La Commissione europea per l’ambiente ha proposto ieri una riduzione delle emissioni inquinanti del 45% per il periodo 2030-2034, del 70% per il periodo 2035-2039 e del 90% a partire dal 2040; riduzione che alza le barriere inizialmente proposte e che mira a rafforzare la transizione forzata verso l’elettrico. In particolare, si parla di un -45% per il periodo 2030-2034, -70% per il periodo 2035-2039 (rispetto al 65% proposto dalla Commissione) e -90% a partire dal 2040. Altre restrizioni sono state proposte per le emissioni di particelle dei freni e il tasso di abrasione degli pneumatici; un passaporto ambientale aggiornato del veicolo contenente informazioni quali consumo di carburante, stato della batteria, limiti di emissioni, risultati delle ispezioni tecniche periodiche; requisiti di durata più severi per veicoli, motori e sistemi di controllo dell’inquinamento; obbligo di installare sistemi di bordo per il monitoraggio di diversi parametri, quali le emissioni di gas di scarico in eccesso, il consumo reale di carburante ed energia e lo stato di salute delle batterie di trazione; norme specifiche per i produttori di piccoli e piccolissimi volumi. Fin qui le proposte della Commissione parlamentare sulle quali dovrà esprimersi il Parlamento Europeo nel quale, come è noto, le Lobbies e i gruppi parlamentari hanno un peso maggiore. Intranto già si registrano le posizioni degli europarlamentari di Fratelli d’Italia Piero Fiocchi e Carlo Fidanza i quali, in una nota stampa, hanno lamentato che «il voto sul regolamento degli standard di emissione di CO2 per i veicoli pesanti rappresenta una nuova mazzata sul settore automotive, imponendo target irrealistici e una transizione impostata sul ‘tutto elettrico’ che viola il principio della neutralità tecnologica». La pronuncia negativa degli esponenti di Fratelli d’Italia come è ovvio anticipa la posizione del Governo Italiano che non sarà favorevole e che darà battaglia. Vedremo come andrà a finire anche se per gli Autotrasportatori e le flotte di autobus cittadini, il fatto che proposte del genere abbiano trovato una posizione maggioritaria nella commissione europarlamentare, non è una gran notizia.