Roma 12 Dic.: Se il Governo adottasse le nuove imposte e confermasse i tagli ai contributi sul trasporto previsti dalle recenti proposte di Legge, il settore subirebbe un aggravio di costi compreso tra 180 e 200 milioni di euro. Il dato, rilevato dall’ufficio studi della Confetra, è stato commentato dal presidente della Confederazione dei Trasporti Nicolini durante i lavori della Giunta confederale: “Un attacco tragicamente distribuito: autotrasporto, terminal portuali, terminal ferroviari, marebonus, persino l’appalto di servizio si è reso più esoso nella gestione attraverso l’articolo 4 del Decreto Legge fiscale. Evidentemente al Governo non è chiaro che il nostro comparto sta tenendo in piedi l’economia del Paese essendo lo strumento fondamentale sia dell’import che dell’export: uniche voci positive di un quadro economico nazionale stagnante da anni”.
In merito alle singole proposte, Nicolini ha precisato che “sono partiti dalla Plastic Tax per il Green New Deal e sono arrivati togliendo risorse allo shift modale ed al trasporto sostenibile: complimenti. Capolavoro paragonabile solo alla flat tax al rovescio: dai giganti concessionari autostradali ai piccoli concessionari portuali o ferroviari: più 3,5% Ires per tutti”. Il presidente di Confetra contesta anche la rimozione del direttore delle Dogane, Benedetto Mineo: “In piena preparazione della Brexit, sperimentazione del nuovo Regolamento UE sui controlli, e gestione della guerra dei dazi avremo il quarto direttore negli ultimi quattro anni. È davvero preoccupante il vuoto strategico e di visione che questo Governo manifesta nel settore della logistica e del trasporto merci, che giova ricordare rappresenta il 9% del Pil del Paese prodotto da quasi 110 mila imprese”.