Roma 21 Aprile: La Commissione Europea è intervenuta sugli inconvenienti creati dai provvedimenti nazionali adottati per contrastare il Covid , in particolare su quelli che possono ritardare o sospendere la diffusione dei documento necessari alla guida dei veicoli industriali per gli effetti che possono riflettersi sui transiti internazionali. La Commissione a questo proposito ha invitato le Autorità a fornire una nuova carta tachigrafica il più presto possibile. Date le circostanze eccezionali, i commissari Ue hanno ritenuto ragionevoli 45 giorni di tempo per la fornitura a far data dalla presentazione della domanda. E’ stato inoltre disposto che le carte del cronotachigrafo scadute, possano essere inviate telematicamente. Qualora le deroghe consentano all’autista di guidare il veicolo industriale anche con la carta del cronotachigrafo scaduta, la registrazione dei periodi di guida e di riposo deve essere fatta sempre in modo corretto.
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Soltanto gli utenti registrati possono visualizzare questo contenuto.Roma 15 Aprile: L’impatto sulle finanze pubbliche sarà inevitabilmente rilevante, con livelli di debito preoccupanti soprattutto per quei Paesi che sono stati colti dalla pandemia con i conti già fuori equilibrio. Così, l’Italia, quest’anno vedrà salire il debito pubblico oltre il 155% del Pil, dal già alto 135% del 2019. E’ quanto emerge da un’analisi pubblicata oggi sulle pagine del Sole24ore, secondo la quale:”Le condizioni di partenza, vale a dire lo stato dei conti pubblici prima del virus, contano, perché contribuiscono a determinare i margini di manovra, definiscono le risorse impiegabili per reagire all’emergenza sanitaria e a quella economica, in uno shock che è simmetrico solo in apparenza e che di fatto si accanisce sulle situazioni più fragili..”
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Roma Il 7 aprile: Il Consiglio d’Europa ha compiuto un importante passo in avanti nel processo di digitalizzazione della logistica approvando le nuove regole che permetteranno alle imprese di trasporto merci di fornire più facilmente alle Autorità informazioni in formato digitale. Secondo il Consiglio, questa riforma ridurrà i costi per le imprese e renderà i trasporti più efficienti e sostenibili. Adesso la parola passa al Parlamento UE per l’approvazione definitiva. Le nuove norme creeranno un quadro giuridico uniforme per l’uso d’informazioni elettroniche che le Autorità pubbliche avranno l’obbligo di accettare. Tuttavia le imprese, se preferiscono, potranno ancora presentare le informazioni in formato cartaceo.
Roma 14 Aprile: Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha accolto la richiesta presentata i giorni scorsi dalle associazioni del trasporto e della logistica di riaprire gli impianti di stoccaggio di tutte le aziende produttive, anche quelle che sono ferme perché non producono beni ritenuti essenziali. La riapertura dei magazzini rientra tra i provvedimenti del Decreto del Presidente del Consiglio del 10 aprile 2020, che rinnova le misure d’isolamento sociale fino al 3 maggio, ma nello stesso tempo conferma ed estende le eccezioni. Rimane aperta invece, ha sottolineato il Presidente della Confetra Nicolini, la necessità di maggiori tutele operative per i corrieri espressi. Le disposizioni di cui sopra sono state varate dal decreto governativo lo scorso 11 aprile, ma sono operative da oggi e dunque i magazzini potranno spedire e accogliere le merci acquistate o prodotte entro il 22 marzo, giorno della chiusura nazionale. Senza questo provvedimento, migliaia di container in viaggio non avrebbero avuto nei prossimi giorni un punto di scarico, col rischio d’intasare i porti o gli interporti interni. Inoltre, l’approvvigionamento delle scorte permetterà una ripresa produttiva più veloce quando terminerà il fermo.
Roma 10 Aprile: La società Raam (Ricerca Applicata per l’Ambiente) ha diffuso agli inizi di questo mese una serie di raccomandazioni per tenere alla larga il Covid-19 dalle cabine degli autotrasportatori. Le linee guida di Raam spiegano come sanificare la cabina dei veicoli industriali e gli strumenti di lavoro degli autisti, applicando l’esperienza svolta in altri settori. Per prima cosa, raccomanda Raam che riprende anche le raccomandazioni diffuse dai Governi Italiano e Francese, bisogna comprendere la tipologia dei vari prodotti, secondo questa distinzione:
- Antisettico: previene o arresta l’azione e la crescita dei microrganismi patogeni tramite l’inibizione della loro attività o la loro distruzione. Il termine viene utilizzato normalmente per sostanze impiegate sui tessuti viventi.
