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carenza autisti: l’Albo nazionale Trasportatori e Ministero Istruzione rilanciano

L’Albo nazionale degli autotrasportatori non rinuncia a trovare soluzioni contro la carenza degli autisti nell’autotrasporto ed anzi rilancia con un nuovo provvedimento concordato in tandem con il Ministero della Pubblica Istruzione  mirato ad incentivare il conseguimento della patente di guida di categoria C/CE e della patente professionale CQC per il trasporto di merci presso autoscuole o enti di formazione autorizzati. Il provvedimento,  la cui pubblicazione  è prevista a breve sul Portale dell’Albo, nei casi in cui gli studenti siano già titolari della patente di categoria C/CE, prevede che si possa accedere al solo corso per il conseguimento della CQC.

 

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Sanilog organizza convegno sui servizi il 9 novembre prossimo

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Brennero: IRU favorevole al rinvio Austria alta Corte EU

Il governo italiano ha confermato l’intenzione di citare in tribunale l’Austria per l’impasse del Brennero, che da molti anni paralizza il trasporto merci e gli utenti del trasporto stradale, ferroviario e combinato.L’IRU accoglie con favore la conferma da parte del governo italiano dell’intenzione di portare l’Austria in tribunale in un nuovo tentativo di sbloccare l’impasse del Brennero, dopo l’inerzia della Commissione Europea. La scorsa settimana l’IRU, insieme ad alcune associazioni nazionali, aveva nuovamente invitato la Commissione europea a rilanciare i negoziati bloccati tra Germania, Italia e Austria e, se necessario, ad avviare essa stessa un’azione legale. In qualità di custode del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e dei suoi principi chiave, inclusa la libera circolazione delle merci nel mercato interno, la Commissione europea avrebbe dovuto intraprendere tale azione, non l’Italia. Raluca Marian, direttrice dell’IRU EU Advocacy , ha dichiarato: “È chiaro che il governo italiano ha perso la pazienza sulla questione della rotta del Brennero. L’Italia ora intende intraprendere un’azione legale, cosa che la Commissione Europea avrebbe dovuto intraprendere diversi anni fa. È giunto il momento che la Commissione europea agisca”.

 

Fonte: IRU

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mobilità e logistica: dopo esperimento con Fedit 2015 Torino sperimenta ancora

 

Torino consolida il suo ruolo di laboratorio di sperimentazione di tecnologie di frontiera applicate ai servizi per i cittadini con l’approvazione questa mattina da parte della Giunta Comunale, su proposta dell’assessora all’Innovazione Chiara Foglietta, dell’accordo di collaborazione con l’Agenzia per l’Italia Digitale per l’attuazione dei bandi di domanda pubblica intelligente, previsti all’interno del programma “Smarter Italy”. Il progetto – finanziato e promosso dal Ministero dello Sviluppo economico (MISE), dal Ministero dell’Università e della ricerca (MUR), dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione (MITD) – è partito con l’adesione di 23 Comuni selezionati di cui 11 città definite ‘Smart Cities’, 12 centri definiti “Borghi del futuro”, tra i 3mila e i 60mila abitanti, che diventeranno laboratori di appalti innovativi. A differenza degli appalti tradizionali, lo Stato non acquisterà prodotti o servizi standardizzati già disponibili sul mercato, ma stimolerà gli operatori e le imprese a creare soluzioni nuove per la mobilità, la cultura, il benessere e la cura della persona e la salvaguardia dell’ambiente basate su tecnologie emergenti specifiche. Le aziende vincitrici avranno a disposizione un importo complessivo di 90 milioni di euro. Ai bandi potranno partecipare imprese, start-up, università, centri di ricerca, enti del terzo settore e liberi professionisti che propongano progetti innovativi per rispondere alle esigenze indicate dai Comuni. L’ambito scelto per la collaborazione dalla Città di Torino è quello relativo alla ‘Smart Mobility’, per i quali sono già stati pubblicati due bandi per la mobilità integrata e lo spostamento delle merci, spesso realizzato con logiche non ispirate a una razionalizzazione degli spostamenti e delle risorse e con mezzi inquinanti e inefficienti. Alle consegne necessarie per le attività commerciali, negli ultimi anni si sono aggiunte, sempre più, quelle a domicilio per i privati che acquistano beni materiali on-line, ponendo nuove problematiche per arrivare al domicilio finale del cliente. Allo stesso modo raggiungere la propria destinazione è l’obiettivo di chi si sposta per motivi di lavoro e per esigenze personali, spesso integrando e combinando più mezzi di trasporto – treno, auto, metropolitana, bicicletta, piedi, motorino – organizzandoli al meglio e facendo combaciare gli orari di percorrenza degli stessi per limitare le perdite di tempo e producendo il minor impatto ambientale possibile, principalmente in termini di emissioni di CO2. E’ sicuramente un proposito nobile ma non è sempre facile realizzarlo. “L’obiettivo – spiega l’assessora all’Innovazione Chiara Foglietta – è trovare soluzioni innovative in tema di mobilità e logistica potenzialmente replicabili in altre città italiane. Un supporto in tal senso può arrivare dalle tecnologie emergenti e il miglioramento nella gestione dei flussi di traffico di persone – attraverso mobilità intelligente, autonoma e connessa – e beni – con lo sviluppo di nuove iniziative commerciali, la razionalizzazione degli spostamenti e l’ottimizzazione dei trasporti – avrà ricadute positive sia per la vita quotidiana dei cittadini, in particolare nei centri urbani, sia per il tessuto produttivo, garantendo quantità e tempi di consegna e sostenibilità dal punto di vista economico e ambientale”.

