Fedex-Tnt ha scelto di innalzare il livello di scontro con i sindacati autonomi annunciando un piano di ristrutturazione che prevede tagli di personale in Europa fra i 5500 a 6300 addetti, subito dopo la fine dei due giorni di sciopero dei lavoratori dell’intera filiera iniziato la notte del 18 gennaio 2021. Secondo il sindacato, i principali impianti di FedEx e TNT hanno aderito allo sciopero e si sono fermate le piattaforme di Milano, Bologna, Parma, Piacenza, Roma, Fidenza, Modena e Napoli. Il sindacato autonomo chiede maggiore prevenzione contro la pandemia di Covid-19 e avanza alcune rivendicazioni sulla retribuzione e sull’inquadramento del personale. Per ogni lavoratore chiede 750 euro come compensazione del mancato raggiungimento degli obiettivi di produttività, causato dalla pandemia di Covid-19. Inoltre, chiede di aprire una trattativa per un accordo quadro che riguarda gli autisti di livello G1 e un Tavolo per definire un accordo di premio di risultato per il 2021, tenendo conto che FedEx è uscita dall’associazione di categoria Fedit. I lavoratori di FedEx protestano anche nello hub dell’aeroporto di Liegi, in Belgio. In questo caso protestano contro il piano di ristrutturazione europeo, che prevede tagli fino a 6300 unità. Il 20 gennaio hanno iniziato uno sciopero di 48 ore che, secondo fonti sindacali, ha impedito la lavorazione degli aerei.