Le frenate sui tempi della transizione da parte degli organismi comunitari (Parlamento, Consiglio dell’UE), preoccupati dalla concorrenza cinese, continuano. L’organo della Comunità europea ha approvato il nuovo regolamento, stabilendo per i mezzi pesanti limiti di emissione inferiori e condizioni di prova leggermente adeguate rispetto alle norme Euro 6 (graziate auto e furgoni). Tuttavia, nella proposta vengono rinviati di circa due anni i tempi di adozione della nuova normativa, garantendo più tempo alle aziende nella riconversione verso la transizione green sia per i veicoli leggeri sia per i pesanti. Il nuovo regolamento, che include nel campo di applicazione di un unico atto giuridico autovetture, furgoni e veicoli pesanti, mira a stabilire regole più appropriate per ridurre ulteriormente le emissioni di inquinanti atmosferici prodotte dal trasporto su strada. La proposta è stata votata a larga maggioranza dagli altri Paesi Ue, con una minoranza costituita da Germania, Austria, Lussemburgo e Danimarca, Paesi Bassi, astenuti, fissa secondo il Consiglio «Livelli realistici di emissioni per i veicoli del prossimo decennio» e comporta «un equilibrio nei costi di investimento dei fabbricanti e un miglioramento dei benefici ambientali derivanti dal regolamento». La proposta è stata votata a larga maggioranza dagli altri Paesi Ue, con una minoranza costituita da Germania, Austria, Lussemburgo e Danimarca, Paesi Bassi, astenuti. L’orientamento generale del Consiglio mantiene i limiti di emissione e le condizioni di prova per i veicoli leggeri attualmente applicabili. Nel caso dei veicoli pesanti, invece, i limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova sono leggermente adeguate. Nel nuovo Euro 7 in particolare, vengono fissati limiti per le emissioni diverse da quelle dallo scarico, come il particolato emesso dai freni e dagli pneumatici. Si introducono inoltre prescrizioni prestazionali minime per la durabilità della batteria nelle auto elettriche e vengono imposte prescrizioni più rigorose per la durata di vita dei veicoli. Il regolamento prevede infine l’uso di tecnologie avanzate e di strumenti di monitoraggio delle emissioni. Il Consiglio ha proposto una serie di modifiche pragmatiche alla proposta della Commissione: le condizioni di prova e i limiti di emissione attualmente applicabili (stabiliti nell’Euro 6) sono mantenuti per i veicoli M1 e N1 (autovetture e furgoni privati); nel caso dei veicoli M2 e M3 (autobus e pullman) e dei veicoli N2 e N3 (veicoli commerciali pesanti), i limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova sono leggermente adeguate rispetto alle norme Euro 6/VI; è rafforzato l’allineamento dei limiti di emissione di particolato dai freni dei limiti del tasso di abrasione degli pneumatici con le norme internazionali adottate dalla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite; sono fissate scadenze chiare per l’adozione di atti di esecuzione (da parte della Commissione) al fine di garantire agli operatori economici chiarezza e certezza del diritto. Ma la novità di maggior rilievo, frutto di una lunga trattativa, riguarda l’estensione del periodo entro il quale le nuove disposizioni saranno applicate. Per i veicoli commerciali pesanti si prevedono 48 mesi dopo l’entrata in vigore del regolamento per i nuovi modelli e 60 mesi per i veicoli nuovi di modelli esistenti già omologati. Per auto e furgoni rispettivamente da 24 si è passati a 30 mesi per i nuovi modelli e a 42 mesi per le nuove immatricolazioni di modelli esistenti già omologati. Per auto e furgoni la proposta iniziale della Commissione indicava rispettivamente metà 2025, per i veicoli pesanti metà 2027, periodi più corti. Per i piccoli costruttori le norme Euro 7 si applicherebbero infine dal primo luglio 2030 per auto e furgoni, dal primo luglio 2031 per i veicoli pesanti. Tutto quanto scritto sopra sarà negoziato con il Parlamento UE che già di suo ha espresso tendenze di questo tenore.