 

Fonte: TORINOCLICK

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Autotrasporto:definitiva l’esclusione dal contributo ART

La battaglia che sta conducendo l’Authority contro l’abolizione del contributo ART  a carico dell’autotrasporto da ieri non ha più alcuna possibilità di prevalere. La conversione in Legge del D.L. 104,  confermato l’esclusione degli operatori economici del settore Autotrasporto merci dalle competenze dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e, di conseguenza , dall’onere del pagamento del relativo contributo per il funzionamento dell’Autorità medesima. E’ opportuno sottolineare però che agli effetti pratici, l’esclusione è valida dal il 10 agosto scorso quando fu emanato il decreto convertito ieri e quindi si apre la questione di quanto già avvenuto per quel che riguarda i versamenti effettuati dalle imprese alla medesima data.  Lo stesso decreto convertito in legge ieri porta con se anche il recupero dello stanziamento dei 37 milioni di euro destinati al pagamento degli “Investimenti” effettuati dalle imprese di autotrasporto nel biennio 2020-2021.  Questi fondi erano stati decurtati dallo stanziamento complessivo  di 122.225.624 euro  in occasione della spending review avviata dal MEF lo scorso mese di settembre.

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Brennero: Il Governo italiano ricorre alla Corte di Giustizia UE

Il Consiglio dei Ministri, dopo aver più volte  evocato la possibilità di  mettere in moto la procedura prevista dall’art.259 del Trattato UE contro i divieti austriaci al Brennero, ha formalmente deciso di passare ai fatti:”È la prima volta che l’Italia ricorre direttamente alla Corte di Giustizia contro un altro Stato Membro per violazione del diritto europeo. Si tratta – ha precisato il vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini – di una scelta difficile ma obbligata a fronte della posizione attendista assunta dalla Commissione ed all’impossibilità di raggiungere una soluzione negoziata. Spetterà quindi alla Corte di Giustizia chiarire se i divieti austriaci al traffico pesante siano legittimi o se debba prevalere il principio della libera circolazione di merci e persone sancito dai Trattati”.

“La decisione che il Governo ha assunto per la prima volta da quando sono stati firmati i trattati europei- ha commentato  Alfredo D’Ascoli, Segretario Generale della Fedit “arriva dopo che il Ministro Salvini,  insieme con la Germania all’inizio di questa vicenda ma ora più defilata,  avevano tentato in tutti modi di indurre il Governo austriaco a più miti consigli. Ci auguriamo tuttavia  che, di fronte ad una decisione così importante, le autorità comunitarie sappiano mettere in moto le giuste azioni per trovare una soluzione che ripristini il diritto di libera circolazione dei mezzi nel rispetto delle regole di tutela ambientale del Tirolo e delle sue popolazioni”.

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Brennero: Il Governo austriaco vuole aumentare i pedaggi

Il ministro dei Trasporti austriaco Leonore Gewessler ha proposto di aumentare in modo progressivo dal 2024 al 2026 il pedaggio per i veicoli industriali che viaggiano lungo l’asse del Brennero. Vienna inoltre vuole adottare le nuove norme comunitarie sui costi delle infrastrutture, che prevede di considerare anche le emissioni di CO2. E non finisce qui: il Governo austriaco intende applicare in futuro questo pedaggio a tutti i veicoli con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate.  Considerato lo stato dei rapporti fra Italia ed Austria, la nuova decisione del Governo austriaco non potrà che aggravare i rapporti fra questi Paesi ed allontanare il momento di un accordo che, già complicato, diverrebbe un vero rimpicapo.

