“La pandemia è tornata a mordere pesantemente, ma il modello operativo basato sulla sicurezza degli operatori e dei destinatari che gli imprenditori della logistica e ancor più dei corrieri hanno messo a punto nella scorsa primavera, resta il modello di partenza vincente anche in questa fase della diffusione del Covid”. E’ quanto afferma Enzo Solaro, segretario Generale della Fedit a proposito degli interrogativi che molti si sono posti sul ruolo dei trasportatori in questa seconda stagione della pandemia sulle numerose problematiche che la prima fase ha posto a proposito dei mutamenti avvenuti nell’organizzazione aziendale a seguito dell’incredibile incremento del e-commerce.” Intanto-prosegue a questo proposito Solaro- in un quadro generale di progressivo incremento dei contagi, noi registriamo una sostanziale tenuta del nostro sistema operativo basato sulle procedure e i controlli che ha permesso di ottenere un bassissimo numero di contagi. Parlo delle modalità di consegna, della fornitura di dispositivi di protezione adeguati e tanto altro ancora”. In più d’uno degli stabilimenti della logistica però ci sono state diffusioni di covid , come lo spiega?
“Con una semplice battuta, il contagio non è mai stato generato dentro gli stabilimenti, ma portato sempre da fuori”
Prima ha accennato ai mutamenti importanti nell’organizzazione aziendale, a cosa si riferiva?
“La pandemia ha causato una mutazione importante per una semplice ragione. Prima della bufera di primavera il commercio cosiddetto “B to B” che tradotto significa Businness to Businnes, cioè basato sul trasporto dal produttore ai magazzini che a loro volta distribuivano ai commercianti, supermercati e così via, era prevalente e, per quanto riguarda le imprese, l’organizzazione degli addetti aveva un suo schema con un numero di addetti molto più basso di quello attuale . L’esplosione dell’e-commerce pari al 35% in soli tre mesi, che ha portato nella commercio elettronico milioni di consumatori, ha cambiato la struttura aziendale. Mi spiego: passare da un commercio “B to B” al commercio “B to C”, cioè dal produttore al consumatore senza il passaggio intermedio del grossista classico, significa che, all’improvviso, le aziende hanno dovuto far fronte alle consegne dirette al cittadino e quindi a dover aumentare gli addetti, il modello organizzativo ed il numero di mezzi impiegati e quindi un impiego di risorse che ha impoverito le imprese. Aggiungo che le molte lodi all’abnegazione dei trasportatori, che di fatto hanno svolto un ruolo si può affermare istituzionale di servizio nei giorni di crisi neri, non ha avuto il riconoscimento che gli si doveva sia dal punto di vista istituzionale che in quello del pubblico sostegno”.
-Solo questo?
“Di più: io mi chiedo e giro la domanda alle istituzioni, quali saranno le conseguenze sul piano della salute dei cittadini di un così massiccio aumento di mezzi di trasporto che invadono le città perché i corrieri invece di rifornire i magazzini, vanno casa per casa? E che fine faranno i tanti piccoli esercizi commerciali già in crisi di suo? La politica ed il Governo debbono risposte adeguate, possibilmente presto”.