- Detergente: modifica le forze di tensione superficiale. Agisce diminuendo la tensione superficiale tra sporco e superficie da pulire, in modo tale da favorire l’asportazione dello sporco.
- Disinfettante: Agente chimico ad attività antimicrobica aspecifica destinato all’impiego su oggetti o substrati inanimati.
Il documento della Raam offre anche una definizione dei processi per pulire gli ambienti, che sono due:
- Disinfezione: procedimento chimico o fisico che si propone di abbassare a livelli di sicurezza il numero di microrganismi patogeni presenti su superfici ed oggetti inanimati, ad eccezione delle spore batteriche.
- Pulizia/Sanificazione: rimozione di materiale estraneo (sporcizia, materiale organico, ecc) da oggetti e superfici. È di solito eseguita con acqua e detergenti. Riduce sensibilmente il numero di microrganismi presenti ed è comunque un’azione preliminare che deve precedere il processo di disinfezione.
Per quanto riguarda le cabine dei veicoli industriali, il documento riporta le procedure per ogni elemento:
- Pareti verticali: usare prodotti con i principi attivi Clorexidina e Cetrimide, con un tempo di contatto dai 15 ai 20 minuti
- Arredi (volante, mensole, vani, punti luce, maniglioni sedili, ecc): usare prodotti con principi attivi Clorexidina e Cetrimide, sfregando e lasciando asciugare.
- Apparecchi in dotazione degli autisti: usare prodotti con principi attivi Lorexidina e Cetrimide, sfregando e lasciando asciugare.
In tutti i casi l’operatore deve indossare dispositivi di protezione individuale, evitare il contatto con occhi e cute e non deve respirare i vapori. I prodotti vanno smaltiti secondo quanto previsto dalle schede di sicurezza. Inoltre, tutte le attrezzature non monouso utilizzate per le attività di detersione e disinfezione degli abitacoli e delle apparecchiature devono essere riservate solo a questo scopo e devono essere accuratamente lavate dopo ogni utilizzo. Il materiale utilizzato dovrà essere asciugato in ambiente idoneo perché l’umidità favorisce la crescita microbica.
Raam fornisce anche alcune indicazioni sull’efficacia delle sostanze usate per la disinfezione, che è influenzata da diversi elementi:
- Concentrazione: l’efficacia del disinfettante è massima ad una determinata concentrazione. Concentrazioni inferiori hanno efficacia inferiore o nulla,
- mentre concentrazioni superiori, oltre allo svantaggio economico, possono provocare effetti indesiderati.
- Tempo di contatto: è il tempo che serve al disinfettante per agire su una superficie. Ogni principio attivo, ad una data concentrazione, è caratterizzato da un tempo di contatto specifico sotto il quale non viene garantita l’efficacia nei confronti di determinati organismi.
- Carica batterica: un elevato numero di microrganismi presenti su un substrato contaminato può ridurre l’efficacia della disinfezione.
- Natura del materiale da trattare: la natura del materiale può costituire un vincolo nella scelta del disinfettante come, ad esempio, l’ossidazione dei metalli da parte dei cloro-derivati. Anche la conformazione fisica dell’oggetto da trattare può influenzare l’efficacia del disinfettante (es. presenza di fessure, giunture, lumi).
- Temperatura: l’aumento della temperatura ambientale modifica l’azione dei disinfettanti, rendendone alcuni attivi, altri inattivi. L’intervallo di temperatura, in cui una soluzione disinfettante dovrebbe essere impiegata, è compreso tra i 20°C ed i 37°C (salvo diverse indicazioni, riportate nelle schede tecniche, fornite dalla ditta produttrice).
