Tre obiettivi e otto misure per risolvere: questo in sintesi il contenuto del memorandum firmato a Parigi dai nove Paesi europei decisi a stroncare la concorrenza sleale nel trasporto stradale delle merci.
Obiettivi: far convergere alcune misure destinate ad applicare la legislazione comunitaria, con particolare riguardo quella sociale; migliorare i controlli sulla base delle singole esperienze nazionali, rafforzando anche la collaborazione contro le frodi alle norme sociali, alla sicurezza e alle pratiche abusive; definire posizioni comuni nella politica europea sul cabotaggio stradale, tempi di guida e di riposo, controlli e professionalità degli autisti.
Otto misure: Per rendere efficaci i tre obbiettivi sopra esposti, sono state declinate otto misure concrete
1) diritto degli autisti a un equilibrio tra vita professionale e vita privata. Tale diritto deve essere rigorosamente riconosciutoi quanto a riposi settimanale, sanzioni a carico delle aziende che non lo applichino e paga per tempo lavorato abolendo il forfait.
2)contrastare il fenomeno dei veicoli leggeri (fino a 3,5 tonnellate) usati nel trasporto internazionale e nel cabotaggio stradale, che sta aumentando per evitare l’obbligo del cronotachigrafo, della formazione degli autisti e delle autorizzazioni internazionali. In questo caso, sarebbe necessaria una specifica normativa comunitaria.
3)Adozione di lettere di vettura (CMR) digitali, il cosiddetto e-CMR. Si tratta di adottare, per chi non lo fa, il contratto di trasporto internazionale definito nel 1956 dall’Onu applicandolo con le nuove tecnologie. In questo caso, si coniugherebbe un aumento della produttività delle aziende, tramite la digitalizzazione, con il miglioramento dell’efficacia dei controlli sul trasporto. Oggi, non tutti gli Stati dell’UE hanno ratificato il protocollo addizionale su e-CMR.
4) Scambio delle informazioni dei vari organi di controllo degli Stati aderenti all’Alleanza, prime tra tutte quelle sulle infrazioni stradali e quelle che definiscono il fattore di rischio delle imprese di autotrasporto.
5) Cabotaggio stradale, con scambio d’informazioni e aumento dei controlli. Il memorandum ritiene che la qualità e la quantità delle informazioni su quest’attività siano oggi insufficienti.
6) Scambio delle esperienze sui controlli stradali, basandosi anche su organismi internazionali già esistenti, come la rete delle Polizie Stradali Tispol o il sistema europeo di controllo stradale ECR. Quest’ultimo sta diventando un raggruppamento di cooperazione territoriale, così da migliorare lo scambio delle informazioni tra Stati e l’avvio di operazioni di controllo comuni. In tale ambito nascerà una piattaforma europea contro il lavoro nero, che sarà utile anche per l’autotrasporto.
7) Applicazione delle regole relative all’autotrasporto, soprattutto per quanto riguarda frodi sofisticate come quelle al cronotachigrafo e quelle societarie.
8) Forum Internazionale dei Trasporti per promuovere l’armonizzazione sociale e contrastare dal punto di vista normativo il dumping sociale. Questo è anche l’ambito in cui si decidono eventuali liberalizzazioni, compresa quella del cabotaggio stradale.