Roma 29 maggio: la nuova Direttiva che regola il distacco dei lavoratori, imponendo il salario minimo del Paese ospitante, ma escludendo per ora il comparto del trasporto stradale delle merci, è stata approvata ieri dalla maggioranza degli europarlamentari. Le nuove norme non riguardano l’autotrasporto internazionale delle merci, perché l’Europarlamento ha deciso che gli autisti saranno soggetti a regole specifiche che rientrano nel Pacchetto Mobilità. Fino all’entrata in vigore del Pacchetto Mobilità, per l’autotrasporto resteranno in vigore le norme dell’attuale Direttiva del 1996.
Per gli altri lavoratori, le nuove regole sul distacco transnazionale stabiliscono che per i lavoratori distaccati si applicheranno le norme del Paese ospitante in materia di retribuzione. Gli Stati membri dovranno, inoltre, applicare anche i contratti collettivi regionali o settoriali, se di ampia portata e rappresentativi, finora applicati solo nel settore delle costruzioni. La durata del distacco è stata fissata a dodici mesi, con una possibile proroga di sei mesi. Trascorso tale termine, il lavoratore può restare o lavorare nel Paese ospitante, ma dovrà a quel punto essere soggetto all’intera normativa sul lavoro vigente in quello Stat o. In caso di distacco fraudolento, ad esempio operato da una società di comodo, gli Stati membri dovrebbero cooperare per garantire che i lavoratori distaccati siano protetti perlomeno dalle tutele contenute nella direttiva. Gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire le norme nei propri ordinamenti nazionali.