“Il nostro settore è fortemente coinvolto sul tema della sostenibilità, ma ha anche la consapevolezza che energia e trasporti costituiscono elementi determinanti nell’inquinamento e nel rischio di alterazione dell’ecosistema.
Riconoscendolo, posso affermare che in tutte le modalità si stanno sviluppando studi e approfondimenti sempre più significativi verso la crescita della disponibilità di fonti energetiche alternative che le producono e di tecnologie di mobilità che le utilizzano, con un impatto ambientale complessivo sempre più basso e tendente a zero. Ma quello che noi operatori viviamo tutti i giorni è ben diverso da quello che ci viene raccontato in tema di decarbonizzazione; siamo in presenza di una politica (europea e nazionale) della transizione basata su una visione essenzialmente di carattere ideologico normativo e istituzionale e non su un minimo di visione strategica e di politica nazionale di decarbonizzazione dei trasporti, per individuare scelte capaci di ottimizzare gli investimenti su scala nazionale e di dare maggiori certezze su un graduale e sostenibile processo di cambiamento, che non può essere orientato solo all’elettrificazione, ma deve puntare necessariamente anche ai biocarburanti. Per un autotrasportatore cambiare una flotta significa sostenere costi elevatissimi, sui quali il sostegno pubblico previsto nel nostro paese è notevolmente più basso di quello disponibile in Germania, Francia e Spagna, e il processo di adeguamento ai connessi fabbisogni di produzione e di infrastrutturazione è ancora tropo lento e incerto. Se guardiamo alle aziende italiane di trasporto, una buona parte sono monoveicolari o con al massimo 5 automezzi e per la gran parte di loro i costi della transizione sarebbero insostenibili. Nel complesso, l’anzianità del parco veicolare italiano è mediamente di 14 anni e lo colloca al 18° posto in Europa (fonte Aci 2022) e il 99% dei veicoli utilizza motori a combustione. Se crediamo veramente che la transizione debba essere equa ed inclusiva, è ineludibile che i policy makers nazionali ed europei predispongano un’agenda che prenda seriamente in considerazioni gli impatti economici e sociali e gli sforzi che in special modo il nostro Paese dovrà sostenere per conseguire l’obiettivo della decarbonizzazione, secondo logiche di parità delle condizioni competitive tra le nostre aziende e quelle europee. Servono certezze, buon senso e visione strategica”. Al dibattito, moderato da Enrico Tibuzzi Responsabile sede ANSA di Bruxelles, sono inoltre intervenuti Luca Giansanti, responsabile Eni per le relazioni con l’Ue, Alfredo Perna, general manager per l’Italia di Amazon transport services, Niccolò Pieri, funzionario della direzione trasporti della Commissione europea, Massimiliano Salini, europarlamentare Fi-Ppe.
Fonte: CONFETRA