Roma 10 Aprile: Confetra da i voti ai provvedimenti di sostegno alle imprese contenuti nel Decreto Legge Credito: promosso l’importo delle risorse, insufficienza per gli strumenti per accedervi: “Le cifre sono poderose, 400 miliardi di euro tra garanzie pubbliche sui prestiti, sostegno alle esportazioni ed ulteriore differimento dei pagamenti di imposte e contributi”, afferma il Presidente Nicolini, “ma sulle modalità attuative relative all’accesso alla liquidità, si gioca tutta la sfida di questo provvedimento, e con esso del Paese”. Questa cifra, sommata ai 350 miliardi già stanziati dal Decreto Cura Italia, determina il più elevato intervento europeo per affrontare l’emergenza Covid-19: 750 miliardi, ossia la metà del Pil italiano. Sulle procedure di erogazione delle risorse, il presidente di Confetra spiega: “Noi che facciamo impresa, sappiamo che un prestito bancario anche di pochi milioni ingenera una istruttoria che può durare anche due o tre mesi. Al sistema produttivo italiano le risorse servono, invece, entro le prossime due tre settimane, altrimenti si rischia una ecatombe economico sociale. Abbiamo sottoscritto già la scorsa settimana il Protocollo con Abi per l’anticipazione della Cig, abbiamo in corso un Tavolo di confronto con Cdp sul tema dei ritardati pagamenti, e abbiamo sottoscritto anche una intesa con Mcc. Il fattore tempo è tutto”. Confetra ha presentato al Governo anche un proposta sulla defiscalizzazione sul costo del lavoro: riduzione del 40% degli oneri fiscali e contributivi fino a fine 2021, a fronte dell’impegno a mantenere la piena occupazione, pena la restituzione delle risorse. “Per il nostro Settore, labour intensive per eccellenza, una simile norma necessiterebbe di una copertura di circa 7 miliardi di euro: l’1% di quanto complessivamente stanziato dal Governo”, precisa Nicolini. “E sarebbe addirittura più utile di un prestito bancario. Lo abbiamo messo per iscritto: con una contrazione media prevista del 20% dei volumi su base annua, vanno in fumo 18 miliardi di fatturato nel nostro Settore, l’equivalente di 300 mila posti di lavoro”.
Roma 8 Aprile: L’odissea del primo pacchetto Mobilità che detta le nuove regole per l’autotrasporto europeo fra le varie Istituzioni Ue, continua dopo l’importantissima approvazione da parte del Consiglio d’Europa arrivata ieri. Ora la parola passa nuovamente in Parlamento UE. Nel merito ricordiamo che il nuovo sistema di regole è composto da due Regolamenti, che entreranno in vigore venti giorni dopo la pubblicazione, e una Direttiva, che entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione, ma che dovranno essere recepiti dai singoli Stati. Il primo Regolamento disciplina l’accesso al mercato del trasporto di merci su strada e alla professione di trasportatore di merci su strada o di trasportatore di passeggeri su strada, mentre il secondo Regolamento stabilisce la durata massima del lavoro e tempi minimi di riposo per i conducenti e il tracciamento tramite il cronotachigrafo. La Direttiva rivede gli obblighi di applicazione e stabilisce norme sul distacco dei conducenti. In concreto, le norme contenute nel Regolamento in materia di accesso al mercato e nella Direttiva relativa al distacco saranno applicabili diciotto mesi dopo l’entrata in vigore degli atti giuridici. Le norme contenute nel Regolamento relativo ai periodi di guida si applicheranno venti giorni dopo la pubblicazione, mentre per il cronotachigrafo saranno fissate scadenze specifiche.
Roma 4 aprile: Confetra ha presentato alla ministra dei Trasporti e Infrastrutture Paola De Micheli e al premier Giuseppe Conte un documento per dimostrare che la pandemia economica potrebbe fare più danni di quella sanitaria-. Il Centro Studi della Confederazione, a questo proposito, prevede una contrazione dei volumi tra il 20 e il 25%. Se l’interscambio commerciale del Paese con il resto del mondo fletterà di circa 150 miliardi, in termini di merci movimentate ciò equivarrebbe a circa 90 milioni di tonnellate, tra import ed export: l’equivalente di 18 miliardi di fatturato per l’intero settore della logistica e del trasporto merci.
