Roma 18 Dic.: l’accordo raggiunto il 12 dicembre 2019 dai rappresentanti del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo sul primo Pacchetto Mobilità, che apporta alcune modifiche all’autotrasporto internazionale, ha trovato l’assenso della confederazione dei sindacati europei, tranne che per le nuove norme sul riposo settimanale che nella formulazione approvata prevedono due periodi consecutivi di riposo di 24 ore, seguiti da uno di riposo regolare di 45 ore e la possibilità di recuperare le ore mancanti dopo la terza settimana. I sindacati hanno argomentato la contrarietà affermando che questo provvedimento si contrappone all’obiettivo della Commissione Europea di dimezzare il numero delle vittime d’incidenti stradali entro il 2020: “Aldilà di meri interessi commerciali, “sostengono in una nota diffusa nei giorni scorsi Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltra,” pensavamo fosse chiaro a tutti che legiferare condizioni peggiorative che riducono la possibilità di recuperare fisicamente la stanchezza, imponendo di fatto agli autisti di riposare nove ore al giorno e lavorarne di fatto quindici, fosse obiettivo comune in Europa, Questi lavoratori” continua la nota stampa sindacale” sono costretti a turni massacranti di quindici ore di lavoro/impegno (comunque presenza sul posto di lavoro) e soltanto nove ore di riposo “ridotto”, anziché undici, nell’arco delle 24 ore. Tutto questo, nella migliore delle ipotesi, almeno per tre volte nell’arco della settimana”.
Le sigle chiedono conseguentemente di ridiscutere la nuova Direttiva.