Roma 18 giugno:”“Costi minimi, sovvenzioni, sconti o altre proposte novecentesche consentirebbero al massimo la stentata sopravvivenza delle nostre imprese, ma non servono per affrontare l’attuale fase, in cui il mondo si riorganizza attorno alla Logistica quale pilastro dei nuovi rapporti di forza geoeconomici”. LO ha detto il Presidente della Confetra Guido Nicolini intervenendo ieri agli Stati Generali dell’Economia in corso a Villa Pamphili, sede della Presidenza del Consiglio. L’intervento di Nicolini, dopo la presa di posizioni di molte associazioni dell’autotrasporto favorevoli alla riproposizione dei costi minimi, prefigurano nell’immediato la riapertura di uno scontro con l’autotrasporto che tuttavia ha collocato i problemi del settore in un ambito più ampio con la presentazione contestuale di un ampio pacchetto di proposte declinate su tre piani d’azione. “C’è anzitutto un’emergenza infrastrutturale non più tollerabile: opere al rallentatore, cantieri bloccati, Genova e la Liguria paralizzate e isolate, il Mezzogiorno disconnesso, troppi porti ed aeroporti con gravi problemi di accessibilità stradale e ferroviaria”,ha sottolineato il Presidente della Confetra, “C’è poi un’emergenza semplificazioni: abbiamo avanzato venti proposte normative specifiche per rendere più fluido il flusso delle merci e più facile la vita ai vettori. Basti pensare che in tema di spedizioni, il cuore pulsante della logistica moderna, si fa ancora riferimento al Regio Decreto del 1942”. Il terzo elemento è l’avvio di una politica industriale per la logistica. Nicolini a questo proposito ha posto l’attenzione sulla dimensione delle imprese italiane: “Abbiamo 95 mila imprese, il 90% delle quali ha meno di 5 milioni di fatturato e meno di 9 addetti. La prevalenza dei contratti di trasporto è franco destino, non abbiamo né campioni nazionali di dimensioni globali né un tessuto vasto e solido di piccole e medie imprese capaci di essere leader continentali. Si investe poco in trasferimento tecnologico ed innovazione, anche perché il costo fiscale del lavoro divora i nostri bilanci. Il semplice trasporto fisico della merce, a basso valore aggiunto di know how, è vittima di ribassi di tariffe insostenibili e tra l’altro esportiamo ed importiamo il 70% dei volumi complessivi in un raggio di 3 mila chilometri: praticamente due volte la distanza tra Milano e Catania”. Le sfide globali da affrontare sono diverse e comprendono la Via della Seta alla guerra dei dazi, la Brexit, la Rotta Artica, il dibattito sulle reti 5G. Più che i costi minimi”, ha concluso,” il Presidente di Confetra, bisogna pensare a un Pacchetto Servizi 4.0 “che abbatta il cuneo fiscale, sostenga gli investimenti innovativi e digitali, incentivi i contratti franco destino, spinga verso le integrazioni tra imprese, supporti la capitalizzazione delle stesse, agevoli la formazione permanente ed il passaggio generazionale”.