“Siamo la rete che regge l’economia reale – osserva il presidente di Confetra Guido Nicolini – e se essa dovesse collassare, non c’è ripresa che tenga. Noi non potevamo ‘restare a casa’, ma ora serve una massiccia iniezione di liquidità attraverso strumenti diretti ed attivabili nel giro di pochi giorni, non settimane, per tenere in piedi il settore”. Tre, sostanzialmente, le proposte avanzate dalla Confederazione al Governo: una riduzione flat del cuneo fiscale del 40% per i prossimi 20 mesi, la possibilità di incassare tramite CDP subito il 50% delle fatture inevase senza oneri, la costituzione di un Fondo nazionale per ristorare le imprese che possano dimostrare un gap di fatturato tra il periodo dell’emergenza e del lockdown 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. “Si tratta di un pacchetto di misure che necessita di coperture per circa 9 miliardi. E’ chiaro che tutto ciò ha un senso se il Governo, come ci auguriamo, vorrà davvero mettere a punto una politica urgente per la ripresa come quella evocata nei giorni scorsi da Draghi”, conclude Nicolini.
Roma 3 Aprile: Coronavirus ha fornito un ottimo alibi al blocco dei Paesi dell’est per chiedere la sospensione della procedura di approvazione del Primo Pacchetto Mobilità, le cui nuove regole del trasporto stradale internazionale, sono state avversate in nogni modo lungo il tormentato iter di approvazione in sede UE. I ministri di Romania, Bulgaria, Cipro, Ungheria, Lituiania, Estonia, Polonia e Malta sostengono che le nuove regole renderebbero ancora più vulnerabili le imprese di autotrasporto dei loro Paesi. I ministri ribadiscono che l’adozione del Primo Pacchetto Mobilità, unita alle conseguenza della Covid-19, porterà alla chiusura di numerose imprese di autotrasporto. Per esempio, una delle norme contestate è l’obbligo di far rientrare nel Paese d’origine un camion dopo otto settimane di viaggio e secondo i firmatari della lettera ciò aumenterebbe i percorsi a vuoto dei veicoli. Sul Primo pacchetto mobilità, che dopo la prima approvazione ha subito uno stop causato dalla Commissione Europea che avrebbe ravvisato nelle norme uno scarso allineamento al European Green Deal, si scarica ora la tensione causata dal Covid-19, facendo presagire esiti imprevedibili.
Roma 2 Aprile: Continua in tutta Europa senza soste il calo delle nuove immatricolazioni dei veicoli commerciali. Complessivamente, nel mese di Febbraio il calo di immatricolazioni è stato pari al 6% circa, ovviamente diverso tra Stato e Stato. Per quanto riguarda le immatricolazioni di mezzi commerciali leggeri, il calo è stato più contenuto (-4,0%), sebbene a un ritmo più lento rispetto a gennaio. Sopra le 3,5 tonnellate, il decremento è stato pari al 18,2%. Sopra le 16 tonnellate il ribasso è stato pesante e cioè intorno al 19 %.
Roma 2 Aprile:Il pagamento delle rate e dei canoni di leasing che scadono prima del 30 settembre 2020 è sospeso fino al 30 settembre 2020. E’ quanto stabiisce l’art. 56 del decreto cosiddetto Cura Italia della fine del mese scorso, per venire incontro alla crisi di liquidità delle imprese di autotrasporto e logistica causata dall’emergenza Covid-19. Il testo precisa che il piano di rimborso di rate e canoni è dilazionato, insieme con gli elementi accessori, senza alcuna formalità. Sono quindi compresi anche i leasing di veicoli industriali e di attrezzature per la logistica.Tale beneficio vale per le piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti e un fatturato inferiore a 50 milioni di euro. Inoltre, l’azienda non deve avere rate scadute da oltre 90 giorni. La richiesta è piuttosto semplice e consiste dichiain una dichiarazione presentata all’istituto bancario o finanziario che ha erogato il finanziamento, dove l’impresa beneficiaria dichiara di voler applicare il provvedimento.
