Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, il compromesso spagnolo sposterebbe in avanti le scadenze entro le quali applicare le nuove regole. Attualmente sono metà 2025 per le auto e metà 2027 per i camion. Il testo presentato da Madrid stabilisce che le auto e i piccoli autocarri dovranno adeguarsi alle nuove regole 24 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento, mentre autobus e autocarri di peso superiore a 3,5 tonnellate avrebbero 48 mesi di tempo. Evidentemente, anche la data dell’entrata in vigore fa parte della trattativa.
Nonostante l’allentamento proposto dalla Spagna, alcuni Paesi stanno premendo per scadenze ancora più lontane. «Questi governi ritengono che il rapporto tra i costi di investimento e i benefici ambientali derivanti dal regolamento proposto sarebbe sproporzionato», si legge nella bozza di compromesso preparata da Madrid. La posizione negoziale da utilizzare poi nelle trattative con il Parlamento va approvata in Consiglio alla maggioranza qualificata.
Secondo le informazioni raccolte, tra i Paesi che chiedono soluzioni meno impegnative ci sarebbero l’Italia, la Croazia, la Bulgaria, la Polonia, la Slovacchia. Anche la Francia non è felice, ma la sua posizione sarebbe meno rigida. «In un contesto nel quale le case automobilistiche stanno investendo molto nell’auto elettrica, le richieste della Commissione europea appaiono eccessivamente costose», spiegava ieri un negoziatore. Le discussioni riprenderanno domani a livello diplomatico.
Intervistato sulla questione nel giugno scorso, Luca De Meo, il presidente dell’associazione europea dei produttori di auto (Acea), aveva citato un uno studio di Frontier Economics secondo il quale il regolamento presentato da Bruxelles comporta un aumento dei costi di produzione di circa 2.000 euro per auto, ossia 4-10 volte più di quanto stimato dall’esecutivo comunitario. Peraltro, aggiungeva il dirigente d’impresa, con vantaggi ambientali «limitati».
La discussione giunge mentre a pochi mesi dalle prossime elezioni europee il Patto Verde, Green Deal in inglese, è criticato da più parti perché economicamente troppo impegnativo. Di recente, l’Unione europea ha deciso di mettere al bando dal 2035 in poi la vendita di auto nuove con motori inquinanti.
Proprio ieri in Gran Bretagna, il premier conservatore Rishi Sunak ha annunciato una drastica revisione degli obiettivi ambientali. Tra le altre cose, ha deciso di cancellare la messa al bando fin dal 2035 delle caldaie a gas.
Fonte Sole24ore