Roma 29 nov.:”L’ondata di digitalizzazione sta cambiando i modelli di business degli operatori delle attività logistiche” E’ la conclusione di un importante studio edito dalla Boston Consulting Research secondo il quale chi non si adeguerà all’evoluzione in corso è destinato nel tempo a soccombere.
Cinque i nuovi modelli di operatore che che Boston Consulting ha individuato per declinare le sue conclusioni: start-up come Freightos e Flexport le cui piattaforme digitali migliorano e velocizzano l’esperienza del cliente; Maersk e Kuehne+Nagel che stanno incubando nuovi progetti per digitalizzare i servizi di trasporto e spedizioni; i grandi vettori che migliorano i sistemi di booking sui propri portali con l’obiettivo di evitare l’intermediazione degli spedizionieri e arrivare direttamente ai caricatori. E infine “integrator” del tipo di Ups e FedEx, che cercano di tenere sotto controllo tutta la catena logistica dei prodotti dall’acquisto fino alla consegna finale, mentre i più grandi clienti dell’industria logistica come Amazon, Alibaba e Jd.com stanno internalizzando le spedizioni marittime e aeree delle merci con proprie società di logistica.
Agli investitori finanziari non sono sfuggite le enormi opportunità di questi innovativi strumenti di lavoro digitali nel mondo delle spedizioni merci e hanno scommesso su alcuni di loro. Negli ultimi cinque anni le start-up che offrono servizi digitali nel mondo dello shipping e della logistica hanno raccolto finanziamenti per 3,3 miliardi di dollari. Su tutti Flexport, portale tramite il quale passano circa 120mila teu ogni anno, che ha ricevuto finanziamenti per 300 milioni di dollari e ha oggi un valore di mercato superiore al miliardo; fra i suoi investitori Dst Global, Founders Fund, Wells Fargo e Sf Express. Sul campo anche Freightos), Freight Hub (23 milioni di funding), Fleet (14 milioni raccolti), Haven (14 milioni) e iContainers (11 milioni).
Secondo Boston Consulting inoltre i pilastri sui quali poggia l’innovazione portata dai nuovi attori digitali sono tre: incontro diretto tra domanda e offerta di spedizioni, piattaforme digitali per servizi di spedizione e una maggiore interconnessione fra le diverse piattaforme. I nuovi spedizionieri digitali si distinguono tra quelli che gestiscono direttamente l’operatività dei trasporti e quelli che usano agenti e partner esterni.
Imperativo dunque, consiglia Boston Consulting, digitalizzare tutti i processi possibili, automatizzare le procedure, costruire e o allearsi con una start-up digitale attiva nel business delle spedizioni merci e ringiovanire lo staff in azienda.