L’Agenzia delle Dogane con la nota in oggetto, allegata alla presente, rende noto che dal 24 marzo 2020 si può accedere, al nuovo software per presentare la dichiarazione per il recupero delle accise riferite al gasolio …
Roma 10 marzo: Le linee guida per l’autotrasporto che dovrebbero chiarire i tanti dubbi interpretativi del decreto governativo , promesse la sera stessa della promulgazione del provvedimento d’urgenza, a tutt’oggi non sono ancora state diramate, mentre di contro aumentano di giorno in giorno le difficoltà che autotrasportatori incontrano nell’assolvimento di un compito che appare sempre più irto di difficoltà e disagi. Ad esempio i veicoli industriali possono entrare e uscire liberamente, ma i conducenti devono comunque compilare l’autocertificazione prevista dal Decreto dell’8 marzo o basta la documentazione del trasporto? Di più: poiché i ristoranti debbono chiudere alle 18 dove debbono rifocillarsi i conducenti se debbono osservare gli orari di riposo nella zona di destinazione del carico? E come possono difendersi dal rischio di contagio? Molti autisti inoltre incontrano numerose fastidiose difficoltà per le più normali pratiche personali quali l’accesso ai servizi igienici dei piazzali di carico e scarico. Una cosa è certa: non basta tranquillizzare i cittadini dichiarando che tutti i rifornimenti alimentari saranno assicurati. I problemi sono tanti, compreso quello che molti conducenti che fino a ieri operavano nelle zone rosse, prima che tutto il Paese si tingesse per volontà governativa del medesimo colore, sono stati messi in quarantena perché hanno operato in quelle zone. Quelli stranieri che operano nel nostro Paese, ci hanno proprio rinunciato perché al ritorno in Patri sono stati fermati per 40 giorni. E dunque, poiché i trasportatori, dopo il personale medico, ha compiti essenziali e imprenscindibili. le garanzie dovute le debbono avere.
Roma 8 Marzo: “Il DPCM approvato questa notte dal Consiglio dei ministri non blocca né trasporti né produzioni”. Lo dichiara Guido Nicolini, Presidente della Confetra, in contatto con la Presidenza del Consiglio e con i ministri che hanno la competenza in materia di coronavirus dalla notte scorsa. ” E’ chiaro che tra le comprovate esigenze lavorative rientrano le attività di imprese non gestibili in remoto o in smart working. Vale per il trasporto merci, le attività logistiche, ma anche per la produzione manufatturiera. Tutto il Governo, da Palazzo Chigi al Mise e Mit,” ha precisato Nicolini” ci hanno dato garanzie in tal senso”. “Restiamo tuttavia convinti, ” ha continuato Nicolini” che anche per tranquillizzare i clienti internazionali, una circolare ulteriormente esplicativa ed una dichiarazione pubblica diretta della nostra Ministra o del Governo tutto,” ha concluso il Presidente Confetra” sarebbero di grande aiuto in queste ore di vero e proprio panico commerciale”.
Roma 5 Marzo: Piove sul bagnato nelle aree rosse colpite dal coronavirus: diverse aziende di autotrasporto europee hanno dichiarato esplicitamente di volersi tenere fuori dalle aree maggiormente infettate dal virus, ma la cosa più grave è che si sono registrati numerosissimi casi di rifiuto a scaricare anche in aree non a rischio; un atteggiamento quest’ultimo che pare diffuso soprattutto tra gli autisti dell’Est, che sono quelli che frequentano maggiormente le strade italiane. Su questo atteggiamento influiscono pesantemente le disposizioni del ministero della salute rumeno che ha imposto la quarantena al rientro in patria a tutti gli autisti reduci dai focolai di crisi, mentre quelli che provengono dalle aree non a rischio hanno l’obbligo dell’autoisolamento con i loro conviventi per 14 giorni. Ovvia quindi la reazione degli autisti che piuttosto che star fermi preferiscono girare alla larga. La psicosi per contro colpisce anche gli autotrasportatori italiani le cui merci vengono respinte al mittente in molti Paesi europei.
Roma 5 marzo: I danni che coronavirus sta infliggendo all’autotrasporto ha spinto ventiquattro associazioni delle imprese di trasporto e logistica e i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti (uniti in un fronte unico), a chiedere al Governo e ai ministeri competenti l’attivazione di politiche di sostegno al settore per affrontare l’emergenza causata dall’epidemia di Covid-19. In particolare, si legge in una nota comune, hanno concordato di chiedere la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali “per garantire la stabilità occupazionale in questa fase critica” e “misure di sostegno per le imprese al fine di attenuare il pesante impatto negativo che l’emergenza sanitaria sta producendo sull’intera economia del Paese e garantire il lavoro”.
Le associazioni che hanno firmato la richiesta sono quelle che hanno siglato il rinnovo del contratto nazionale Logistica, Trasporto Merci e Spedizione del 3 dicembre 2017: Agci Servizi, Aite, Aiti, Assoespressi, Assologistica, Assotir, Cllai, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Confocooperative Lavoro e Servizi, Confetra, Conftrasporto, Fai, Fedrelogistica, Federtraslochi, Fedespedi, Fedit, Fiap Autotrasporti, Fisi, Legacoop Produzione e Servizi, Sna Casartigiani, Trasportounito Fiap e Unitai.
