Le aziende che assumeranno a tempo indeterminato giovani fino a 36 anni (oviamente uomini e donne) che non sono stati mai titolari di un rapporto di lavoro, saranno esonerate dal versamento dei contributi dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, La norma già esistente dal 2018 è stata maggiorata. L’esonero contributivo raggiunge il 100% dei versamenti, per un tempo massimo di 18 mesi. Il tetto che fino allo scorso anno arrivava a un massimo di 6.000 euro annui, dal 2023 è stato innalzato a 8.000 euro. A conti fatti il risparmio che un datore di lavoro può ottenere con tale misura varia da un minimo di 407 euro e un massimo di 600 euro mensili. Se i datori di lavoro assumono nel corso dell’anno soggetti che beneficiano del reddito di cittadinanza, l’esonero contributivo non andrà oltre i 12 mesi (seppure con un tetto annuo massimo di 8.000 euro). La norma chiarisce anche quali sono le donne svantaggiate interessate a questo beneficio: quelle prive di un impiego da almeno 6 mesi e residenti in una delle regioni del Sud; quelle di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, a prescindere dal luogo di residenza; quelle disoccupate da più di 12 mesi se hanno un’età superiore ai 50 anni; quelle che andranno a svolgere una professione in cui è presente un forte tasso di disparità di genere uomo-donna, tale cioè da superare di almeno il 25% il valore medio annuo. A quantificare tale disparità è direttamente un decreto (per il 2023 è il decreto interministeriale n. 327 del 16 novembre 2022), da cui risulta pari al 9,5%. La soglia sopra la quale un settore è caratterizzato da un tasso di disparità uomo-donna superiore di almeno il 25% del valore medio è pari all’11,9%. Nell’allegato al decreto vengono pubblicate alcune tabelle nelle quali si elencano in dettaglio i settori e tra questi compare sia il trasporto merci e il magazzinaggio, sia la conduzione di veicoli. Quindi, l’incentivo può essere tranquillamente utilizzabile da aziende di logistica, ma anche attive nell’autotrasporto, in particolare per impiegare donne nel lavoro di autista.
I beneficio di cui sopra: le aziende che intendono beneficiare di tali benefici, non devono aver fatto nei sei mesi precedenti all’assunzione e nei nove successivi licenziamenti individuali per giustificato motivo o licenziamenti collettivi nei confronti di lavoratori inquadrati nella stessa qualifica.