Valichi chiusi, trasporti bloccati, merci ferme nei depositi. Da est a ovest, ogni anno, passano per l’arco alpino italiano oltre 170 milioni di tonnellate di merci, il 60% di quanto il Paese importa ed esporta da e verso il resto del mondo. Ora, l’avvicendarsi di eventi avversi e di criticità già note pone il rischio concreto di blocchi e colli di bottiglia, con conseguenze dirette sul tessuto economico. Le esportazioni italiane, infatti, raggiungono la Francia, l’Austria o la Svizzera (e da lì, eventualmente, proseguono per il resto d’Europa) imboccando un percorso che necessariamente passa per uno dei sette principali valichi montani: Brennero, Tarvisio, Ventimiglia, Sempione, Fréjus, Monte Bianco e San Gottardo. E mentre quest’ultimo, due gallerie da 57 km, è stato chiuso l’11 agosto scorso in seguito al deragliamento di un treno, Monte Bianco e Fréjus sono, al momento, il principale nodo operativo da sciogliere.La frana che si è abbattuta domenica sull’autostrada A43, nella Savoia francese, comportando l’interruzione parziale del traffico stradale verso sud e la sospensione del flusso ferroviario tra Francia e Italia, ha riacceso l’attenzione su un tema strettamente connesso: a partire da lunedì prossimo il tunnel del Monte Bianco, da cui passano circa 4600 camion al giorno, resterà chiuso per 15 settimane consecutive. O almeno, questo prevederebbe il calendario dei lavori di rifacimento alla volta del tunnel. Piano definito da tempo e avversato da più parti, tra cui la Confindustria valdostana che proporrebbe, invece, la realizzazione di una seconda canna parallela a quella già esistente. Soluzione ritenuta più rapida e meno impattante. Fa eco il presidente di Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ieri ha definito l’ipotesi di un secondo passaggio una «necessità non più rinviabile».Il piano Da lunedì prossimo il tunnel del Monte Bianco resterà chiuso per 15 settimane.I 700 metri cubi di detriti e roccia che il 27 agosto sono piovuti nella valle della Maurienne, interdicendo ai mezzi pesanti l’accesso al tunnel del Frejus, hanno portato le autorità francesi a indicare il Monte Bianco come via maestra per raggiungere Milano e Torino. Tuttavia, il “Tetto d’Europa” sarà invalicabile a partire dai prossimi giorni, come detto. Intanto ieri si sono registrate lunghe code di camion sulle autostrade valdostane. Fino a tre ore di attesa per l’ingresso nel tunnel del Monte Bianco. E le auto sono state deviate sulla viabilità ordinaria all’altezza di Chatillon. Per il ministero dei Trasporti il dossier valichi alpini, che include il Brennero — nel frattempo riaperto dopo la frana che lunedì ne aveva bloccato la linea ferroviaria — è «prioritario».
Fonte Corriere della Sera