Roma 3 Marzo: Amazon ha annunciato che nella piattaforma di Milano Covid-19 ha colpito duro: dal primo marzo due addetti sono in quarantena perché avrebbero contratto il coronavirus. La misura sarebbe scattata domenica stessa. Il colosso dell’e-commerce, finora apparso nelle cronache del contagio per la comparsa sul suo mercato digitale di venditori che offrivano disinfettanti e misure di protezione a prezzi così elevati da spingere la Guardia di Finanza ad avviare un’inchiesta, diventa ora front runner nella lista dell’epidemia negli stabilimenti. La società ha bloccato tutti i viaggi non essenziali dei suoi dipendenti, sia all’interno degli Stati Uniti, sia fuori, e svolge le interviste per le nuove assunzioni solamente in modo telematico e non più di persona.
Roma 3 Marzo: Le pressanti richieste di un incontro urgente con il Governo del mondo dell’autotrasporto e della logistica, hanno finalmente partorito quantomeno un tavolo dove i rappresentanti del settore hanno potuto fare il punto della situazione sulla base dei dati reali in possesso degli operatori, nella speranza che ne venga fuori un intervento corposo dell’Esecutivo. “Abbiamo rappresentato alla ministra Paola De Micheli,” ha dichiarato al termine il presidente di Confetra, Guido Nicolini, “il totale caos nel quale sta vivendo il nostro settore; dai dispositivi di sicurezza obbligatori per i lavoratori, alle minacciate ordinanze di singole Regioni volte a interdire al traffico veicolare merci dei pezzi di territorio, se mai i vettori fossero transitati in Zona Rossa. Una follia”.
Nicolini ha poi illustrato anche specifiche situazioni, come il personale dell’Usmaf per i controlli alle merci in porti e aeroporti praticamente dimezzato, perché una parte consistente è stata distaccata ai controlli sui passeggeri e gli equipaggi. Grave anche la situazione della merce in giacenza negli hub che sta assumendo dimensioni da collasso operativo, con centinaia di migliaia di pratiche in giacenza. Nel trasporto ferroviario, solo il 2 marzo sono state soppresse undici coppie di treni. “Questo incontro,” ha sottolineato il Presidente della Confetra,” deve trasformarsi in una Task Force permanente di reciproco ascolto e coordinamento strutturato”. La delegazione di Conftrasporto ha poi chiesto alla ministra dei Trasporti “l’adozione di linee-guida chiare, omogenee, coordinate a livello centrale, oltre al sostegno al lavoro in termini contributivi e di ammortizzatori sociali, anche per le cooperative oltre che per le piccole e medie imprese”. In una nota, la confederazione apprezza la disponibilità e l’impegno della ministra aggiungendo che “ovviamente è necessario che alle dichiarazioni seguano presto interventi concreti”. di seguito i punti di crisi per comparto.
Autotrasporto in particolare, Conftrasporto chiede di considerare nel sostegno alle imprese anche quelle che operano fuori dalle zone rosse “perché sono già molte le aziende di autotrasporto che non riescono a lavorare, o lavorano fra mille difficoltà e senza la certezza di poter raggiungere le zone di destinazione”. In termini di provvedimenti concreti, la confederazione chiede di prolungare di almeno quattro mesi le domande per il super-ammortamento e la proroga dei corsi per la Carta di qualificazione del conducente.
Trasporto marittimo al primo posto c’è il forte calo dei traffici container da e per l’Asia: “Il quadro diventerà più nitido solo a partire dalla primavera, anche se i porti dell’Alto Adriatico, da Trieste a Venezia, già registrano un sensibile calo di arrivi dei container dalla Cina. Un’onda lunga che avrà effetti pesanti sia sul piano crocieristico che del trasporto merci, toccando il punto peggiore nel mese di maggio”, spiega Conftrasporto. Un calo che porterà conseguenze anche alle casse dello Stato, per la riduzione degli incassi sui dazi causati dal trasferimento delle rotte su porti esteri. La prima misura chiesta dalla confederazione è la riduzione della tassa di ancoraggio e dei canoni di concessione.
