Roma 3 Marzo: Le pressanti richieste di un incontro urgente con il Governo del mondo dell’autotrasporto e della logistica, hanno finalmente partorito quantomeno un tavolo dove i rappresentanti del settore hanno potuto fare il punto della situazione sulla base dei dati reali in possesso degli operatori, nella speranza che ne venga fuori un intervento corposo dell’Esecutivo. “Abbiamo rappresentato alla ministra Paola De Micheli,” ha dichiarato al termine il presidente di Confetra, Guido Nicolini, “il totale caos nel quale sta vivendo il nostro settore; dai dispositivi di sicurezza obbligatori per i lavoratori, alle minacciate ordinanze di singole Regioni volte a interdire al traffico veicolare merci dei pezzi di territorio, se mai i vettori fossero transitati in Zona Rossa. Una follia”.
Nicolini ha poi illustrato anche specifiche situazioni, come il personale dell’Usmaf per i controlli alle merci in porti e aeroporti praticamente dimezzato, perché una parte consistente è stata distaccata ai controlli sui passeggeri e gli equipaggi. Grave anche la situazione della merce in giacenza negli hub che sta assumendo dimensioni da collasso operativo, con centinaia di migliaia di pratiche in giacenza. Nel trasporto ferroviario, solo il 2 marzo sono state soppresse undici coppie di treni. “Questo incontro,” ha sottolineato il Presidente della Confetra,” deve trasformarsi in una Task Force permanente di reciproco ascolto e coordinamento strutturato”. La delegazione di Conftrasporto ha poi chiesto alla ministra dei Trasporti “l’adozione di linee-guida chiare, omogenee, coordinate a livello centrale, oltre al sostegno al lavoro in termini contributivi e di ammortizzatori sociali, anche per le cooperative oltre che per le piccole e medie imprese”. In una nota, la confederazione apprezza la disponibilità e l’impegno della ministra aggiungendo che “ovviamente è necessario che alle dichiarazioni seguano presto interventi concreti”. di seguito i punti di crisi per comparto.
Autotrasporto in particolare, Conftrasporto chiede di considerare nel sostegno alle imprese anche quelle che operano fuori dalle zone rosse “perché sono già molte le aziende di autotrasporto che non riescono a lavorare, o lavorano fra mille difficoltà e senza la certezza di poter raggiungere le zone di destinazione”. In termini di provvedimenti concreti, la confederazione chiede di prolungare di almeno quattro mesi le domande per il super-ammortamento e la proroga dei corsi per la Carta di qualificazione del conducente.
Trasporto marittimo al primo posto c’è il forte calo dei traffici container da e per l’Asia: “Il quadro diventerà più nitido solo a partire dalla primavera, anche se i porti dell’Alto Adriatico, da Trieste a Venezia, già registrano un sensibile calo di arrivi dei container dalla Cina. Un’onda lunga che avrà effetti pesanti sia sul piano crocieristico che del trasporto merci, toccando il punto peggiore nel mese di maggio”, spiega Conftrasporto. Un calo che porterà conseguenze anche alle casse dello Stato, per la riduzione degli incassi sui dazi causati dal trasferimento delle rotte su porti esteri. La prima misura chiesta dalla confederazione è la riduzione della tassa di ancoraggio e dei canoni di concessione.
Logistica: crisi pesante soprattutto in Lombardia e Veneto. “Ci sono siti di stoccaggio da cui dipende il funzionamento di tutta la filiera distributiva, che si trovano all’esterno delle zone rosse, e che, in ragione di questo, dovrebbero essere operativi” ha sottolineato il segretario generale di Conftrasporto Pasquale Russo. “Ma in diversi casi i dipendenti risiedono nelle zone rosse, dalle quali non possono uscire per recarsi al lavoro. Stiamo parlando di centinaia di lavoratori. Dire che quei depositi stanno lavorando a ranghi ridotti è un eufemismo: il tasso di assenteismo stimato è del 30-40%”. La ministra ha raccolto le informazioni senza anticipare intenzioni o interventi, da qui qualche delusione che si è registrata al termine dell’incontro fra i rappresentanti dell’autotrasporto.