Lo scorso anno, causa Covid, hanno chiuso i battenti cinquemila imprese del settore della logistica, mentre i miliardi di fatturato persi sono circa cinque. Lo ha comunicato al nuovo Ministro del lavoro Orlando, il Presidente di Confetra Nicolini, secondo il quale sul piano occupazionale: “Nel picco della crisi, ossia da Aprile ad Agosto 2020, circa il settanta percento delle imprese ha fatto ricorso a una qualche forma di ammortizzatori sociali”. Le maggiori sofferenze si sono registrate nell’autotrasporto e nel cargo aereo, mentre nel trasporto marittimo delle merci la pandemia ha colpito alla rinfusa. Di fronte a questa situazione: “Riproponiamo il Patto per l’occupazione avanzato anche anche all’Esecutivo precedente fin dal Decreto Legge Cura Italia: si riduca il cuneo fiscale lato imprese di almeno il 20%, si agevoli in via straordinaria la messa in quiescenza anticipata per i lavoratori over 60 impegnati in particolari mansioni, e noi ci impegniamo a salvaguardare integralmente l’occupazione nonostante la crisi. Tra l’altro le nostre professioni operative, inspiegabilmente, non sono classificate tra quelle usuranti. Con l’attuale carico fiscale sul costo del lavoro sarà impossibile non procedere a ristrutturazioni, soprattutto in quei segmenti del ciclo logistico che hanno conosciuto una più significativa contrazione dei fatturati”. Il presidente di Confetra ha chiesto anche di chiudere la stagione dei ristori e di iniziare quella delle riforme. “Non solo degli ammortizzatori sociali, ma anche delle politiche attive, della formazione permanente, del contrasto al miss-match tra domanda e offerta. Il nostro settore necessita di rinnovare continuamente le proprie competenze in materia doganale, trasportistica, digitale. Servono competenze che accompagnino le imprese verso la piena transizione green e giovani formati negli ITS appassionati di blockchain o IoT applicati a infrastrutture, flussi dati e merci. Se il Governo saprà costruire il contesto giusto, noi sapremo proiettare nel futuro il settore, anche dal punto di vista occupazionale”. Nicolini infine ha concluso sottolineando: “L’assoluta priorità che il piano vaccini deve riconoscere agli operatori della logistica e del trasporto merci affinché la piena operatività delle consegne di qualunque tipologia merceologica non sia più messa in discussione da divieti e restrizioni né sul piano interno, né nei transiti internazionali”.