Logistica: crisi pesante soprattutto in Lombardia e Veneto. “Ci sono siti di stoccaggio da cui dipende il funzionamento di tutta la filiera distributiva, che si trovano all’esterno delle zone rosse, e che, in ragione di questo, dovrebbero essere operativi” ha sottolineato il segretario generale di Conftrasporto Pasquale Russo. “Ma in diversi casi i dipendenti risiedono nelle zone rosse, dalle quali non possono uscire per recarsi al lavoro. Stiamo parlando di centinaia di lavoratori. Dire che quei depositi stanno lavorando a ranghi ridotti è un eufemismo: il tasso di assenteismo stimato è del 30-40%”. La ministra ha raccolto le informazioni senza anticipare intenzioni o interventi, da qui qualche delusione che si è registrata al termine dell’incontro fra i rappresentanti dell’autotrasporto.
Assolombarda chiede al Governo una serie di misure per la Logistica
Roma 25 Febbraio:”Adeguatezza delle infrastrutture per favorire l’importazione e l’esportazione delle merci che per il 67% avviene via terra e per il resto via mare”. È questa la richiesta principale che Mario Castaldo, presidente del Gruppo Trasporti Logistica e Infrastrutture di Assolombarda, ha avanzato a nome degli imprenditori lombardi in occasione dell’evento Shipping orwarding & logistics meet industry, che si è svolto a Milano. “Nel 2019 l’80% dei progetti infrastrutturali in Italia è stato fermo o ripensato” ha sottolineato il rappresentante di Assolombarda” le opere andrebbero realizzate in tempi adeguati alle necessità delle imprese produttive perché oggi le inefficienze logistiche costano alle imprese italiane tredici miliardi di euro”. Le imprese lombarde, secondo il loro presidente, denunciano invece che spesso i progetti pubblici e le richieste degli operatori rimangono solo delle semplici enunciazioni cui non viene dato concreto seguito. “Nel frattempo, però, l’Italia ha perso quote di mercato sia sull’import che sull’export, nonostante nell’ultimo decennio gli interscambi commerciali siano cresciuti a livello mondiale nonostante la crisi. E questo”ha concluso Castaldo” perché alle imprese italiane servono infrastrutture competitive”.
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Confetra chiede al Ministro dei Trasporti la costituzione di una task Force per affrontare i problemi creati da corona virus nella logistica
Roma 25 Febbraio: Il focolaio di Covid-19 di Codogno, in provincia di Lodi, si trova all’interno di una fascia di pochi chilometri che si estende da nord a sud nella parte orientale di Milano e che comprende grandi hub della logistica che operano in diversi settori, dal rifornimento d’impianti produttivi alla distribuzione di prodotti per la Gdo, fino alle consegne per il commercio elettronico. Per esempio, a Somaglia, che è uno dei paesi posti in isolamento, c’è una grande piattaforma logistica della Lidl che è inattiva, costringendo la catena della Gdo a modificare rapidamente i flussi di rifornimento dei suoi punti vendita.
Un altro anello importante è il sistema portuale, dove la prevenzione deve ora operare su due fronti. Il primo riguarda i controlli su chi scende dalle navi. Non solo i passeggeri, ma anche nel trasporto merci gli equipaggi del mercantili, delle portacontainer e dei traghetti e gli autisti dei veicoli industriali che sbarcano dalle ro-ro. Il secondo riguarda l’accesso da terra dei veicoli che servono i porti e che possono avere viaggiato anche nelle aree d’Italia considerate a rischio d’epidemia. Finora ci sono iniziative locali, prese da singole Autorità portuali o terminalisti, ma manca un coordinamento centrale.
Nonostante questi esempi, non ci sono ancora segnali di un interesse delle istituzioni nei confronti delle conseguenze che i provvedimenti contro il coronavirus possono avere sul trasporto delle merci e la logistica. Qualcosa però sta cominciando a muoversi nel fronte delle associazioni degli operatori. Nel pomeriggio del 24 febbraio 2020, Confetra ha lanciato un tweet dove annuncia di avere chiesto alla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, “ l’istituzione di una Task Force presso il ministero dei Trasporti per monitorare e gestire l’impatto Coronavirus sulla logistica”. Per ora il ministero si è limitato a rilanciare le generiche norme di comportamento diffuse dal ministero della Salute. Indubbiamente utili, ma non sufficienti per risolvere i problemi che il mondo del trasporto sta affrontando (e si riflettono anche sulla produzione, il commercio e i cittadini).