La direttiva europea che fissa precise disposizioni relative al distacco dei conducenti impegnati in missioni di trasporto stradale, garantisce il diritto dell’autista a ottenere la retribuzione vigente nel Paese in cui ha luogo il distacco e individua un quadro giuridico a cui le imprese devono attenersi nelle procedure, è stata largamente disattesa da molti Paesi della Comunità . Premesso che queste disposizioni, dovevano essere trasformate in leggi dei diversi Stati membri entro il 2 febbraio 2022, a tutt’oggi e in diversi modi, tutto ciò non è avvenuto in tanti Paesi e per questo la Commissione europea ha richiamato questi Stati, seppure in modo diverso. La situazione più critica riguarda Francia e Danimarca alle quali l’organo esecutivo europeo ha comunicato l’avvio della procedura di infrazione tramite lettera di messa in mora, in cui si giustifica l’intervento per il mancato recepimento di tutte le misure di della direttiva all’interno della legislazione nazionale. A Italia, Belgio, Bulgaria, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e Finlandia, la Commissione ha inviato semplici pareri motivati per conoscere in maniera trasparente quali siano le normative nazionali approvate per essere conformi agli vincoli indicati nella direttiva.