Ieri mattina 10 marzo, la polizia ha effettuato perquisizioni nelle abitazioni di ventuno lavoratori e posto agli arresti domiciliari due coordinatori del SiCobas con l’accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesione personale aggravata e violenza privata, tutti reati contestati in relazione allo scontro fra polizia e manifestanti avvenuti il primo Febbraio scorso davanti ai cancelli dello stabilimento TnT/Fedex di piacenza. I provvedimenti giudiziari non sono finiti qui: la polizia ha anche notificato sanzioni per violazioni della normativa anti Covid-19 per un totale di 13.200 euro, ha applicato quattro misure di prevenzione dell’avviso orale e ha avviato cinque procedimenti per revoca del permesso di soggiorno. La Procura di Piacenza “gli indaga, in una nota diffusa dopo i provvedimenti giudiziari, ha precisato che:”i sindacati hanno risposto al tentativo delle Forze dell’ordine di rimuove il blocco dei mezzi pesanti con una fitta sassaiola che ha provocato il ferimento di tre agenti della Polizia di Stato”. Il SiCobas, dal canto suo, ha risposto con un presidio sotto la Questura, sostenendo che il 1° febbraio i manifestanti sono stati vittima di una carica della polizia.