Come potrete leggere nella piccola rassegna di articoli che accludiamo e di notizie del nostro mondo, la congiuntura economica internazionale, soprattutto in Europa, risente ampiamente dell’imminenza delle elezioni presidenziali francesi, nonostante i sondaggi non diano favorita la signora Le Pen.
Non saranno settimane facili, fra elezioni e ballottaggio trascorreranno almeno due settimane, terminate le quali gli operatori torneranno a domandarsi come andranno le successive elezioni in Germania.
Intanto la Ue, che resta il mercato di riferimento dei nostri operatori, continua a registrare segnali di sfiducia. La Repubblica Ceca si è sganciata dalla zona Euro e la Danimarca sta seriamente valutando un passo simile per preservare la capacità di attrazione della sua moneta ormai divenuta un bene rifugio. E come è ovvio la corsa interessa ancora l’oro e i bund tedeschi.
Segnali piccoli e grandi, ma serissimi di un momento internazionale che non induce a grandi ottimismi, se solo si pensa al nuovo freddo dei rapporti Usa Russia e la Corea.
Eppure lo scorso anno e l’inizio del 2017 hanno visto gli operatori del mondo dei trasporti particolarmente dinamici. IL volume di traffici è aumentato, le aziende hanno approfittato delle agevolazioni acquistando nuovi mezzi con volumi che non si registravano dal 2007 ( si veda in proposito anche l’ultimo dato arrivato ieri riguardante il sensibile aumento del traffico container) segno di dinamismo che non si reputa possa diminuire.
Il mercato delle vendite di prodotti acquistati on line è in crescita vertiginosa ed attrae investimenti, anche se non si è ancora capito tutto ciò che comporta questo afflusso di consegne nelle città e come esso possa essere regolato nel rispetto dell’ambiente, dei cittadini senza che lo sviluppo venga frenato.
Tanta carne al fuoco, tante incognite. Forse troppe.
E infine il rinnovo del contratto nazionale di lavoro: le trattative con i sindacati confederali continuano in un contesto generale di grande cambiamento che vede da un lato l’emergere di forme anche brutali di rivendicazione legato a forme di sindacalismo senza regole, mentre dall’altro la rapida evoluzione delle figure professionali del comparto fa emergere nuove necessità.
Come dire? la prudenza è d’obbligo: il 2017 potrebbe essere l’anno di una svolta poco piacevole per commerci mondiali e, nel caso dell’Europa, quello più pericoloso, con la speranza invece che le ragioni di una crisi possibile, siano la spinta per cercare una nuova stagione più serena.
Buona Pasqua a tutti