasporto marittimo delle merci la pandemia ha colpito alla rinfusa. Di fronte a questa situazione: “Riproponiamo il Patto per l’occupazione avanzato anche anche all’Esecutivo precedente fin dal Decreto Legge Cura Italia: si riduca il cuneo fiscale lato imprese di almeno il 20%, si agevoli in via straordinaria la messa in quiescenza anticipata per i lavoratori over 60 impegnati in particolari mansioni, e noi ci impegniamo a salvaguardare integralmente l’occupazione nonostante la crisi. Tra l’altro le nostre professioni operative, inspiegabilmente, non sono classificate tra quelle usuranti. Con l’attuale carico fiscale sul costo del lavoro sarà impossibile non procedere a ristrutturazioni, soprattutto in quei segmenti del ciclo logistico che hanno conosciuto una più significativa contrazione dei fatturati”. Il presidente di Confetra ha chiesto anche di chiudere la stagione dei ristori e di iniziare quella delle riforme. “Non solo degli ammortizzatori sociali, ma anche delle politiche attive, della formazione permanente, del contrasto al miss-match tra domanda e offerta. Il nostro settore necessita di rinnovare continuamente le proprie competenze in materia doganale, trasportistica, digitale. Servono competenze che accompagnino le imprese verso la piena transizione green e giovani formati negli ITS appassionati di blockchain o IoT applicati a infrastrutture, flussi dati e merci. Se il Governo saprà costruire il contesto giusto, noi sapremo proiettare nel futuro il settore, anche dal punto di vista occupazionale”. Nicolini infine ha concluso sottolineando: “L’assoluta priorità che il piano vaccini deve riconoscere agli operatori della logistica e del trasporto merci affinché la piena operatività delle consegne di qualunque tipologia merceologica non sia più messa in discussione da divieti e restrizioni né sul piano interno, né nei transiti internazionali”.
Gli autotrasportatori diretti in Austria, da oggi, grazie all’iniziativa di A4 Holding, hanno a disposizione un apposito ambulatorio medico sito all’interno dell’Autoparco Brescia Est, presso il quale gli autotrasportatori poteranno usufruire di un test rapido Covid-19, ormai indispensabile per entrare in Austria e Germania. Il costo del tampone (rinofaringeo) è di trenta euro, pagati i quali gli autotrasportatori potranno ottenere dopo soli 10 minuti il rilascio dell’esito e della relativa documentazione in italiano, tedesco e inglese. Il servizio sarà operativo durante dal lunedì al venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.30, senza necessità di prenotazione.
La proposta di Regolamento della Commissione UE sulle proroghe di validità nella Comunità Europea di CQC, patenti di guida, revisioni e certificazioni, è stata definitivamente approvata dal Consiglio Europeo ed ora si attende soltanto la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Nel nuovo Regolamento, sono previste proroghe di validità dei documenti di cui sopra, per un periodo di 10 mesi nel caso in cui gli stessi abbiano una scadenza compresa nel periodo 1° settembre 2020 – 30 giugno 2021.
Il MIT ha pubblicato l’aggiornamento del costo del gasolio per autotrazione, al netto dell’Iva e dello sconto del maggior onere delle accise, utile per le fatturazioni di questo mese. Il prezzo totale al consumo del gasolio rilevato dal Ministero dello Sviluppo Economico, a Gennaio 2021 è stato di 1.338,30 euro per mille litri, 479,57 euro è il prezzo industriale, 241,33 l’Iva e 617,40 l’accisa. Il valore di riferimento del costo del gasolio per i servizi di trasporto effettuati nel mese di gennaio, quindi è di:
– 1,096 euro/litro per i veicoli di massa complessiva a pieno carico fino a 7,5 ton al netto dell’Iva;
– 0,882 euro/litro per i veicoli di massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 ton al netto dell’Iva e del rimborso parziale delle accise.
“Il titolare di una qualificazione CQC che abbia frequentato un corso di formazione periodica, ma che faccia trascorrere due anni dalla scadenza di validità della qualificazione CQC senza richiederne il rinnovo, dovrà, comunque, sostenere l’esame di ripristino”. Questo importante chiarimento è stato disposto dal Ministero dei trasporti allo scopo di chiarire le nuove disposizioni riguardanti i corsi di qualificazione iniziale e formazione periodica per il conseguimento della CQC. La disposizione non può essere applicata con efficacia retroattiva: si applicherà, quindi, dal 20 novembre 2021 per i titolari di qualificazione CQC che, avendo seguito un corso di formazione periodica terminato entro il 20 novembre 2019 ( primo giorno di applicazione delle nuove disposizioni in questione ) non abbia provveduto al 20 novembre 2021 a chiedere il rinnovo del documento comprovante la qualificazione in parola (patente CQC o CQC card).