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decarbonizzaione: Parlamento UE chiede modifiche per mezzi pesanti

Il Parlamento Europeo, nell’accettare le proposte euro 7 sui nuovi livelli di emissioni inquinanti per gli autoveicoli, ha chiesto modifiche per i veicoli commerciali e quelli industriali. Per i veicoli commerciali, propone una divisione in tre categorie, ciascuna con i propri limiti, mentre per quelli pesanti chiede valori di emissioni minori rispetto a quelli presentati dalla Commissione. In compenso posticipa l’entrata in vigore dell’Euro 7: 1° luglio 2030 per auto e furgoni, e il 1° luglio 2031 per autobus e veicoli industriali (rispetto rispettivamente al 2025 e 2027 come proposto dalla Commissione).La relazione della Commissione Envi dovrebbe essere discussa e votata durante le sessione plenaria del Parlamento di novembre 2023 e se approvata costituirà la posizione negoziale del Parlamento con i Governi dell’UE sulla forma finale della legislazione.

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Brennero: IRU sollecita la Commissione UE ad intervenire

L’unione internazionale dell’autotrasporto Iru richiama la Commissione Europea ad affrontare in modo deciso la questione dei limiti e divieti austriaci al transito dei veicoli industriali lungo l’asse del Brennero. L’IRU lo ha fatto ufficialmente ieri  inviando con una lettera nella quale si  chiede alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen di avviare un nuovo ciclo di negoziati tra Germania, Italia e Austria. La presidente a questo proposito affermò nello scorso luglio che bisognava trovare una soluzione urgente, è calato il silenzio della Commissione, che non ha intrapreso alcun passo. “Abbiamo tra le mani un problema estremamente serio con l’impasse del Brennero”, spiega Raluca Marian, direttrice dell’Iru EU Advocacy. “Vi è una carenza di capacità nel trasporto ferroviario di merci e nel trasporto combinato. Gli autotrasportatori che desiderano utilizzare il trasporto combinato devono affrontare una situazione impossibile”. Il segnale più recente è emerso il 3 ottobre, quando a causa della festività nazionale in Germania si è creata sull’autostrada italiana A22 una fila di veicoli industriali lunga fino a ottanta chilometri. “Un nuovo ciclo di negoziati deve essere organizzato senza ulteriori ritardi. Se fallirà, la Commissione Europea dovrà agire in tribunale”.

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Autotrasporto: incontro Associazioni e viceministro RIXI

La questione carburanti il cui prezzo è nuovamente in tensione dopo gli eventi in medioriente è stato uno dei temi più importanti dell’incontro svoltosi ieri tra le Associazioni dell’Autotrasporto ed il viceministro del MIT Rixi  che ha detto che con molta probabilità ci saranno risorse residuali per la categoria da utilizzare sempre come credito d’imposta e un ulteriore stanziamento di somme per mitigare gli effetti degli aumenti del costo del gasolio; il MIT a questo proposito starebbe già dialogando con il Ministero dell’Economia per trovare nuovi fondi. Sono state inoltre fornite assicurazioni che al più presto si procederà con il pagamento delle somme dovute alle imprese che hanno utilizzato il GNL: le risorse che mancavano in cassa sono state infatti reperite, così come sono stati recuperati i 37 milioni di euro destinati agli incentivi per la sostituzione e il rinnovo del parco veicolare relativo all’annualità 2021, che erano stati decurtati dal MEF. Il Ministero a questo proposito punta ad intervenire a favore del settore anche con nuovi incentivi per il rinnovo del parco veicolare. Rixi ha spiegato che l’intenzione è quella di realizzare un fondo omnicomprensivo sul tema della mobilità sostenibile che si andrebbe ad aggiungere al fondo di 25 milioni di euro già presente per gli investimenti. Saranno infine replicati i voucher patenti, per contrastare la penuria di nuovi driver, mentre a breve è previsto l’aggiornamento dei valori minimi di riferimento per il settore. È stata annunciata, infine, l’apertura di un tavolo dedicato ai trasporti eccezionali.