Gli autisti che lavorano per cinque imprese di autotrasporto operanti nella piattaforma Amazon di Vigonza, in provincia di Padova, hanno scioperato ieri. La protesta è stata proclamata dalla Filt Cgil contro i ritmi di lavoro definiti “intollerabili” e gli stipendi “miseri”. In una nota, Amazon replica definendo gli obiettivi “realistici” e di usare una tecnologia “che prende in considerazione molteplici aspetti per determinare la quantità di pacchi che un autista può consegnare in sicurezza durante il suo turno di lavoro”. La multinazionale americana ha infine precisato che gli autisti sono assunti con il contratto nazionale Trasporti e Logistica, percependo “salari competitivi” e che per il lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria ha erogato ai lavoratori una una tantum di 500 euro lordi nel primo confinamento e di 300 euro lordi a dicembre”.
Vola, anche se solo sperimentalmente, il primo drone italiano dedicato al trasporto delle merci. Il velivolo, che ha appena iniziato i voli sperimentali, pesa 130 chilogrammi è può trasportare fino a 25 chili con modalità di controllo in linea di vista estesa rispetto al campo visivo del pilota. Il progetto si chiama “”Sumeri: Si Salpa!” . L’obiettivo finale di queste sperimentazioni, è sviluppare un apparecchio autonomo più grande, che potrà trasportare centinaia di chilogrammi in un raggio di cinquanta chilometri.
Dopo un anno in continua discesa, salvo rare eccezioni, il 2021 si apre nel segno positivo per le nuove immatricolazioni dei veicoli industriali con la massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate. Lo comunica l’Unrae precisando che l’aumento è pari a 9,5% in più rispetto all’anno precedente, corrispondente a 2330 nuove unità. L stessa Unrae sottolinea che allo stato è prematuro parlare di ripresa anche perché le immatricolazioni di gennaio si riferiscono alle vendite concluse le ultime settimane del 2020. Questo per quanto riguarda il dato generale, analizzando i dati per segmento di peso, si conferma la crisi dei veicoli medi: a gennaio sono state immatricolate solo 40 unità di quelli tra 3,51 a 6 tonnellate (-9,1%) e 280 unità di quelli tra 6,01 a 15,99 tonnellate (+4,5%). Crescita invece del 10,7% per i veicoli con massa complessiva superiore a 16 tonnellate (2010 unità). “Il dato di gennaio 2021 sembra confermare l’andamento positivo registrato già a partire dal luglio dello scorso anno” ha precisato Paolo Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae” in un contesto d’incertezza generale ed economica, l’Unrae stima per il 2021 un mercato in crescita del 9%, ma un ritorno ai livelli pre-Covid potrà verificarsi non prima del secondo semestre 2022. Con tale prospettiva se si vuole davvero rilanciare il settore andando verso una crescente sostenibilità ambientale e una maggiore sicurezza stradale, ” ha concluso Starace”, occorre rendere strutturali i contributi per gli investimenti nell’autotrasporto, rivedendo in modo realistico le quote di finanziamento per le diverse categorie e tipologie di alimentazione disponibili sul mercato, focalizzandosi prevalentemente sul rinnovo del nostro parco circolante, tra i più vecchi d’Europa, e tenendo in considerazione che la quota dei veicoli alternativi ad oggi rappresenta solo il 5,6% del mercato”.
General Motors lancia sul mercato 2021 un sistema innovativo a trazione completamente elettrica, si chiamerà EV600 ed è stato progettato per la consegna dei pacchi nell’ultimo miglio. EV600 monta batterie al litio che assicurano un’autonomia fino a 400 km, un vano carico di 183 metri cubi ed una massa complessiva di 4,5 tonnellate. Numerosi sistemi elettronici di assistenza alla guida: assistenza al parcheggio, frenata automatica d’emergenza (compresa quella verso i pedoni), controllo della corsia di marcia e telecamere per una visione integrale.
La Corte di Cassazione modifica ancora una volta norme sancite dai contratti collettivi di lavoro. E’ il caso questa volta del divieto di lavoro intermittente nell’autotrasporto ora caduto dopo che l’Istituto Nazionale del Lavoro (INL) in una recente circolare, in ottemperanza ad una sentenza della Corte di Cassazione del novembre 2019 aveva sancito l’inapplicabilità del divieto salvo circoscriverlo a specifiche e non meglio precisate “esigenze”. Poiché queste ultime nei contratti collettivi di lavoro non sono rinvenibili l’INL, applicando la prima norma utile in materia (regio decreto del 1923) conclude che il lavoro intermittente si può applicare anche agli autisti di veicoli industriali e non può essere considerato vietato salvo nella condizione, sempre prevista dal Decreto del ‘23’, che essi abbiano meno di 24 anni o più di 55 anni.